“Entro il 2030 la porzione non biologica della nostra intelligenza saràpredominante.” – “Entro il 2010 i supercomputer disporranno della capacità tipica del cervello umano, i personal computer nel 2020.” - “Entro il 2029 i computer disporranno di una intelligenza emotiva e saranno convincenti come lo sono le persone.” -
“Quando parleremo con un umano nel 2025 lo faremo con qualcuno che è una combinazione di intelligenza biologica e non biologica”.
Sinossi
Nel 2005 Kurzweil immaginò l'era della singolarità, quel momento in cui il cambiamento tecnologico diventa così rapido e profondo da innescare la fusione tra uomo e macchina.
"La singolarità è vicina", ormai divenuto un libro di culto, ritrae come sarà la vita dopo questo evento: una civiltà biotecnologica in cui le nostre esperienze circolano tra mondo fisico e virtuale, la nostra intelligenza è trilioni di volte più potente, i nostri corpi e l'ambiente sono trasformati dalle nanotecnologie.
In altre parole, l'invecchiamento umano e l'inquinamento saranno invertiti, la fame nel mondo risolta e i limiti della biologia, morte compresa, superati.
L'Autore
Nato a New York nel 1948 Raymond Kurzweil è un informatico, un visionario, un futurista e un inventore (riconoscimento ottico dei caratteri, text-to-speech, tastiere elettroniche, ecc.) che ha fatto della divulgazione una pratica consolidata e finalizzata a far conoscere i suoi numerosi saggi sulla salute, l’intelligenza artificiale, il transumanesimo, il futuro tecnologico dell’umanità e la singolarità tecnologica. Considerato da molti come un genio e una macchina pensante è tra i primi quindici personaggi rivoluzionari americani che hanno fatto la storia con le loro invenzioni e idee.
Ha inventato strumenti per il riconoscimento ottico dei caratteri, macchine capaci di tradurre testi scritti in linguaggio parlato per le persone cieche, sintetizzatori musicali capaci di ricreare i suoni del pianoforte e di altri strumenti.
Ha scritto cinque libri tra cui La singolarità è vicina e Come creare una mente. Dirige un gruppo di scienziati di Google impegnati nello sviluppo di una macchina tecnologica capace dotata di intelligenza e capace di comprendere il linguaggio umano.
Il libro La singolarità è vicina è pubblicato in Italia da Apogeo.
Recensione
Pubblicato nel 2005, La Singolarità è vicina è un saggio molto interessante, consigliato a ogni tecnofilo curioso di novità sull’evoluzione tecnologica, sulle sue implicazioni nell’evoluzione umana e sugli scenari futuribili prossimi venturi. E’ un libro divulgativo e tecnico al tempo stesso, racconta le molte ricerche e scoperte in corso nei numerosi laboratori di informatica e tecnologici del mondo (biotecnologie, nanotecnologie, intelligenza artificiale) e le loro ricadute concrete ma è finalizzato innanzitutto a sostenere la tesi della singolarità.
Il termine singolarità è stato introdotto per primo dallo scrittore di fantascienza e matematico Vernor Vinge all’inizio degli anni ’80 dello scorso secolo, e usato per descrivere un'accelerazione della tecnologia che lascia prefigurare un futuro, situato dall’autore nel 2030, dominato da macchine intelligenti capaci di superare l’essere umano. Da espediente letterario la Singolarità è stata adottata in breve tempo da studiosi della tecnologia, futurologi, transumanisti e postumanisti, diventando la metafora perfetta per analizzare e raccontare la rivoluzione tecnologica e la sua evoluzione sempre meno controllata dal genere umano. Una metafora fatta propria da Raymond Kurzweil che sulla Singolarità ha costruito buona parte del suo lavoro di ricerca e di divulgazione scientifica.
Kurzweil è diventato uno dei sostenitori più forti della visione, ottimistica, molto tecnologica e futuristica, che prevede il superamento dell’uomo da parte delle macchine e la fusione tra intelligenza biologica e artificiale. Un salto qualitativo, innescato dal superamento del valore critico raggiunto dalle nuove tecnologie intelligenti. Punto di partenza della sua riflessione e visione, ben espresse nel suo avvincente libro, è l’accelerazione nel ritmo del cambiamento attraverso processi evolutivi non lineari che seguono la legge di potenza. E’ una visione condivisa con altri studiosi come Kevin Kelly (vedi la recensione in questo e-book del suo libro Cosa vuole la tecnologia) e che guarda alla crescita esponenziale della tecnologia come esplosiva e capace di provocare salti qualitativi con conseguenti salti di paradigma.
Il punto di arrivo di questo processo è secondo Kurzweil la “singolarità”. E’ un processo favorito in primo luogo dall’ingegneria genetica, dalla nanotecnologia e dall’intelligenza artificiale. L’evoluzione di ognuna di queste scienze favorisce e accelera l’evoluzione delle altre con il risultato di potenziare enormemente l’essere umano portandolo al superamento della sua specificità biologica verso una realtà postumana (una condizione o una prospettiva che pongono radicalmente in discussione il concetto di umano) e transumana (l’essere umano non più prodotto finale della nostra evoluzione, ma solo l’inizio).
Il libro, composto da nove capitoli, una prefazione, una conclusione, un'appendice e lunghe note finali, anche loro tutte da leggere, è ricco di informazioni strutturate per descrivere il prima e il dopo della singolarità. E’ un libro costruito come una narrazione delle sei epoche che hanno caratterizzato la storia dell’informazione e della sua evoluzione nel tempo. Un’evoluzione che ha evidenziato la volontà di potenza della tecnologia verso uno stato di ‘estropia’ (l'insieme ordinato di energia, capacità, esperienza e vitalità che spinge un sistema vivente alla crescita e al continuo miglioramento). La prima epoca è pura fisica e chimica, la seconda è biologia e DNA, la terza cervello umano, la quarta tecnologia, la quinta integrazione di intelligenza umana e tecnologia e infine l’ultima epoca è quella nella quale l’intero universo si sveglia raggiungendo il massimo della intelligenza necessaria alla sopravvivenza e benessere futuri.
Per conoscere in profondità il pensiero di Kurzweil sulla singolarità bisogna giungere all’epilogo di stampo filosofico del libro nel quale viene sviluppato il rapporto tra essere umano e natura, si parla di Web e della legge dei ritorni accelerati, una legge della futurologia secondo la quale il tasso di progresso tecnologico è una funzione esponenziale e non lineare. E’ a questa legge che si appella Kurzweil per sostenere la validità delle sue previsioni sul prossimo arrivo della singolarità. Un arrivo anticipato da un’evoluzione tecnologica che rende possibili progressi diversi, frutto del lavoro collaborativo tra discipline scientifiche diverse (genetica, nanotecnologia e robotica – GNR) con l’obiettivo di integrare sempre più corpo umano e strutture tecnologiche. Alla legge dei ritorni accelerati l’autore dedica l’intero secondo capitolo nel quale racconta la sua teoria dell’evoluzione tecnologica. I capitoli successivi servono a descrivere in che modo la tecnologia possa raggiungere le capacità computazionali tipiche del cervello umano, quale sia il software che fa funzionare l’intelligenza umana, quali siano le discipline scientifiche (GNR) che stanno maggiormente contribuendo alla produzione della singolarità e quale il loro impatto rivoluzionario.
Focalizzato sulla singolarità il libro può essere considerato una guida per i sostenitori del transumanesimo, una classe di filosofie che intendono guidare l’essere umano a sperimentare il postumano, una condizione nella quale l’uomo è capace, grazie alle tecnologie, di trascendere sé stesso ("Il Transumanesimo è l'idea secondo cui le nuove tecnologie probabilmente cambieranno il mondo nel prossimo secolo o due a tal punto che i nostri discendenti non saranno per molti aspetti 'umani' " - Robin Hanson). I transumanisti, così come Kurzweil, credono che la tecnologia nei prossimi 50 anni favorirà progressi radicali e sono favorevoli all’utilizzo delle tecnologie emergenti, comprese quelle ritenute da molti controverse perché potenzialmente pericolose o rivoluzionarie, come l’ingegneria genetica, la neurofarmacologia, le interfacce uomo-macchina, la crionica, i computer, le comunicazioni e l’intelligenza artificiale.
L’intelligenza artificale, secondo l’autore, in pochi anni sarà in grado di sostituirsi al cervello umano e di farlo attraverso un’operazione di reverse-engineering resa possibile dalla scannerizzazione del cervello. Le nuove tecnologie emergenti nelle scienze GNR potranno permettere l’eliminazione di malattie, la pulizia dell’ambiente e la produzione di risorse rinnovabili ma anche di clonare gli animali di allevamento per risolvere il problema della fame e delle carestie del mondo.
Le previsioni di Kurzweil sono in genere tutte ottimiste, alcune inverosimili e visionarie (invisibilità dei computer grazie alle nanotecnologie, completa immersione nella realtà virtuale con nanobot capaci di condizionare la nostra mente sulla percezione della realtà) ma molte sembrano già oggi prossime alla realizzazione, come a dimostrare che l’accelerazione nello sviluppo della tecnologia conferma la legge dei ritorni accelerati e le leggi di potenza non lineari.
Un esempio su tutti, quello di Oculus Rift ma anche dei droni usati già oggi in modo massiccio sui vari fronti di guerra del mondo o per semplice spionaggio. Difficile pensare che le nuove tecnologie possano avere una distribuzione di massa entro i tempi previsti da Kurzweil ma certamente ciò a cui tutti stiamo assistendo è una rivoluzione tecnologica accelerata e profonda (il technium di Kevin Kelly) che non sembra più interrompibile perché uscita fuori dal nostro controllo.
Una parte interessante del libro è dedicata all’analisi dei rischi e dei benefici associati alle nuove tecnologie. L’accesso all’informazione sarà sempre più facile e diffuso ma al tempo stesso aumenterà il rischio di furti e utilizzi illegali del capitale intellettuale altrui. Rinunciare all’uso della tecnologia e rifuggire una maggiore integrazione con la stessa a causa dei rischi possibili non è secondo l’autore giustificabile. Fallire nella creazione di nuova abbondanza grazie all’uso di nanotecnologie e biotecnologie è ancor più negativo e moralmente negligente per la specie umana del dover affrontare eventuali disastri futuri causati dall’applicazione quelle stesse tecnologie.
Consapevole delle molte critiche al singolarismo esistenti, Kurzweil dedica una parte significativa del suo libro a dotare la sua visione della singolarità di armi difensive. Lo fa evidenziando ad esempio il ruolo della tecnologia nella riduzione democratica del ‘digital divide’ tra ricchi e poveri. Nel farlo dimentica, forse intenzionalmente, alcuni argomenti come quelli che recentemente hanno attirato l’attenzione di molti perché legati al tema della privacy e della sorveglianza. Il riferimento è al caso NSA e a quanto è venuto a galla grazie alle rivelazioni (coming out) di Edward Snowden.
Il tema della privacy e della sorveglianza che si collega ai diritti civili e politici è tanto più critico e importante quanto maggiore è la possibilità di una singolarità imminente. L’integrazione crescente uomo-macchina che sembra capace di creare benessere, abbondanza e nuove opportunità, può in realtà realizzare un panopticon nel quale la libertà umana e la democrazia sono a rischio. Poca attenzione è posta anche al fatto che la singolarità tende a far svanire le differenze tra realtà e realtà virtuale rendendo possibili futuri abusi da parte da parte di persone sadiche o poteri forti.
Il libro di Kurzweil ha suscitato molte reazioni critiche. Gli si rimprovera una certa superficialità scientifica sostituita da una grande capacità creativa e immaginativa. Dough Hofstadter, autore di Godel, Escher, Bach (1979), ad esempio ha sostenuto che “se si legge il libro di Kurzweil ci si può trovare una frittura mista di idee solide e folli. E’ come se si fosse raccolto del buon cibo e escrementi di cane e li si fosse mescolati in modo tale da non capire più cosa è buono e cosa è cattivo”.
La reatà è che molte idee contenute nel libro sono affascinanti e sono ben articolate e descritte. La visione che trasmettono è ottimistica e finalizzata ad una esistenza umana futura più ricca grazie al ruolo che giocherà la tecnologia. I rischi ci sono e ci possono portare sull’orlo dell’abisso ma è necessario correrli anche per assicurarci un futuro non completamente dominato dalla tecnologia. Al punto di evoluzione in cui siamo arrivati infatti la tecnologia sembra essere in grado di procedere da sola nel costruire un futuro nel quale noi potremmo anche essere ininfluenti.
La sfida suggerita dalla singolarità di Kurzweil sta tutta qui e non possiamo non accettarla per semplice tecnofobia o paura.
Bibliografia
- La singolarità è vicina, Apogeo, 2008
- The Age of Intelligent Machines
- Fantastic Voyage: Live Long Enough to Live Forever, Rodale Books
- How to Create a Mind: The Secret of Human Thought Revealed. Edizione kindle
- Transcend: Nine Steps to Living Well Forever, Edizione kindle