La Morte dell'Eureka: Perché l'algoritmo sta uccidendo la tua genialità.

Il feed non è una finestra sul mondo, è uno specchio di comfort. E nessuno trova nuove terre guardando il proprio riflesso. Un'analisi su come il comfort digitale e la validazione algoritmica stanno distruggendo la nostra capacità di innovare. Per ritrovare il momento 'Eureka' (Kairos), dobbiamo rompere lo specchio di Narciso e abbracciare l'attrito.

La última mueca

Se presenta a sus nuevos amigos a la antigua usanza. No se descubre la muñeca. Ni la extiende. No se acerca a cada uno de ellos, frontalmente, con ojos muy abiertos para mostrar el iris. Pronunciar el propio nombre, sin otra identificación, ha caído en desgracia.

Conrad e il "punto nave" del nostro viaggio con l'AI

C'è un momento, nella navigazione, in cui il comandante deve fermarsi e fare il punto nave: verificare la posizione reale rispetto alla rotta prevista, misurare la deriva provocata dalle correnti, dagli errori accumulati. Non è sfiducia negli strumenti – è l'unico modo per evitare che una piccola deviazione diventi, nei giorni seguenti, una rotta completamente sbagliata. Forse è arrivato il momento di fare il punto nave della nostra relazione con l'intelligenza artificiale generativa. La proposta è semplice quanto radicale: spegnere, per qualche giorno, tutti i modelli generativi. Non come condanna, ma come esperimento diagnostico. Vedere cosa succede. Misurare cosa abbiamo delegato interamente e cosa, viceversa, abbiamo guadagnato. Capire quanto della nostra "forza muscolare cognitiva e critica" abbiamo già perso in questi due anni.

Tesi di laurea come tesoro

Cresce nel nostro paese, nonostante ci si trovi ancora al di sotto della media europea, il numero dei laureati. Possiamo ben considerare la laurea non solo come conseguimento di un titolo di studio, non solo come completamento di un percorso formativo funzionale all'inserimento nel mercato nel lavoro. La laurea è anche, e sopratutto, formazione del cittadino adulto, attivo e responsabile. Una consolidata tradizione vuole che le il percorso di studi si concluda con un lavoro autonomo svolto da ogni studente: la tesi. Le tesi, a valle della valutazione critica della commissione di laurea, finiscono in archivio. Eppure ci sono tesi che meritano di essere trasformate in saggi, e pubblicate come libri con tutti i crismi da una casa editrice. Tramite questa trasformazione si potranno coltivare giovani autori e giovani lettori. La trasformazione della tesi di laurea in saggio stimola riflessioni a proposito di concetti e definizioni che tendiamo a dare per scontati: 'libro', 'saggio', 'monografia', 'autore', 'lettore'.

Come va il mondo. I disagi del manager

In un quadro socio-economico e politico dominato dalla finanza speculativa, appare sempre più necessario un agire autonomo, anticongiunturale dei manager. Proprio per questo gli spazi di azione e le leve in mano ai manager sono ridotti e sviliti tramite indirizzi e controlli provenienti dalla finanza speculativa.

Ecologia e Intelligenza Artificiale (POV #13)

Timothy Morton e Massimo Chiriatti: due modi di pensare la coesistenza tra umani, macchine e pianeta Che cosa significa parlare di intelligenza artificiale in un mondo colpito dalla crisi climatica? È solo una questione di algoritmi e sostenibilità energetica, oppure l’AI ci costringe a ripensare le categorie con cui interpretiamo la realtà, la responsabilità e il vivente? Il confronto tra Timothy Morton e Massimo Chiriatti permette di affrontare la domanda da due lati opposti: il pensiero ecologico radicale e la cultura tecnologica del limite. Da una parte Morton, teorico dell’“iperoggetto”, dissolve le frontiere tra umano, macchina e biosfera, l’AI non è altro che un nuovo attore nella rete planetaria degli oggetti che ci precedono e ci eccedono. Dall’altra Chiriatti, economista e tecnologo, rivendica una postura umana e normativa, l’AI resta un “esecutore incosciente”, potente ma privo di semantica, che va ricondotto dentro un orizzonte etico e politico.

Pura narrazione testuale. Le immagini non aggiungono nulla

Invitato da un amico ho compiuto il tentativo di aggiungere valore ad una narrazione attraverso immagini generate da una qualche intelligenza artificiale generativa. Ho concluso che è meglio affidarsi alla pura narrazione. Al racconto espresso in parole scritte. 'Stultifera Navis' infatti ha scelto questa via: niente immagini. Trovate qui sulla 'Stultifera Navis' il racconto intitolato 'A Empty Shell. O Torino distopica'.

Intervista ImPossibile a Pablo Picasso (IIP #12)

Il minotauro e l’algoritmo Che cosa resta dell’istinto creativo nell’epoca delle immagini generate automaticamente? In che modo la tecnologia sta trasformando la nostra idea di autenticità, responsabilità e libertà artistica? Da una parte c’è il minotauro, la creatura metà uomo e metà animale che Picasso. Dall’altra parte c’è l’algoritmo, il simbolo della nostra epoca digitale, una logica impersonale che ordina, calcola e genera immagini decidendo cosa possiamo vedere ogni giorno. Accostare queste due figure significa raccontare la tensione tra ciò che nasce dall’esperienza umana e ciò che viene prodotto da sistemi che imitano tutto senza vivere nulla. Il Minotauro rappresenta la parte irrazionale, emotiva e imprevedibile della creazione, l’Algoritmo, la macchina che combina e simula. Pablo Picasso è stato un’esplosione di energia creativa e distruttiva al tempo stesso, che ha spesso usato come suo alter ego, il minotauro, una figura istintiva, capace di incarnare la forza creativa ma anche la violenza del mondo. Un artista che ha denunciato la violenza, ha rifiutato compromessi e ha sempre rivendicato la responsabilità dell’artista. La sua visione dell’arte è ancora attuale, come ad esempio l’idea che “l’arte sia una menzogna che ci permette di conoscere la verità”. Questa Intervista ImPossibile prova a interrogarlo per un confronto immaginario su arte, falsificazione, allucinazioni algoritmiche e potere delle immagini in un periodo in cui il confine tra vero e falso è diventato il cuore del dibattito sulla crisi dell’autenticità, sulla delega creativa e sul futuro della libertà artistica nell’era delle macchine generative.

Sciopero

Possiamo chiederci se lo sciopero, strumento efficacissimo -nel 1800 e per buona parte del 1900- per la difesa dei diritti dei lavoratori, sia diventato obsoleto nei tempi del capitalismo delle piattaforme e dell'intelligenza artificiale.

Kosovo 2025, il moderno Game of Thrones

Il Kosovo moderno si fonda sull’idea di autodeterminazione, ma oggi rischia di negarla proprio a chi porta nel proprio corpo una forma di diversità. Vietare un simbolo per “proteggere la libertà” è un ossimoro politico. Uniformare per integrare significa confondere coesione con omogeneità. Le conseguenze possibili sono note: esclusione scolastica, radicalizzazione identitaria, legittimazione del controllo sul corpo come pratica di governo. E mentre si accusa il velo di non essere “albanese”, ci si dimentica che la maggior parte degli abiti indossati quotidianamente, jeans, giacche, minigonne, cravatte non hanno alcuna origine autoctona.

Il paradosso del capitalismo: più spingiamo e più velocemente falliamo

Senza un nuovo contratto sociale, più il sistema spinge, più velocemente si disgrega—lacerando il tessuto economico, sociale ed ecologico che ne sostiene la legittimità. Quando il lavoro di cura viene spostato o svalutato, e la responsabilità reciproca si erode sotto la logica di mercato, anche i motori più potenti del progresso minano infine le proprie fondamenta.

Dai Commonplace Books ai Knowledge Graphs: architetture cognitive per la gestione delle reti relazionali personali

La gestione sistematica delle relazioni personali e professionali costituisce una sfida epistemologica che attraversa i secoli, dalla tradizione dei commonplace books rinascimentali alle contemporanee implementazioni di knowledge graph personali. Questo articolo analizza l'evoluzione storica, teorica e tecnologica degli strumenti dedicati all'esternalizzazione della memoria sociale, identificando in Lotus Notes/Domino un precursore misconosciuto delle architetture moderne di Personal Knowledge Management relazionale. Attraverso una disamina critica che integra sociologia delle reti, teoria della conoscenza e analisi comparativa degli strumenti disponibili, si propone un framework metodologico per la costruzione di ontologie relazionali personali che massimizzino il capitale sociale attraverso la manutenzione consapevole e strutturata delle connessioni interpersonali.

Enclosure of Knowledge Production: The Attempt at a Regime Purchase by Financial Capital

Viviamo in tempi molto difficili. La conoscenza e la sua produzione sono sottoposte a un duro attacco da parte del capitalismo liberale, che incentiva l'uso dell'astrazione statistica. L'astrazione statistica, nella forma della razionalità computazionale (IA), produce conoscenza probabilistica operativa. Ciò significa che la domanda che questo tipo di produzione di conoscenza ci pone – o il modo in cui rappresenta la scienza – non riguarda più cosa si debba dire o sapere oggettivamente. Ora la domanda è piuttosto cosa fare della conoscenza prodotta (da qui la conoscenza operativa). (Il saggio che segue è in lingua inglese)

Mettete le ruote alla AI

L'altro giorno ero in aeroporto. Stavo partendo per un breve fine settimana di vacanza. E avevo con me il mio trolley a quattro ruote, bello, compatto, scorrevole, comodissimo. E mi sono tornate in mente le valigie della mia gioventù, durante gli anni settanta: grandi, pesanti, con le maniglie. Roba che portare sulle spalle lo zaino da 25 chili sembrava una passeggiata. E ho pensato: certo che ce ne ha messo di tempo, l'umanità, a mettere le ruote alle valigie. Ma mi è anche venuto da pensare quanto tempo ci abbiamo messo a passare dal trolley a due ruote a quello a quattro. Da non credere. Mi sono messo a riflettere sulla tecnologia, sulle "invenzioni", sul loro senso e sulla loro diffusione. Le parole che seguono sono l'esito di quelle riflessioni, fatte mentre il mio trolley a quattro ruote rotolava scorrevole sul pavimento di Fiumicino.

Fusione, magneti e l’arte di contenere il mondo

Nuovi magneti superconduttori segnano un passo avanti verso la fusione e mettono in luce la questione centrale della nostra epoca: la concentrazione di potere che accompagna ogni conquista tecnica. Dalla corsa globale ai magneti, alla promessa di un’energia “perfetta”, il cuore dei futuri reattori diventa il luogo in cui si decide chi controllerà tempo, spazio e destino materiale delle società.