Sempre più rimpiazzabili, sostituibili da cyborg?

Una recensione del libro di Mary Roach: Replaceable You: Adventures in Human Anatomy, che combina rigore scientifico, sensibilità narrativa e aperture filosofiche significative. Il testo fornisce un viaggio di esplorazione del corpo umano fatto con rigore scientifico, curiosità irriverente e una profonda sensibilità per le implicazioni etiche e filosofiche della medicina moderna. In questo libro l’autrice affronta il tema di cosa significhi essere umani in un'epoca in cui sempre più parti del nostro corpo possono essere sostituite, riparate o reimmaginate?

La mente bicamerale e l’intelligenza artificiale: un ritorno alle voci degli dèi

La teoria della mente bicamerale, proposta da Julian Jaynes, suggerisce che gli esseri umani antichi operassero attraverso una divisione funzionale del cervello, in cui le decisioni erano guidate da “voci” percepite come divine. Con l’avvento della coscienza moderna, questa struttura si è dissolta, lasciando spazio all’introspezione e all’autoconsapevolezza. Tuttavia, l’emergere dell’intelligenza artificiale generativa solleva interrogativi sulla possibilità di un ritorno, chiaramente metaforico, a una forma di mente bicamerale, in cui le macchine fungono da nuove “voci” esterne che influenzano il pensiero e il comportamento umano. Questo articolo esplora il parallelo tra la teoria di Jaynes e l’interazione contemporanea con l’AI, analizzando le implicazioni cognitive e culturali di questa evoluzione.

Gli informatici e l'arte di stare in relazione

Stare in relazione con la macchine è più facile che stare in relazione tra umani. Gli informatici sono abituati a stare in relazioni con le macchine. Oggi purtroppo chiediamo agli informatici di insegnare agli umani come stare in relazione tra loro.

L'Intelligenza Artificiale ci annienterà nel 2026? Forse, ma senz'altro insieme al Quantum!

È stata una grande abbuffata di parole sui modelli e sistemi di intelligenza artificiale generativa o agentica, come viene definita adesso per sottolineare una grande svolta rispetto a qualche mese fa... Il 2025 si è caratterizzato, infatti, per un instancabile susseguirsi di articoli, video e podcast finalizzati a illuminarci sulle mirabolanti opportunità e/o sui patologici rischi dell'intelligenza artificiale.

AI makes you smarter but none the wiser: The disconnect between performance and metacognition

Segnalo all’attenzione die naviganti della nave una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Computers in Human Behavior che suggerisce come l'uso di strumenti di IA come ChatGPT permette di migliorare le prestazioni personali e aziendali ma alla lunga finisca per limitare e distorcere la capacità di valutazione, anche delle proprie prestazioni.

Filoponìa. Una proposta eumanistica e la sua sperimentazione cubana

Filoponìa: innovativa proposta formulata da Andrea Surbone, per una nuova umanità improntata al bene, e alla serena coesistenza fra ambiente, mercato e uguaglianza. Un modello sociale in grado di contrastare e sostituire, nella cultura come nella realtà, il modello basato dell’accumulazione. E' prevista una sperimentazione del modello a Cuba. Questo articolo è proposto in italiano, in spagnolo e in inglese.

Utopia: la sua triplice funzione

Utopia: andare oltre ciò che è presente, cercando ciò che fino ad ora non è stato, ma si spera, nonostante tutto, possa essere. L'utopia l'utopia ha una triplice funzione. Osservare in luce critica le organizzazioni vigenti. Indicare ideali etici: ideali che, anche se lontani dalla realtà immediata, possono indirizzare l'azione individuale e collettiva. Ipotesi di lavoro, in grado di mostrare i risultati che si potrebbero ottenere mediante una organizzazione totalmente differente da quella presente.

Meno capitale, più visione

Come sta cambiando il modo di costruire startup (e perché l’Italia può giocare un ruolo chiave). C’è un cambiamento nell’aria della Silicon Valley. Non lo si percepisce nei titoli dei giornali o nei megadeal miliardari, ma nei dettagli più sottili: nei pitch meno enfatici, nelle slide più essenziali, nelle parole dei founder che iniziano a parlare meno di fundraising e più di prodotto. È come se qualcosa si fosse rotto — o forse si fosse semplicemente concluso. Un ciclo si è chiuso, e un altro si sta aprendo. E come spesso accade, tutto parte dai corridoi di Y Combinator.

Cronache di un detective bibliografico

Era la primavera del 1990, a Venezia. Ero "in Marciana", come si diceva tra noi studenti dello IUAV. Ormai ero arrivato veramente in fondo - quella era rifinitura. La tesi su territorialità e colonizzazione nel Marocco del Protettorato francese era praticamente finita: duecento e passa pagine su come i francesi avevano ri-costruito il loro mondo sopra quello marocchino, su Lyautey e Prost, sulle nouvelles villes accanto alle medine, sulla de-costruzione di una civiltà attraverso la "scienza urbanistica". Il mio relatore era Marcello Balbo. Il tema era nato da una fascinazione: capire come lo spazio coloniale fosse una territorialità artificiale impiantata sopra un'altra - quella marocchina, arabo-islamica - che veniva contemporaneamente de-costruita, marginalizzata, trasformata in "tradizionale" proprio nel momento in cui smetteva di essere l'unico modo possibile di abitare quel territorio. Avevo aperto con Fanon: "La città del colono è una città di cemento... La città del colonizzato è una città accovacciata, una città in ginocchio." Alla Marciana cercavo certi testi arabi tradotti in francese che non potevo più tornare a cercare in Francia. Non si potevano fare fotocopie. E quindi trascrivevo a mano, sul mio quadernone, parola per parola. La mano si stancava, i volumi pesavano, il silenzio era quello denso delle biblioteche vere. Era normale, allora. Quella normalità oggi sembra archeologia. Un paio di anni prima, ad Aix-en-Provence...

Siamo Tutti Sorelle di Nietzsche: La Viltà della Sanitizzazione Storica

Il pericolo di editare il passato per costruire una gabbia dorata nel presente Abbiamo scambiato la Verità per il Comfort? Elisabeth Förster-Nietzsche non è stata l'unica a manipolare la storia con le forbici. Oggi, guardando come riscriviamo libri e abbattiamo statue per non offendere la sensibilità moderna, devo porre una domanda scomoda: siamo diventati tutti sue sorelle? In questo articolo analizzo il "Narcisismo Temporale": la pericolosa illusione che il passato debba essere igienizzato per adattarsi alla morale del presente. La storia è un vaccino, non una fiaba. Se cancelliamo l'orrore, perdiamo l'immunità.

La Presenza di una Assenza

Una riflessione sulla speranza nei contesti di crisi, ispirata a Gabriel Marcel. La speranza non come attesa di un futuro migliore, ma come postura che resta davanti all’assenza senza colmarla, affrontando il presente senza illusioni.