Baron Corvo: Venezia come metafora. Eccentricità, sport e nuove tecnologie
Un romanziere eccentrico e originalissimo: Frederick Rolfe, alias Baron Corvo. Venezia a cavallo tra 1800 e 1900. Il sottile confine tra autobiografia e narrazione. Il profondo senso dello sport. Il mestiere del gondoliere. E infine una metafora illuminante sul modo in cui ogni nuova tecnologia tocca l'essere umano.
Dataismo: la nuova religione che venera i dati e sacrifica la libertà
Immagina un tempio immenso, fatto di server, cavi e silicio. Al centro, un altare. Non c’è una divinità con sembianze umane, né un simbolo sacro tradizionale. Solo un database. Immenso, in costante crescita. Ogni clic, ogni like, ogni battito del nostro cuore misurato da uno smartwatch è un’offerta sacrificale a questa nuova divinità: il Dataismo.
Il tempo della lamentela, il tempo della libertà di scelta e della generosità
Un’antica favola africana racconta del giorno in cui scoppiò un grande incendio nella foresta. Tutti gli animali abbandonarono le loro tane e scap...
AI-powered Search: errori, lacune e opacità 2/2
Cerchiamo di inquadrare i vantaggi e soprattutto le criticità dell’AI-Powered Search, dal momento che riguarda il modo col quale ci informiamo, e quindi deriviamo la conoscenza del mondo che intendiamo abitare e trasformare. Qui approfondiamo quali conseguenze comporta, e quali contromisure si stanno proponendo.
Dall’infinito cosmico all’infinito digitale: Giordano Bruno e l’IA
In questo articolo, immagino un dialogo surreale e illuminante tra Giordano Bruno, il filosofo rinascimentale visionario, e un’avanzata intelligenza artificiale dei nostri giorni. Attraverso questo incontro immaginario, esploro come le idee rivoluzionarie di Bruno sull’infinito, sulla natura della conoscenza e sull’interconnessione dell’universo si intrecciano sorprendentemente con i concetti e le sfide dell’IA moderna. Il dialogo mette in luce paralleli inaspettati tra il pensiero di Bruno e i principi dell’IA, dalla vastità dei mondi possibili alla complessità delle reti neurali, dall’arte della memoria agli algoritmi di apprendimento profondo. Questa conversazione ipotetica non solo illumina le radici filosofiche di alcune idee chiave dell’IA, ma solleva anche importanti questioni etiche e filosofiche sul futuro dell’intelligenza artificiale e sul nostro posto nell’universo digitale in espansione.
In libreria con la paura di sbagliare acquisto
Il fenomeno Ipnocrazia c'è stato, inutile negarlo, oggi già un po' sbiadito, dentro una realtà che ormai consuma e digerisce tutto, senza preoccuparsi molto che ciò che viene digerito sia vero o sia falso. Più che la tema dell'autorialità legata a un testo generato in modalità ibrida umano-macchina, è interessante riflettere su ciò che è rimasto di quell’evento. Sicuramente una maggiore difficoltà a fare delle scelte, a scegliere quale sia “la realtà” a cui credere. Il che si traduce anche in un malessere più profondo, la perdita di riferimenti solidi, di idee forti perché sostenute da fonti cert(ificat)e, di valori come verità, autenticità, identità e non solo.
Carezzare le parole - Oltrepassare come azione etica
Di parole in forma di carezze tutti hanno oggi un grande bisogno, forse ne hanno anche un insopprimibile desiderio. Un bisogno diventato urgenza a causa di un contesto comunicazionale e relazionale, mediato tecnologicamente e dentro l’infosfera, nel quale a prevalere è la brutalità del linguaggio, spesso declinato in parole violente, velenose, nella forma di schiaffi, calci e pugni in faccia, ma anche la sua auto-referenzialità, il cinismo, la comunicazione tautologica e centrata sul sé che lo caratterizzano. Il bisogno insoddisfatto che genera solitudini, ansie, disturbi psichici e depressioni, alimenta solipsismi e crea “eremiti di massa che comunicano le vedute del mondo quale appare dal loro eremo, separati l’uno dall’altro, chiusi nel loro guscio come i monaci di un tempo sui picchi delle alture.” - 𝗨𝗻 𝘃𝗶𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗶𝗻 𝗽𝗶ù 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗮𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝘁𝗲𝘀𝘁𝗶 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗮𝗹 𝗺𝗶𝗼 𝗹𝗶𝗯𝗿𝗼 𝗢𝗟𝗧𝗥𝗘𝗣𝗔𝗦𝗦𝗔𝗥𝗘 - 𝗜𝗻𝘁𝗿𝗲𝗰𝗰𝗶 𝗱𝗶 𝗽𝗮𝗿𝗼𝗹𝗲 𝘁𝗿𝗮 𝗲𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗲 𝘁𝗲𝗰𝗻𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮.
IA: velocità di accelerazione e tempo
Abbiamo tutti bisogno di tempo, ma non di tempo accelerato, lineare e macchinico al quale ci siamo tutti adeguati. Il tempo vissuto, umano, non è lineare come quello delle macchine. E' un tempo non calcolabile, illusoriamente misurabile, diacronico, esperienziale, non riducibile agli attimi che lo compongono. A pensarci bene il tempo umano è un tempo magico, soprattutto quando è capace di rallentare, fermarsi, coltivare la durata e l'attesa, sospendersi, e così facendo dandoci la possibilità di riscoprire la bellezza e la'utenticità del mondo. Ben diversa dall'autenticità artificiale generata dalle macchine.
La Nave: rifugio, viaggio, rinascita
Dall’arca di Noè alla nave degli stolti di Platone, passando per miti antichi e simboli religiosi, la nave è da sempre rifugio e metafora di viaggio, diserzione e rinascita. Anche oggi, salpare può essere un atto di libertà. E magari, con una canzone in sottofondo.
La vida es chingar o ser chingado. Pelear puede ser una fiesta
Il nuovo papa ha passato vent'anni in America Latina. Si pone di solito l'attenzione su ciò che il missionario insegna. Ma ancor più conviene guardare a cosa ha insegnato al missionario il suo stare in quei luoghi. Tornando a Chicago, e stando ora a Roma, non potrà dimenticare. Solo una notizia ha rivaleggiato, sui media peruviani, con la salita di Padre Roberto al soglio papale. Il massacro di 13 persone in una miniera illegale. Non è una novità di oggi, sono anni che cresce in tutta l'America Latina, "l'allarmante auge dell'attività criminale intorno alle estrazioni minerarie illegali." Manca lavoro. Il lavoro nero è controllato dalla malavita. C'è una società che le élites non sanno e non vogliono vedere. Una società ridotta allo stremo, dove però ancora funziona una basica solidarietà sociale, non fondata su istituzioni, ma costantemente ricreata da esseri umani capaci di aiutarsi, di volersi bene. Nonostante la disperazione. Il rovescio della medaglia è la violenza. Continuamente la vita umana è messa a repentaglio, messa in discussione. Due frasi rappresentano la cultura latinoamericana, e forse anche la nostra. 'La vida es chingar o ser chingado'. 'La vita è fottere o essere fottuti'. 'Pelear puede ser una fiesta'. Litigare, combattere, può essere una festa. C'è una via d'uscita, una speranza.
Umano, troppo umano?
Chi ha il potere di definire cosa sia “umano”? Chi stabilisce i criteri per cui una macchina è “utile” o “dannosa”? Chi decide quali funzioni umane devono essere automatizzate e quali preservate?
La profezia che si auto-avvera, ovvero tutto il potere delle nostre convinzioni
Hai mai notato come le aspettative influenzino i risultati? Ti è mai capitato di pensare che qualcosa sarebbe andato storto e, puntualmente, è successo? Oppure, al contrario, di affrontare una sfida con fiducia e ottenere proprio ciò che desideravi? Questo fenomeno ha un nome: profezia che si auto-avvera.
I tempi sono cambiati, sono diventati privi di senso?
Perduto il senso, siamo alla ricerca di senso. Annegati nelle contraddizioni, cerchiamo la coerenza che sempre emerge dalla ricerca di senso, per Sè, per le proprie vite, per le cose che si fanno. Sommersi dal non senso siamo in costante sofferenza, perché percepiamo la difficoltà a dare un senso a ciò che non ce l'ha, in particolare se si riflette sulle cose del mondo e le tante crisi, in primis quelle ambientali e consumistiche, che sperimentiamo e delle quali siamo anche responsabili. La domanda sbagliata da porsi è dove si trovi il senso di cui abbiamo bisogno. Inutile anche chiedere indicazioni, si finirebbe per esacerbare persone anch'esse alla costante ricerca di senso e di persone a cui chiedere dove si trovi. Non rimane che partire da sè stessi, dal linguaggio, ridando un senso alle parole (lo dice anche Papa Leone XIV), ridare senso alla propria vita (non quella digitale), vivere, amare, ammirare la bellezza, ribellarsi, ecc. ecc., in una parola esistere.
Neuroscienze del dissenso: verso una gestione cognitiva dei conflitti nei progetti complessi
Il conflitto, nei progetti, non è un’eccezione. È la norma. Non tanto nella forma esplosiva della lite, quanto nell’attrito silenzioso delle incomprensioni, nella frizione tra priorità divergenti, nei fraintendimenti tra ruoli e aspettative. Ogni progetto è un terreno attraversato da tensioni – culturali, emotive, cognitive – che si manifestano a più livelli: tra stakeholder, all’interno del team, nel rapporto con i clienti. Non è un male, ma un dato strutturale. La vera questione, allora, è come affrontare il dissenso in modo intelligente.
Nulla è tuo
Non servono sbarre per costruire una prigione. Basta un principio morale condiviso, una norma diffusa, un silenzio imposto.
NON ACCONSENTIAMO: Un rifiuto europeo della visione del mondo della Silicon Valley
Aderisco a quello che potrebbe essere un manifesto europeo, stilato per rifiutare la visione del mondo della Silicon Valley. Un manifesto che si propone di programmare futuri diversi per non subire la programmazione di altri, pochi miliardari e politici che aspirano al dominio del mondo attraverso l'instaurazione di un nuovo regime, non democratico, autocratico e non etico.
Kant e le sue ragioni nella "pratica" a bordo della Stultiferanavis
Immersi in un flusso inarrestabile di dati e interazioni che l’Ai pare meglio governare tanto da affidarle maldestramente il nostro pensare, scambiamo il solo computo con quel tumultuoso marasma di cum-prendere e cogitare che sempre la esonda e proprio nel fine: cedendo spesso nella facoltà di discernere, di scegliere, di dare forma alle nostre azioni secondo principi che noi stessi sempre dobbiamo darci.
La vita dopo la vita: appunti per un’etica della conoscenza
Sette premi Nobel, alcuni dei più lucidi testimoni del nostro tempo, si sono incontrati in un Giappone sospeso tra ipertecnologia e spiritualità laica, per discutere non di “cosa verrà”, ma di “cosa diventa vivo” quando le forme del vivente cambiano. Il risultato non è stato un simposio di certezze, ma una composizione polifonica di intuizioni, domande e piccoli smottamenti concettuali. Come se, in controluce, emergesse la vera posta in gioco: non stiamo immaginando un futuro per la vita, stiamo decidendo se la vita — così come l’abbiamo conosciuta — avrà ancora un futuro.
ReArm Europe: anatomia di una propaganda
Un esperimento tecnico con l’intelligenza artificiale, un tentativo di usarla per raccontare storie che vorrebbero mettere in discussione le narrazioni della propaganda istituzionale
Il pudore appeso a un filo
Il pudore come oggetto vintage che striscia tra gli stendini, si appende con due mollette blu e resta lì, come un manifesto non firmato della nostra identità. Ci ricorda che non tutto ciò che può essere mostrato deve necessariamente esserlo. Che c’è bellezza anche nel mistero, nell’intimità che sceglie il buio per asciugarsi.
AI-powered Search: errori, lacune e opacità 1/2
Cerchiamo di inquadrare i vantaggi e soprattutto le criticità dell’AI-Powered Search, dal momento che riguarda il modo col quale ci informiamo, e quindi deriviamo la conoscenza del mondo che intendiamo abitare e trasformare. Se compromesso, risultiamo indeboliti nella capacità di abitarlo pienamente e trasformarlo in base ai nostri bisogni e desideri, e alla fine, soggetti passivi e manipolabili.
Rerum Novarum
Pochi giorni fa ho letto una frase scioccante in un articolo a commento delle scelte americane sulle università: la cultura è odiata. Cosa c’è di nuovo o di straordinario in questa affermazione? Nulla. Purtroppo, nulla.
The new deadly art of lying
We should have understood this by now. Politics is the art of lying. In fact, we have always lied, but we no longer lie like before... As you might have guessed, this article is intended to be forward-looking. Donald Trump, since we must talk about him, is announcing not a regression to ancestral political behaviors but, through a different form of language, a different way of being-in-the-world. We don't lie like we used to....