La tecnica è da sempre una forma di mediazione col mondo, con tutte le sue contraddizioni e biforcazioni

Lo smartphone è il dispositivo più biopolitico dell’era contemporanea ed è la principale componente di un universo di oggetti connessi in vertiginoso aumento. Siamo sempre infatti sempre più immersi nel mondo dell’internet degli oggetti una Bioipermedia, un insieme di bios/biopolitica e ipermedia, uan delle attuali dimensioni della mediazione tecnologica.

Ripensare il potere delle organizzazioni

Per oltre un secolo, la teoria del management ha catalogato le forme organizzative: la burocrazia di Weber, gli archetipi di Mintzberg, le cooperative, le B Corp, le imprese sociali, le DAO. Eppure questa proliferazione nasconde una notevole evasione: praticamente nessun quadro mainstream utilizza sistematicamente strumenti filosofici per analizzare come il potere sia legittimato all'interno delle organizzazioni.

Dopo la cancel culture woke di sinistra, una cancel culture di destra?

Da tempo scrivo sull'essere passati da una cultura della cancellazione woke associato alla sinistra, ad una di carattere diverso, perchè classificabile come di destra. In entrambi i fenomeni c'è il tentativo di riscrivere il passato per poter meglio cambiare e controllare il futuro. Sulla cultura della cancellazione di destra, fasciata, segnalo alla lettura il libro di Jason Stanley: 𝐂𝐚𝐧𝐜𝐞𝐥𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 - 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐢 𝐟𝐚𝐬𝐜𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐫𝐢𝐬𝐜𝐫𝐢𝐯𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐥 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨𝐥𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨

La fame di essere visti

Oggi la fame non è solo di pane o di lavoro, ma di sguardi. Ovunque — negli uffici, sui treni, nei supermercati — le persone cercano di non sparire.

Trump e il vortice

Trump, Putin e simili non sarebbero potenti se non cavalcassero il Vortice mortale che sta turbinando intorno al pianeta. "McLuhan vedeva i mass media come un vortice titanico che trascina le società con nuove forme di comportamento - nuovi modi di essere - che minacciano di sopraffarlo completamente o addirittura distruggerlo". È pura energia, senza struttura e fondamento. Re folli ubriachi di velocità pensano di poterlo cavalcare, ma finiscono per essere ridicolizzati, come il patetico Wily the Coyote che fantastica che la velocità possa sconfiggere la legge di gravità.

Tecnocapitalismo e tecnotitani

"I tecnotitani hanno sequestrato l'innovazione tecnologica e la usano per disumanizzarci e accumulare ricchezze inimmaginabili. Hanno blocato l'accesso alla tecnologia, per questo non possiamo trarne vantaggio per il bene comune e per una causa molto più nobile: guarire il pianeta e risolvere i problemi reali delle persone" - Loretta napoleoni

Psicopolitica bellica. La militarizzazione della psicosfera

Venti di guerra sul Vecchio Continente. Una schiera variopinta di nemici pare assediarci da ogni direzione. Ogni nemico, prima ancora di essere reale, ci viene anzitutto narrato. Nell’epoca della menzogna universale non importa che il nemico esista, purché il popolo ci creda. L’Europa è bersaglio di un assedio mediatico finalizzato a militarizzarne la psicosfera. Gli scopi socialmente legittimi vengono ristrutturati: bisogna passare all’economia di guerra (comprando però costose auto elettriche). Crisi? Sì, ma smart-eco-inclusiva. Per un tramonto in technicolor. L’autodistruttività europea va mascherata con parole che suonino bene, possibilmente straniere e insensate. I tempi del benessere sono finiti. Automutilazione dell’Europa, con missili puntati. L’ultimo capitolo del nichilismo tragicomico made in UE è il Chihuahua che abbaia alla porta del Dobermann, credendo di essere un Rottweiler.

Tempi di "flottille", vascelli, navi, navicelle e di coraggiosi folli!

L’avventura della Global Sumud Flottilla è collegabile per me anche al progetto della Stultiferanavis, una iniziativa pensata per folli che nel mondo ignorante, insensibile e disumano attuale appaiono come saggi. - Questo è tempo di vascelli, di viaggi avventurosi e consapevoli, di naviganti coraggiosi e folli, resilienti ma soprattutto resistenti, persone comuni che sentono il richiamo etico e valoriale a fare delle scelte, sfidanti e rischiose, che vanno al di là delle appartenenze politiche, delle fedi e delle ideologie, per reagire alle ingiustizie, alla disumanità teorizzata e praticata e alle persecuzioni, esercitando la responsabilità per andare in soccorso di chi sta male o sta subendo una ingiustizia. In un mondo che va a rotoli siamo tutti alla ricerca di senso e di significati più profondi della nostra esistenza. Mettersi in mare aperto è un punto di partenza, anche per evitare il naufragio che si sta preparando sulla terraferma.

E' tempo di mostrare i nostri colori

Oggi, in più di cento città italiane – da Roma a Milano, da Torino a Napoli – decine di migliaia di persone hanno marciato per chiedere giustizia e solidarietà con Gaza. Uniti nella protesta contro l'intercettazione da parte di Israele della Flottiglia Globale Sumud, un convoglio di oltre quaranta imbarcazioni che trasportavano 500 attivisti internazionali – tra cui Greta Thunberg, parlamentari e avvocati – che trasportavano medicinali e cibo di cui c'era urgente bisogno.

Intervista ImPossibile a George Orwell (IIP #04)

L’AI come nuovo totalitarismo George Orwell (pseudonimo di Eric Arthur Blair, 1903–1950) è uno degli autori più influenti del XX secolo. Scrittore, giornalista e combattente antifranchista, ha denunciato i meccanismi del potere e della manipolazione con una chiarezza che ancora oggi inquieta. I suoi due romanzi più celebri – La fattoria degli animali (1945) e 1984 (1949) – sono parabole del totalitarismo moderno: il primo una satira contro la degenerazione del socialismo reale, il secondo una visione profetica della società della sorveglianza e del controllo mentale. Orwell credeva che la menzogna organizzata fosse la forma più alta di potere e che la verità, anche quando ridotta a una formula banale come due più due fa quattro, fosse l’ultimo baluardo della libertà umana. Cosa penserebbe il creatore del Grande Fratello davanti alla nascita di un’intelligenza che osserva tutto, capace di conoscere i nostri desideri prima ancora che li formuliamo?

Leggete e diffondete: per Gaza

Faccio mie le richieste di David Adler, attivista ebreo della Global Sumud Flottilla: "urlate contro i nostri patetici rappresentanti e unitevi alla nostra richiesta di un corridoio [per Gaza] ora". Non come un sogno, ma come una politica concreta. Le infrastrutture che non siamo riusciti a completare, gli stati devono costruirle. L’assedio che siamo venuti a spezzare, deve finire una volta per tutte. Se c’è una cosa che ho imparato in questo viaggio, circondato da questi straordinari nuovi amici provenienti da ogni angolo del mondo, è questa: che 𝒍’𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒄𝒐𝒍𝒍𝒆𝒕𝒕𝒊𝒗𝒂 è 𝒅𝒂𝒗𝒗𝒆𝒓𝒐 𝒖𝒏𝒂 𝒄𝒐𝒔𝒂 𝒎𝒆𝒓𝒂𝒗𝒊𝒈𝒍𝒊𝒐𝒔𝒂.

Alzare i tassi, abbassare il controllo. Appunti di project management hackerato

L’altro giorno, in un raro slancio di ordine domestico, ho deciso di mettere mano a un paio di scaffali della mia libreria. Fra volumi dimenticati e vecchi appunti, mi è capitato tra le mani qualcosa che non ricordavo nemmeno di possedere: *Io sono Giorgia*, l’autobiografia dell’attuale presidente del Consiglio. Nulla contro la persona – non è questo il punto – ma molto, moltissimo ci sarebbe da dire sulle scelte politiche del suo partito, specie di fronte al silenzio e alle ambiguità che circondano il genocidio in Palestina. Ma non è questo l’argomento che voglio affrontare qui. Chi mi legge sulla *Stultifera Navis* sa che il tema che porto avanti è quello del **project management hackerato**, un modo diverso di pensare la gestione dei progetti, più critico e sistemico, meno allineato al gergo aziendale e più vicino all’analisi delle strutture profonde del potere e dell’organizzazione. Così, invece di riporre quel libro, ho deciso di liberarmene: l’ho lasciato in una di quelle edicole di *bookcrossing* che amo frequentare, nella speranza di separarmene per sempre. E proprio lì, come spesso accade quando si lascia spazio al caso, ho trovato qualcosa di molto più stimolante: un libro dimenticato ma in ottimo stato, quello che troverete citato in appendice. Leggendolo, ho cominciato a riflettere su alcune idee che collegano l’economia, la politica e la gestione dei progetti. Idee che, come scoprirete tra poco, partono dal semplice atto di “alzare” o “abbassare” i tassi di interesse e arrivano a raccontare molto di più: il modo in cui governiamo sistemi complessi senza mai controllarli davvero.