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Leggendo i numerosi post di Otti Vogt, autore della Stultiferanavis e attivista globale per una "leaderships for good", condividendo molte delle cose che scrive e come le scrive, mi è venuto da pensare che ciò che serve oggi è un racconto diverso della realtà.


La realtà che ci viene oggi raccontata conformisticamente dai media mainstream, quella diffusa ad arte e con finalità manipolatorie dai social media, quella che ogni giorno va in onda sugli schermi televisivi europei, è una realtà fasulla, troppo omologata per essere vera.  Falsa è anche la realtà rappresentata da leader nevrotici e senza consenso che hanno ucciso la Politica, si presentano come eroi ed eroine del cambiamento e sono invece sempre più vuoti di contenuti, incapaci di scelte coraggiose, sempre attivi nella conservazione e nell’esercitare un’immobilità delle parole e dei gesti, potendo contare sulla passività di moltitudini di persone ormai incapaci di fare massa e far valere come tale la loro reale forza. 

Questa realtà oggi dominante, anche nelle narrazioni che ce la descrivono tale, può spingerci a farla nostra, ad accontentarci, oppure suggerirci di provare a esercitare la riflessione critica, per alimentare nuovi linguaggi e ritornare a dare forza alla parola, al logos, entità ormai scaduta a semplice meme, marchio di fabbrica e strumento politico per intorpidire le menti e desertificare le coscienza, proprio nel momento in cui le menti sono chiamate a risvegliarsi e le coscienze a fare il lavoro di conoscenza, consapevolezza e responsabilità che sempre hanno fatto. 

Di fronte a un mondo che cade a pezzi, dobbiamo tutti incarnare Valis (Vast Active Living Intelligence System, altro che Intelligenza Artificiale), l’entità Ubik che suggeriva a Phil Dick le sue visioni del mondo e della realtà. Bisogna tornare a scrivere il libro della storia, cambiando la realtà, indirizzando messaggi forti, diversi, visionari a tutti “gli uomini di buona volontà”, disposti ad ascoltare e ad agire. 

La storia non è finita, semmai è avvelenata, alla fine dei tempi. La storia è tornata prepotentemente a far parlare di sé, a far sentire la sua saggezza, parla alle nostre anime e menti, ci invita a rompere la nostra complicità mercificata e a smettere di esternalizzare (delegare) le nostre responsabilità (anche etiche) verso il mondo e a rompere il silenzio catatonico nel quale siamo tutti precipitati, maturando in primo luogo una disponibilità a rischiare, a fare delle scelte, ad assumersi delle responsabilità, ad agire. Un agire diverso dal fare come ci ha spiegato bene Miguel Benasayag nelle sue opere. 

Per agire non serve essere intelligenti (oggi l’intelligenza è appannaggio della IA…) ma diventare saggi, capire che L’Europa deve riempire il vuoto che è diventata, che deve essere ricostruita e per farlo non può dipendere da leadership obsolete e inette, ma dall’impegno di tutti. Mai come oggi c’è bisogno di riprendere in mano il progetto europeo per portarlo a un nuovo compimento, a una sua ricostruzione. 

Oligarchi, tecnocrati e leader politici al governo di turno. Sembrano incapaci di qualsiasi scelta che non sia la loro sopravvivenza politica. Nel frattempo, tutto sembra marcire, anche se il marcio viene scientificamente edulcorato, nascosto. È in questa enorme area di compostaggio nella quale si è ridotta l’Europa che oggi i messaggi di Otti Vogt ma anche i miei con la STULTIFERANAVIS raccontano che non tutto è concluso o finito. Per dirla con Philip Dick, mentre chi ci vorrebbe tutti morti ci ha quasi convinti di esserlo, noi dobbiamo avere la forza di gridare loro: “Noi siamo vivi, voi siete tutti morti”.

Pubblicato il 21 agosto 2025

Carlo Mazzucchelli

Carlo Mazzucchelli / ⛵⛵ Leggo, scrivo, viaggio, dialogo e mi ritengo fortunato nel poterlo fare – Co-fondatore di STULTIFERANAVIS

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