I reietti dell'altro pianeta
Anno:
2025
Casa editrice:
Mondadori

I reietti dell'altro pianeta

due pianeti gemelli Urras e Anarres sono illuminati da uno stesso sole ma divisi da una barriera, non solo ideologica, antica di secoli. Urras è fittamente popolato, tecnologicamente avanzato, ricco, florido, retto da un «trionfante capitalismo».

Da qui sono partiti nella notte dei tempi i seguaci della filosofa Odo che hanno colonizzato l'arido Anarres, fondandovi una comunità anarchico-collettivista che non conosce concetti come proprietà, governo, autorità. In questa società apparentemente perfetta nasce Shevek, genio della fisica alle prese con un'innovativa teoria del tempo, un vero "cittadino del cosmo" che dedicherà la vita ad abbattere il muro che separa da sempre i pianeti gemelli.

Ambigua utopia, come recita il sottotitolo originale del romanzo, I reietti dell'altro pianeta è una grandiosa narrazione che, fingendo di parlare del futuro, racconta il mondo di oggi.

Un classico della science fiction del Novecento che, caso quasi unico, ha ricevuto i due più importanti riconoscimenti del genere, il Nebula e l'Hugo.

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Come si coordina una rivoluzione senza tradirla? Gli anarchici di Anarres, nel romanzo di Ursula K. Le Guin, devono affrontare questa aporia ogni giorno. Dispongono di computer centralizzati ad Abbenay che gestiscono "l'amministrazione delle cose, la divisione del lavoro e la distribuzione dei beni". Sanno però che ogni centralizzazione costituisce una minaccia. La loro soluzione? Una vigilanza permanente accompagnata da principi di progettazione che possiamo definire "architetture della libertà".

Sette storni per la rivoluzione. Quello che Giorgio Parisi ha scoperto sui sistemi complessi e che Ursula K. Le Guin aveva già immaginato.

Giorgio Parisi ha piantato le sue telecamere sul tetto di Palazzo Massimo, di fronte alla stazione Termini, e ha scoperto che ogni storno coordina esattamente sette dei suoi simili. Sette collegamenti, non importa la distanza. Sette legami che tengono insieme stormi di migliaia di uccelli senza centro di comando. Trent'anni prima, Ursula K. Le Guin aveva immaginato gli anarchici di Anarres alle prese con lo stesso problema: come coordinarsi senza creare gerarchie? I suoi personaggi sanno che "non puoi avere un sistema nervoso senza almeno un ganglio", ma sanno anche che ogni centralizzazione è una minaccia. Parisi ha dimostrato scientificamente quello che Le Guin aveva intuito politicamente: il coordinamento senza controllo è possibile.