Per l’autore la sconfitta dell’Occidente è duplice. Una sconfitta esterna, la guerra in Ucraina, ma soprattutto una sconfitta interna: il declino demografico, morale ed economico delle società occidentali. Attraverso l’uso della della sociologia, dell’antropologia e dell’economia, Todd pone a confronto le “oligarchie liberali occidentali” con la “democrazia autoritaria russa” per spiegare le ragioni profonde dei cambiamenti geopolitici in atto.. Così facendo chiama in causa le classi dirigenti dell’Occidente, in primo luogo quella degli Stati Uniti, con il conflitto russo-ucraino a fare da lente di ingrandimento e a contrapporre, secondo l’autore, una Russia stabilizzata, di nuovo grande potenza, a un Occidente in preda al nichilismo e in crisi irreversibile di egemonia.
Documentatissimo e basato su cinque decenni di ricerche, lontano dalle approssimazioni che caratterizzano il dibattito su questi temi, La sconfitta dell’Occidente è un contributo di straordinario valore per capire il nostro presente.