Deepseek: l'era del cinghiale bianco

In un recente post su DeepSeek ho parlato di cigno nero. Il pensiero rivolto alla Cina e alla sua cultura mi ha riportato alla sua mitologia. La rapidità con cui avvengono le rivoluzioni tecnologiche attuali sono tali da impedirci di stare al passo e da sollecitarci in continuazione in uno sforzo di interpretazione di ciò che sta avvenendo in modo da poterlo meglio comprendere.

Se il riferimento al 𝗰𝗶𝗴𝗻𝗼 𝗻𝗲𝗿𝗼 serve a evidenziare l'errore che si fa ogni qualvolta non si consideri la sua potenziale esistenza, prendendo a prestito dalla mitologia cinese "l'era del cinghiale bianco" si potrebbe dire che stiamo vivendo tempi "Interessanti" e affascinanti. Tempi di cambiamenti profondi e di trasformazioni significative. Il riferimento al cinghiale bianco invece che al cigno nero può focalizzare l'attenzione non sulla novità ma sul "potenziale" (un concetto fondamentale della cultura cinese) che ogni innovazione si porta appresso. L'𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗶𝗻𝗴𝗵𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗯𝗶𝗮𝗻𝗰𝗼 è solitamente associata a un'epoca di progresso ma anche di saggezza. Serve infatti molta conoscenza e saggezza per poter affrontare le sfide e i pericoli che ogni innovazione, in particolare quella legata alle intelligenze artificiali, porta con sé.

Un modo per diventare "saggi" e di dotarsi di strumenti, anche cognitivi, per affrontare queste sfide e allontanare i pericoli, è quello di mettere in discussione il nostro modo di essere e stare dentro "la tecnologia", di interrogarsi filosoficamente, esistenzialmente, umanisticamente, socialmente, eticamente, economicamente e politicamente.

Per interrogarsi e porsi domande serve un approccio filosofico che porti a 𝗿𝗶𝗳𝗹𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝘂𝗺𝗮𝗻𝗶 sulla Terra, sulle nostre responsabilità nel presente e soprattutto nel dare forma al futuro. Interrogarsi filosoficamente serve a trovare le risposte utili a guidare le tante rivoluzioni tecnologiche che stanno emergendo in modo consapevole e responsabile, etico.

Un modo particolare di interrogarsi oggi sulla rivoluzione delle IA è di guardare alle IA non più da un punto di vista informatico, prettamente tecnologico, digitale ma filosofico.

Anche arrivando a sostenere come fa Giovanni Landi nel suo libro che "𝗹'𝗶𝗻𝘁𝗲𝗹𝗹𝗶𝗴𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗮𝗿𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 è 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶𝗻𝘂𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗶𝗹𝗼𝘀𝗼𝗳𝗶𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗶 𝗺𝗲𝘇𝘇𝗶".

E voi, ai quali l'algoritmo dotato di funzionalità IA qui attivo ha mostrato questo post, cosa pensate? Siete per il Cigno Nero o per il Cinghiale Bianco? Pensate anche voi che serva la filosofia per comprendere la IA? E cosa pensate sulla IA come filosofia?

PS: Intelligenza Artificiale sulla hashtagSTULTIFERANAVIS