#Humanless. L'algoritmo egoista
Anno:
2019
Casa editrice:
Hoepli

#Humanless. L'algoritmo egoista

Siamo entrati in un mondo algoritmico. Ogni volta che dobbiamo fare qualcosa, l’abbiamo vista prima attraverso un software.

A cosa stiamo dando origine? A una scatola nera piena di algoritmi che hanno memorizzato tutto il nostro passato.

Non è possibile immaginare impatti più importanti sull’umanità di quello dell’Intelligenza Artificiale, ben superiore a quello dell’elettricità. Nulla sarà più come prima.

Ma dov’è il bugiardino degli algoritmi? Hanno un grande impatto sulle nostre vite, modificano la percezione della realtà, iniziano a guidarci, ma dobbiamo valutarne rischi e benefici.

Siamo felici delle possibilità tecniche, però dobbiamo individuarne la direzione. Questo libro mette al centro degli sviluppi economici e tecnologici le persone, partendo dal presupposto che, quando si è investito in tecnologia e formazione, abbiamo sempre avuto progresso e occupazione.

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In questi giorni, tra i molti segnali che la rete amplifica e disperde, ho notato un ritorno insistente: la copertina gialla di Humanless. L’algoritmo egoista di Massimo Chiriatti. Alla terza comparsa, ho deciso di acquistarlo. Non perché convinto da chi lo promuoveva, quanto per capire cosa avesse davvero da raccontare l’autore, se così tante persone lo stavano rilanciando. E non voglio pensare che fosse solo per ingraziarsi in qualche modo la sua attenzione — come spesso accade su LinkedIn — ma un po’ di dubbio, lo confesso, mi è venuto. A quel punto ho recuperato dalla mia modesta biblioteca domestica anche Superintelligenza di Nick Bostrom, che avevo già letto anni fa. Due visioni, due timbri, ma un interrogativo comune: che forma prende il potere, quando smette di presentarsi come tale? A completare il quadro — o forse a disturbare l’armonia — è arrivata un’altra lettura: Gli ingegneri del caos di Giuliano da Empoli. L’ho iniziato in anteprima Kindle ma, a dire il vero, non l’ho finito. Non perché privo di contenuti, ma perché l’ho trovato poco stimolante, almeno per me.