Le paludi della piattaforma. Riprendiamoci internet
Anno:
2023
Casa editrice:
Edizioni Nero

Le paludi della piattaforma. Riprendiamoci internet

Quando ci svegliamo controlliamo la mail e i social network già prima di fare colazione. Poi iniziamo a lavorare su G Suite mentre chiacchieriamo con gli amici su WhatsApp tra una riunione e l'altra su Zoom.

Le nostre case sono diventate i nostri uffici, e somigliano sempre più a call center. Sembra di essere in trappola. Condannati a uno scroll infinito di fake news, teorie cospirazioniste, meme cringe e risse virtuali, sentiamo crescere la noia e la frustrazione. Internet è diventato asfissiante: siamo impantanati nelle piattaforme.

Se l'obiettivo era usare la pandemia per fare un bel reset e ripartire, abbiamo fallito. Allora «come riemergere dalla palude e depiattaformare le piattaforme?»

Partendo da questa domanda, Lovink si addentra nei meccanismi con cui le big tech intrappolano l'individuo, possiedono e modellano i mercati, acuiscono le disuguaglianze sociali ed economiche.

E traccia una rotta per uscire dalla stagnazione: uno slancio di immaginazione collettiva che ci aiuti a sfuggire al potere delle piattaforme e a riprenderci internet.

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Il progetto punta a coltivare il senno della ragione che, nei tempi della tardo-modernità, molto tecnologici e psico-mentalmente dilatati, vissuti sempre in accelerazione e sorpassi competitivi, serva a costruire un diverso senso comune, umano e umanistico, pur in tempi ormai ibridati dalle macchine e dalla tecnologia (“indietro non si torna”, ne siamo convinti anche noi, “semmai si precipita”). Una tecnologia alla quale stiamo felicemente e ludicamente regalando quello che siamo, incantati e vittime di una venerazione irrazionale e di culti fideistici che sembrano il prodotto di una magia.

Che fine faranno i siti Web?

L'avvento delle IA, in particolare di quelle generative, sta cambiando, forse per sempre, Internet, la rete delle reti, la sua natura e la sua identità. Continueremo a cercare e a scrivere per le persone o ci affideremo alle IA e scriveremo per loro? Uno dei primi effetti della trasformazione in corso è la scomparsa dei motori di ricerca alla Google Search, a seguire il rischio è che la Internet abitata da umani diventi una landa umanisticamente desolata, popolata da macchine e algoritmi, in forma di bot, LLM e chatbot, piattaforme e APP sempre più pensate per sostituire gli esseri umani nelle loro usuali attività quotidiane, contenuti generati automaticamente, dati sintetici e soluzioni preconfezionate, semplici merci da prendere per quello che sono. Un altro effetto può essere la fine, la scomparsa dei siti web, che non interesserebbero più a nessuno, tantomeno alle IA.