Testi
Stultifera Navis - Speranza e follia, resistenza messa in pratica
Il progetto punta a coltivare il senno della ragione che, nei tempi della tardo-modernità, molto tecnologici e psico-mentalmente dilatati, vissuti sempre in accelerazione e sorpassi competitivi, serva a costruire un diverso senso comune, umano e umanistico, pur in tempi ormai ibridati dalle macchine e dalla tecnologia (“indietro non si torna”, ne siamo convinti anche noi, “semmai si precipita”). Una tecnologia alla quale stiamo felicemente e ludicamente regalando quello che siamo, incantati e vittime di una venerazione irrazionale e di culti fideistici che sembrano il prodotto di una magia.
L'esilio
Quando l'esilio è prodotto da esigenze particolari (lavoro, studio) o relazioni conflittive (familiari, territoriali) il quadro si presenta sfumato, confuso ma non meno doloroso. E sembra che perseguire una maggiore distanza dalla dimora abituale debba concorrere a sciogliere il groviglio inestricabile, personale, di affetti traditi e di problemi irrisolvibili. Inoltre la condizione di esiliato può essere riferita al semplice non riconoscersi nello sviluppo di accadimenti geopolitici causati da scelte scellerate.
In difesa dell’umano
Non abbiamo bisogno di filosofeggiare sulla tecnologia ma di fare filosofia, di tornare a visioni filosofiche capaci di (ri)mettere al centro dell’attenzione e del dialogo, del pensiero e dell’azione, “le capacità e le virtù distintive degli esseri umani”. Per adottare questo approccio servono sensibilità, scelte radicali e razionali, cambiamenti di atteggiamento, anche intellettuale, e nuove pratiche umaniste.
Cosa conviene a noi umani?
Per essere umani, per conoscere noi stessi, non abbiamo bisogno di paragonarci a macchine digitali. Non ci serve cercare forme di rispecchiamento in genelli digitali. Meglio dedicare maggior tempo e attenzione a cercare più profondità e ampiezza il nostro essere umani, una speicifictà irriducibile e irraggiungibile dalla macchina.
Nuova Era Umana
L'Umanità è alle porte di un nuova era, che molto velocemente sta spalancando i suoi cancelli su nuovi orizzonti urbani sconosciuti e inquietanti.
Uman(istic)amente Tecnoconsapevoli
L’era è tecnologica, il contesto da cui partire è molto umano, oggi fatto di crisi ricorrenti e di interrogativi su un futuro contingente, imprevedibile, nonostante i grandi avanzamenti della tecnica. Mentre crescono la potenza computazionale e le certezze dell’algoritmo, si diffondono automazione e intelligenze artificiali, il futuro si è fatto sempre più complesso, caotico, incerto e fragile, ricordando a tutti che, pur nelle nostre nuove vesti di simbionti e cyborg, siamo esseri umani e come tali collegati gli uni agli altri. La sfida che abbiamo tutti di fronte non è semplice, le nostre scelte possono determinare l’implosione di una evoluzione che ritenevamo senza interruzione oppure farci diventare più responsabili e (tecno)consapevoli.
Digital or human disruption?
L'evoluzione delle macchine obbliga l'umano a rifocalizzare l'attenzione sulla propria.