Ti è già capitato di sentire l'espressione "l'uomo della strada" utilizzata da qualche scienziato, filosofo, politico, sociologo, antropologo, giornalista?
La usano per definire il cittadino comune, quello appunto che, a differenza di loro, circola per la strada.
Certamente ti sarai già accorto che al supermercato, al cinema, sulla spiaggia, al centro commerciale, in mezzo al traffico, non incontri mai giornalisti, sociologi, politici, scienziati, antropologi, filosofi, incontri soltanto "uomini della strada".
Ma chi sono questi "uomini della strada"?
E perché, filosofi, sociologi, antropologi, politici, ma soprattutto giornalisti, ne parlano sempre?
Ho frequentato per oltre 8 anni in Brasile, ambienti accademici avanzati e un centro di ricerche, e ho notato una cosa:
i ricercatori che fanno sperimentazione ad esempio con componenti elettronici, quando si incontrano parlano sempre di componenti elettronici, li analizzano, li studiano, li testano, li criticano, li profilano; i ricercatori che fanno sperimentazione con popolazioni di ratti di laboratorio, quando si incontrano parlano sempre di ratti di laboratorio, li analizzano, li studiano, li testano, li criticano, li profilano; i ricercatori che fanno sperimentazione con le sonde sulle comunità di utenti dei social, quando si incontrano parlano sempre di utenti dei social, li analizzano, li studiano, li testano, li criticano, li profilano; noi che facevamo sperimentazione di metodi didattici avanzati sugli studenti, quando ci incontravamo parlavamo sempre degli effetti di tali metodi sugli studenti, li analizzavamo, li studiavamo, li testavamo, li criticavamo, li profilavamo.
Di solito, lo scienziato, il filosofo, il politico, il sociologo, l'antropologo, il giornalista che parla in TV o sui media nazionali "dell'uomo della strada", è sempre un privilegiato, uno che guadagna un sacco di soldi e fa un lavoro di ricerca o amministrazione di certi temi su una certa popolazione di individui.
Ma vuoi vedere che questi fanno sperimentazione e ricerca di come si comportano e reagiscono questi "uomini della strada" e poi si riuniscono in TV per parlarne?
Ma non sarà che è proprio attraverso la TV e i media dove parlano, essendo questi accessibili agli "uomini della strada", che questi gli inducono le idee e i comportamenti su cui vogliono fare sperimentazione e vedere come reagiscono nel tempo?
Ma tu, la vedi la TV? Li usi media? E soprattutto, circoli per strada?