Stili di vita, Quanto libere sono le nostre scelte?
Anno:
2014
Casa editrice:
Diogene Multimedia

Stili di vita, Quanto libere sono le nostre scelte?

Quanto libere sono le nostre scelte?

Per rispondere a questa domanda, la nostra ricerca è partita dall'antropologia, ovvero da una riflessione sulle forme che l'identità ha assunto storicamente, all'interno della civiltà occidentale.

Le forme, in effetti, variano nel tempo: se nella comunità tradizionale l'identità veniva imposta all'individuo sulla base della nascita, all'interno di ruoli sociali non modificabili, e nella società moderna era possibile forgiarla da soli o con l'aiuto delle istituzioni, nella società contemporanea, liquida e frammentata, l'identità tende al mutevole, al molteplice, alla "emergenza".

La nostra ipotesi di fondo è che le differenze che si riscontrano non sono frutto della natura, ma sono il risultato della costruzione di codici simbolici attraverso i quali le varie "culture" plasmano le menti. Quando parliamo di cultura, la intendiamo in senso antropologico, come "memoria non ereditaria della collettività" (Lotman); in tutte le società, essa ha il compito di rispondere ai bisogni primari e di creare una certa omogeneità tra i membri della collettività.

Articoli correlati

Ontologia sistemica e fenomenologia della qualità: epistemogenesi dell'integrazione PMO-PgMO nei sistemi informatici complessi

La gestione contemporanea dei progetti informatici presenta una paradossale complessità epistemologica: mentre le organizzazioni incrementano gli investimenti in metodologie avanzate, strumenti sofisticati e strutture organizzative specializzate, il tasso di fallimento progettuale persiste a livelli critici. L'analisi empirica rivela che il problema non risiede nell'insufficienza di competenze tecniche o nell'inadeguatezza delle risorse finanziarie, bensì nella comprensione superficiale di due elementi ontologici fondamentali: la natura sistemica della qualità nei sistemi informatici e l'architettura strategica delle strutture organizzative deputate alla governance progettuale. Il presente studio esamina come la qualità nei progetti informatici trascenda l'assenza di difetti per configurarsi quale proprietà emergente del sistema, analizzando parallelamente l'articolazione strategica del Project Management Office (PMO) e del Program Management Office (PgMO) nella generazione di valore organizzativo. L'integrazione di questi approcci genera un framework epistemologico per l'eccellenza progettuale che supera le tradizionali demarcazioni funzionali.

Il pensiero di Spinoza: un antidoto ai veleni del nostro tempo

Entusiasmo acritico per lo sviluppo tecnologico - in particolar modo per l’intelligenza artificiale - ego-centrismo, esaltazione della mente disincarnata, libertà dai corpi e dai luoghi (onlife), eterno presente, sfruttamento indiscriminato della natura: ecco alcune tendenze molto diffuse nel nostro tempo, in Occidente. Hanno alla base un’idea del corpo da manipolare e plasmare secondo l’ideale della mente (e per i transumanisti da superare per raggiungere l’immortalità) e una idea di mondo, separato rispetto all’uomo, e oggetto di conoscenza e di dominio. Queste idee hanno il loro fondamento filosofico nel pensiero cartesiano.

La ricerca della felicità e lo scontento diffuso

La ricerca della felicità è il fine dell’uomo contemporaneo. Intorno al concetto di felicità, come imperativo sociale e morale da perseguire, si è imposto un modello, partito dagli Stati Uniti verso la fine del secolo scorso, che si è perfettamente saldato con il neoliberismo e con il consumismo. Un modello che si è diffuso nell’area occidentale del pianeta attraverso la commercializzazione di libri e prodotti di ogni tipo.