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Sullo scrivere libri e sull'essere autore/autrice di libri



Questa mattina (a colazione si fa anche questo) prendendo in mano un testo di Giorgio Agamben (Lo spirito e la Lettera) sono andato a rileggere una citazione del vescovo del 1200 BonaventuraΒ da Bagnoregio. La lettura ha collegato il mio pensiero a ChatGPT e alle molteplici intelligenze artificiali a cui facciamo ormai riferimento quotidiano, per scrivere articoli, commenti, post, e anche libri.

β€œVi sono quattro modi di fare un libro.

Alcuni scrivono parole altrui, senza aggiungere o cambiare alcunchΓ©, e chi fa questo si dice π™Žπ˜Ύπ™π™„π˜½π˜Ό (scriptor).

Altri scrivono parole altrui e aggiungono qualcosa. PerΓ² non di proprio, e questi si chiama π˜Ύπ™Šπ™ˆπ™‹π™„π™‡π˜Όπ™π™Šπ™π™€ ( compilator).

Poi ci sono quelli che scrivono sia cose altrui sia cose proprie ma le cose altrui come principali e quelle proprie come aggiunte a scopo di chiarimento. Chi fa questo si definisce π˜Ύπ™Šπ™ˆπ™ˆπ™€π™‰π™π˜Όπ™π™Šπ™π™€ (commentator), non autore.

Chi invece scrive sia cose che vengono da lui stesso sia cose d’altri, ma le sue come principali e le altrui come aggiunte allo scopo di confermare il proprio, questi si deve chiamare π˜Όπ™π™π™Šπ™π™€ (auctor).”

Tenendo per buona questa interpretazione, mi riconosco come autore, anche se in Rete (che poi significa solo questa piattaforma) mi capita anche di agire come scriba, compilatore e commentatore.

Mi ritengo autore per avere scritto 22 libri, di quale importanza poco conta, sono tutti libri che ho scritto io. Non credo che scriverΓ² altri libri, tanto non legge piΓΉ nessuno, ma se mi capitasse di farlo, non ricorrerei a ChatGPT et similia.

Anche perchΓ© credo che alla ChatGPT non sia possibile assegnare il titolo di AUTORE/AUTRICE.

Carlo Mazzucchelli

Carlo Mazzucchelli / β›΅β›΅ Leggo, scrivo, viaggio, dialogo e mi ritengo fortunato nel poterlo fare – STULTIFERANAVIS Co-founder

c.mazzucchelli@libero.it http://www.solotablet.it