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Ogni nostro gesto, ogni nostra parola, ogni nostro pensiero è come una nota a piè di pagina che aggiungiamo al grande libro della vita. E anche se non riusciremo mai a leggere l'opera completa, ogni nota che scriviamo contribuisce a illuminare un piccolo angolo di quell'oscurità, a rendere un po' più comprensibile l'incomprensibile e a dare forma all'informe.

"L'esistenza non è che una serie di note a piè di pagina in un vasto e oscuro capolavoro incompiuto" (Vladimir Nabokov)

La vita è come un libro misterioso, un manoscritto ancestrale le cui pagine principali sembrano sfuggirci tra le dita. Ciò che riusciamo davvero a cogliere sono solo le note a piè di pagina: piccoli frammenti di comprensione, momenti fugaci di lucidità nel grande mistero dell'essere.

Ogni giorno che viviamo è come una piccola annotazione a margine. Un asterisco che rimanda a qualcosa di più profondo, di più vasto, che però non riusciamo mai a comprendere pienamente. Sono i dettagli apparentemente insignificanti a costituire il vero tessuto della nostra esistenza: un sorriso scambiato con uno sconosciuto, il suono di una vecchia canzone alla radio, il calore di un abbraccio.

L'incompiutezza di questo capolavoro non è un difetto, ma la sua essenza più intima. Come un'opera d'arte perpetuamente in divenire, la nostra vita si arricchisce proprio grazie alla sua natura incompiuta. Ogni nota a piè di pagina è un tentativo di dare senso al tutto, di illuminare anche solo per un istante quell'oscurità che permea il grande libro della nostra esistenza.

L'oscurità di cui parliamo non è necessariamente negativa. È il mistero che ci spinge a cercare, a interrogarci, a scrivere nuove note a margine. È lo spazio vuoto che ci permette di crescere, di evolverci, di aggiungere nuovi significati al nostro personale capolavoro.

Siamo al contempo autori e lettori di queste note. Mentre le scriviamo, cerchiamo di dare un senso al grande testo della vita, ma mentre le leggiamo, scopriamo sempre nuovi significati, nuove interpretazioni, nuove domande. Ogni nota rimanda ad un'altra, in un intreccio infinito di rimandi e connessioni che costituisce la trama della nostra esistenza.

E forse è proprio in questa danza tra il noto e l'ignoto, tra le note a piè di pagina e il grande testo oscuro, che risiede la bellezza della nostra condizione umana. Siamo esseri finiti che cercano di comprendere l'infinito, creature temporali che anelano all'eterno, autori di marginalia che aspirano a scrivere il grande libro della vita.

Ma non è forse questa tensione, questa perpetua ricerca di senso, a rendere la nostra esistenza degna di essere vissuta? Non sono forse queste piccole note, questi frammenti di comprensione, a costituire la vera essenza della nostra umanità?

In fondo, ogni nostro gesto, ogni nostra parola, ogni nostro pensiero è come una nota a piè di pagina che aggiungiamo al grande libro della vita. E anche se non riusciremo mai a leggere l'opera completa, ogni nota che scriviamo contribuisce a illuminare un piccolo angolo di quell'oscurità, a rendere un po' più comprensibile l'incomprensibile e a dare forma all'informe.

Pubblicato il 03 marzo 2025

Camilla Scatena

Camilla Scatena / Direttore Aziendale (per hobby) - Bibliofila (di professione)

camilla.scatena@gmail.com