L'epoca delle passioni tristi
Anno:
2013
Casa editrice:
Feltrinelli

L'epoca delle passioni tristi


"I legami non sono limiti dell'io, ma ciò che conferisce potenza alla mia libertà e al mio essere."

I servizi di psichiatria vedono crescere il numero di giovani che accusano forme di disagio psichico. Un fatto allarmante, che più che il segnale di un aumento delle patologie, è il sintomo di un malessere generale che permea la società.

Un fenomeno che costringe a interrogarci su che cosa si basi la nostra società, su quali siano le cause delle paure che ci portano a rinchiuderci in noi stessi. I problemi dei più giovani sono il segno visibile della crisi della cultura occidentale fondata sulla promessa del futuro come redenzione laica. Si continua a educarli come se questa crisi non ci fosse, ma la fede nel progresso è sostituita dal futuro cupo, dalla brutalità che identifica la libertà con il dominio di sé, del proprio ambiente, degli altri.

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Ho letto da qualche parte che in Svizzera, per allineare le mucche e per tranquillizzarle prima della mungitura, venisse loro suonata della musica popolare (oggi negli allevamenti intensivi la pratica è stata abbandonata, sono cambiati i tempi, non serve più). La pratica continua ad avere un suo senso e ad essere esercitata, in ambiti diversi, umani. Considerando quanto siano oggi allineate moltitudini di esseri umani, viene da chiedersi quale sia la musica che viene usata per rilassarli, tranquillizzarli, impedire loro di pensare, per prepararli a essere munti. E non solo nelle giornate calde dei numerosi Black Friday che non ci abbandonano mai.