Diplomato al liceo scientifico e certificazione professionale di analista programmatore, Marco Mazzanti è laureato presso le facoltà di Lettere e Filosofia delle Università degli Studi La Sapienza e Roma Tre; ha discusso due tesi triennali, una di linguistica slava e sociolinguistica sul fenomeno dei prestiti dal francese in russo e polacco e l'altra di storia dell'URSS, e una magistrale, di linguistica e psicolinguistica sull'acquisizione e l'apprendimento delle costruzioni a verbo supporto in tedesco come lingua terza. Come linguista, i suoi interessi principali riguardano principalmente, ma non solo, le relazioni fra strutture morfosintattiche e la concettualizzazione dell'ambiente, l'etologia e l'intelligenza artificiale. Lavora nel settore della formazione.

Le lingue morte sono macchine?

Una lingua morta continua a essere studiata e analizzata, ma con un atteggiamento diverso rispetto a quello dedicato alla loro progenie, e lo si fa considerando che di queste lingue si hanno solo documenti scritti e non elementi della quotidianità, elementi vivi, autentici, situati nell'effimero che elude le vette della letteratura così come le iscrizioni, pure se infime, sui muri.