Carezzare le parole - Oltrepassare come azione etica

Di parole in forma di carezze tutti hanno oggi un grande bisogno, forse ne hanno anche un insopprimibile desiderio. Un bisogno diventato urgenza a causa di un contesto comunicazionale e relazionale, mediato tecnologicamente e dentro l’infosfera, nel quale a prevalere è la brutalità del linguaggio, spesso declinato in parole violente, velenose, nella forma di schiaffi, calci e pugni in faccia, ma anche la sua auto-referenzialità, il cinismo, la comunicazione tautologica e centrata sul sé che lo caratterizzano. Il bisogno insoddisfatto che genera solitudini, ansie, disturbi psichici e depressioni, alimenta solipsismi e crea “eremiti di massa che comunicano le vedute del mondo quale appare dal loro eremo, separati l’uno dall’altro, chiusi nel loro guscio come i monaci di un tempo sui picchi delle alture.” - 𝗨𝗻 𝘃𝗶𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗶𝗻 𝗽𝗶ù 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗮𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝘁𝗲𝘀𝘁𝗶 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗮𝗹 𝗺𝗶𝗼 𝗹𝗶𝗯𝗿𝗼 𝗢𝗟𝗧𝗥𝗘𝗣𝗔𝗦𝗦𝗔𝗥𝗘 - 𝗜𝗻𝘁𝗿𝗲𝗰𝗰𝗶 𝗱𝗶 𝗽𝗮𝗿𝗼𝗹𝗲 𝘁𝗿𝗮 𝗲𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗲 𝘁𝗲𝗰𝗻𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮.

Le lingue morte sono macchine?

Una lingua morta continua a essere studiata e analizzata, ma con un atteggiamento diverso rispetto a quello dedicato alla loro progenie, e lo si fa considerando che di queste lingue si hanno solo documenti scritti e non elementi della quotidianità, elementi vivi, autentici, situati nell'effimero che elude le vette della letteratura così come le iscrizioni, pure se infime, sui muri.

Il mondo diviso…dal linguaggio

Il linguaggio è lo strumento cardine che noi umani utilizziamo per fare esperienza della realtà. Uno strumento oggi usato per lo storytelling sulla guerra in Ucraina per invitare tutti, in modo spesso ideologico, a stare da una parte sola, ma il cui uso descrive anche molto bene la sparizione di un mondo comune e l’affermarsi, in forme diverse, di un mondo sempre più diviso e divisivo, omologato e conformista, raccontato come libero ma sempre più spesso manipolato, censurato.

Alluvioni di parole, deserti di concetti

In pochi anni tutto si è uniformato e contemporaneamente è diventato confuso. Le parole, ormai svuotate di significati, impoverite e brutalizzate, sono manipolate semanticamente, il verosimile ha sostituito il reale, la realtà ha finito per essere sostituita dalle sue narrazioni, che sono diventate infinite e per nascondere la verità dei fatti. Atrofizzato risulta essere anche il linguaggio e l’uso che ne viene fatto per la narrazione della realtà con parole il cui peso e significato sembra evaporato.