TESTI[1041]
Dire senza dire. Non dire dicendo (I)
Ridare un senso alle parole
Un testo tratto dal mio ultimo libro ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ -๐๐ซ๐๐ญ๐ข๐๐ก๐ ๐ฎ๐ฆ๐๐ง๐ข๐ฌ๐ญ๐ ๐ฉ๐๐ซ ๐ซ๐๐ฌ๐ข๐ฌ๐ญ๐๐ซ๐ ๐๐ฅ ๐๐๐ญ๐๐ฏ๐๐ซ๐ฌ๐จ. - Nella societร delle piattaforme il linguaggio, semplificato e mummificato dentro concetti, memi e acronimi (spesso in lingua inglese), sembra servire principalmente a fare la cronaca delle nostre vite, istante dopo istante, a navigare la nostra epoca fatta di applicazioni social, di profili digitali parlanti, le cui identitร poco rispecchiano il vissuto reale delle persone che li hanno creati. A parole tutti siamo alla ricerca di felicitร e gratificazioni, nella realtร percepiamo di essere intrappolati negli automatismi di macchine, lineari nei loro funzionamenti, โequivocheโ nelle loro intenzioni e nei loro obiettivi, alle quali abbiamo dato una delega di responsabilitร in bianco. Per questo incapaci di soddisfare i reali bisogni che caratterizzano la vita reale, di noi che ancora siamo umani.
Raccapezzarsi, con o senza l'ausilio di una macchina
Dai difetti mostrati da ChatGPT in uno specifico uso: la ricerca dell'etimo di una parola, รจ possibile passare ad un giudizio generale su difetti mostrati dai chatbot basati su intelligenza artificiale generativa. Di qui si puรฒ prendere spunto per una riflessione sull'umano 'cercare' e 'domandare'. Si puรฒ chiamare in causa in questa riflessione la proposizione 123 delle 'Ricerche Filosofiche' di Wittgenstein: 'Ich kenne mich nicht aus', 'Ich kenne mich nicht aus'. Per questa via si arriva a ragionare sul verbo italiano 'raccapezzarsi'. Il sapersi 'raccapezzare' รจ una importante capacitร che rischiamo di perdere se proseguiamo nella strada dell'affidarci alla macchina, 'domandando' a lei, invece di 'cercare' da soli.
Le lingue morte sono macchine?
Una lingua morta continua a essere studiata e analizzata, ma con un atteggiamento diverso rispetto a quello dedicato alla loro progenie, e lo si fa considerando che di queste lingue si hanno solo documenti scritti e non elementi della quotidianitร , elementi vivi, autentici, situati nell'effimero che elude le vette della letteratura cosรฌ come le iscrizioni, pure se infime, sui muri.