Alcuni esempi abbastanza comuni, tutti riportati sulle confezioni di noti prodotti alimentari:
- BONTÀ E LINEA
- BONTÀ E SALUTE
- BONTÀ E BENESSERE
- SEMPLICE BONTÀ ED EQUILIBRIO
Perché quella congiunzione E? Che necessità c’è, quando si parla di cibi, bevande, alimenti e simili, di associare la BONTÀ a sostantivi quali LINEA, SALUTE, BENESSERE e EQUILIBRIO? Perché non dire semplicemente BONTÀ? Non esiste forse la BONTÀ e basta, anzi, la BONTÀ E BASTA?
(indicativo al proposito l’aggettivo SEMPLICE in SEMPLICE BONTÀ ED EQUILIBRIO, col quale si tenta di salvare le capre della BONTÀ PURA e i cavoli della BONTÀ INTRISA DI EQUILIBRIO).
Eh no. Pensateci bene. Per decenni ci hanno inculcato che le cose BUONE da mangiare, quelle che più ci piacciono—i dolci, le torte, le bibite gassate, il vino, la birra, i salumi, le patatine—hanno un costo inevitabile: ti fanno ingrassare, alzano il colesterolo, i trigliceridi, la pressione sanguinea, rompono il sano equilibrio, compromettono la salute.
Ecco allora la necessità di allontanare le nostre paure. Presentandoci la BONTÀ assieme alla LINEA, alla SALUTE, al BENESSERE e all’EQUILIBRIO, ci viene detto che con questi prodotti alimentari non dobbiamo preoccuparci: la LINEA, la SALUTE, il BENESSERE e l’EQUILIBRIO sono garantiti.
E mentre pensiamo alla LINEA, alla SALUTE, al BENESSERE e all’EQUILIBRIO, non pensiamo—potere della congiunzione E e dei meccanismi mentali su cui essa si basa—a ciò che di negativo (qualunque cosa esso sia) la BONTÀ può comportare.
La BONTÀ BUONA scaccia così tutte le BONTÀ CATTIVE, in un magico atto d’esorcismo.