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Ogni libro che leggiamo ci cambia, ogni interpretazione ci modifica. Non siamo gli stessi dopo aver letto un testo significativo: le parole degli altri diventano parte del nostro tessuto mentale, modificano la nostra comprensione, espandono i nostri orizzonti.

Nel silenzioso dialogo tra mente e pagina, si nasconde una delle più profonde verità dell'esistenza umana: "lego, ergo sum", leggo, dunque sono. Questa riformulazione del principio cartesiano ci svela una dimensione dell'esistenza tanto intima quanto universale, dove l'atto della lettura diventa non solo prova, ma essenza stessa del nostro essere. Leggere è molto più di un semplice decifrare segni su una pagina. È un atto di comunione con l'intelligenza umana attraverso il tempo e lo spazio.

Quando leggiamo, non siamo mai veramente soli: dialoghiamo con menti distanti millenni o continenti, partecipiamo a un grande simposio intellettuale che trascende i confini del tempo.

In questo senso, il "lego ergo sum" diventa testimonianza della natura profondamente interconnessa della coscienza umana. Ma cosa significa veramente leggere? Non si tratta solo di libri e parole scritte. Leggiamo il mondo intorno a noi: i volti delle persone, i segni della natura, i pattern della realtà.

Ogni interpretazione è una forma di lettura, ogni comprensione un atto di decifrazione. Siamo esseri ermeneutici: la nostra esistenza si definisce attraverso la continua interpretazione del testo infinito della realtà.

La lettura è anche un atto di creazione. Mentre il "cogito" cartesiano suggerisce un soggetto isolato nella sua attività pensante, il "lego" ci rivela come co-creatori di significato. Ogni lettura è unica, ogni interpretazione personale. Il testo si completa solo nell'incontro con il lettore, in quella danza delicata tra le intenzioni dell'autore e la comprensione di chi legge. In questo senso, leggere è anche scrivere: riscriviamo il mondo mentre lo interpretiamo.

C'è una dimensione trasformativa nella lettura che il "lego ergo sum" cattura perfettamente. Ogni libro che leggiamo ci cambia, ogni interpretazione ci modifica. Non siamo gli stessi dopo aver letto un testo significativo: le parole degli altri diventano parte del nostro tessuto mentale, modificano la nostra comprensione, espandono i nostri orizzonti.

L'esistenza attraverso la lettura è un'esistenza in continua evoluzione.

La lettura è un atto di resistenza. In un mondo che privilegia sempre più l'immediato, il superficiale, il veloce, dedicarsi alla lettura profonda è un'affermazione di autonomia intellettuale. "Lego ergo sum" diventa così non solo una dichiarazione ontologica, ma anche etica: scelgo di leggere, dunque scelgo di essere in un certo modo, di relazionarmi con il mondo attraverso la riflessione e la comprensione profonda.

Il "lego ergo sum" ci ricorda anche la natura sociale della lettura. Anche nel più solitario degli atti di lettura, siamo parte di una comunità di lettori che attraversa il tempo. Le nostre interpretazioni si intrecciano con quelle di altri, creando una rete di significati condivisi che arricchisce la comprensione collettiva. La lettura, paradossalmente, ci rende più individuali e più connessi allo stesso tempo.

Questa prospettiva assume una rilevanza particolare nell'era digitale. In un mondo di informazioni frammentate e attenzione dispersa, il "lego ergo sum" ci invita a riscoprire la lettura come atto di presenza mentale, come pratica di concentrazione e profondità.

Non è solo questione di cosa leggiamo, ma di come leggiamo: con quale attenzione, con quale apertura, con quale capacità di lasciarci trasformare dalle parole.

La lettura è anche un atto di libertà. Attraverso i libri, possiamo viaggiare oltre i confini del nostro tempo e del nostro spazio, esplorare prospettive diverse, vivere vite alternative. Il "lego ergo sum" diventa così una dichiarazione di possibilità infinite: leggo, dunque posso essere chiunque, posso comprendere qualsiasi cosa, posso immaginare mondi diversi.

C'è una dimensione contemplativa nel "lego ergo sum" che il "cogito" non cattura pienamente. Mentre il pensiero può essere frenetico e dispersivo, la lettura richiede una forma di quiete, di raccoglimento. Leggere è anche ascoltare, fare silenzio, permettere alle parole di risuonare dentro di noi. In questo senso, la lettura diventa una forma di meditazione, un modo di essere presenti al significato che emerge dall'incontro tra testo e coscienza.

"Lego ergo sum" ci ricorda che siamo esseri di significato, creature che vivono di interpretazione e comprensione. La nostra esistenza non si definisce solo attraverso il pensiero astratto o l'azione concreta, ma attraverso la nostra capacità di leggere, nel senso più ampio e profondo del termine, il grande libro dell'esistenza. In questo continuo atto di lettura e interpretazione, troviamo non solo la prova, ma il senso stesso del nostro essere.

Pubblicato il 11 giugno 2025

Camilla Scatena

Camilla Scatena / Direttore Aziendale (per hobby) - Bibliofila (di professione)

camilla.scatena@gmail.com