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Segnalazione di un articolo di Esther Paniagua, esperta di tecnologia, comparso sul periodico EL PAÍS il 19 dicembre 2025


L'articolo analizza il rischio che il controllo dell'informazione finisca nelle mani di poche grandi aziende tecnologiche.
I punti chiave toccati nell'articolo sono tutti di interesse generale e tali da sollecitare una riflessione critica da parte di tutti:
  • Oligopolio cognitivo: L'autrice sostiene che Google e le altre "Big Tech" non si limitano a indicizzare i contenuti, ma plasmano il modo in cui percepiamo la realtà, creando una sorta di monopolio sulla conoscenza.
  • Crisi del giornalismo: Il testo evidenzia come queste piattaforme utilizzino contenuti protetti da copyright per addestrare i propri sistemi, sottraendo risorse economiche vitali all'ecosistema dell'informazione tradizionale.
  • Verità vs. Algoritmi: la giornalista difende l'idea che, in una democrazia, la verità debba basarsi sulla verifica e sul ragionamento critico, non sulla popolarità o sul "frastuono" generato dagli algoritmi.
  • Responsabilità democratica: la società non può permettere che la verità sia delegata a piattaforme che agiscono come "specchi vuoti", orientati solo a catturare l'attenzione delle masse invece di informarle correttamente.

Ciò che emerge dalla lettura dell'articolo è che compiaciuti e complici come siamo della olonizzazione digitale in atto non abbiamo più alcuna contezza degli effetti e delle conseguenze del predominio tecnologico sul mondo. Ciò che è più grave è l'incapacità a cogliere i segnali, gli avvertimenti che da questa colonizzazione derivano. Mancando di conoscenza, consapevolezza e responsabilità non facciamo nulla per proteggere il nostro ecosistema informativo e la nostra democrazia dall'assedio delle big tech e dalle loro tecnologie.

Nulla di nuovo si potrebbe dire, la storia umana si ripete, e noi umani sembriamo non imparare mai.

Avendo regalatoi nostri dati e le informazioni che ci riguardano alle piattaforme che fungono da strumenti estrattivi e di cannibalizzazione di dati e contenuti, non siamo in grado di percepire, prevedere e affrontare le conseguenze che ne derivano: un oligopolio cognitivo che ci sta costando convivenza e comprensione.

All'inizio di tutto c'è stata Google oggi Alphabet, poi è arrivata Meta e ora tutti i giganti dell'IA generativa con i loro sistemi per estrarre tutti i contenuti presenti sulla faccia di internet e, con il nostro beneplacito e la nostra complicità, della Terra intera.

Queste aziende senza più avversari e con le mani libere grazie a una politica assentee impotente, saccheggiano il materiale informativo, lo fanno proprio escludendo i suoi autori dal gioco, diventando i grandi guardiani della conoscenza che non hanno creato. E, per di più, spesso con il nostro aiuto oggi espresso in domande ripetitive e su tutto che moltitudini di persone rivolgono alle IA generative, lo rigurgitano in modo alluninato, errato e scorretto.

Delegare informazioni a aziende il cui business dipende dall'attenzione, non dalla veridicità, è un rischio per la democrazia.  Sono in gioco le stesse condizioni della democrazia.

Per chi volesse leggere l'articolo

Pubblicato il 20 dicembre 2025

Carlo Mazzucchelli

Carlo Mazzucchelli / ⛵⛵ Leggo, scrivo, viaggio, dialogo e mi ritengo fortunato nel poterlo fare – Co-fondatore di STULTIFERANAVIS

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