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Le linee guida ministeriali parlano di "utilizzo etico", di "mitigazione dei rischi", ma questo linguaggio rischia di fare l'effetto della proverbiale foglia di fico, a nascondere le pudenda di un'operazione che non può per definizione essere etica, né mitigata in alcun modo nel momento in cui a portarla avanti è Big Tech. La professoressa Daniela Tafani ci aiuta a comprenderne le ragioni:


"Le decisioni basate sui sistemi di apprendimento automatico sono infatti costitutivamente discriminatorie, in quanto procedono trattando gli individui in base al loro raggruppamento in classi, costituite a partire dalle regolarità rilevate nei dati di partenza. Essendo radicata nella natura statistica di questi sistemi, la caratteristica di dimenticare i «margini» è strutturale: non è accidentale e non è dovuta a singoli bias tecnicamente modificabili."

Allo stesso modo non è possibile rimediare con un documento al fatto che Gemini, ChatGPT, Copilot e simili hanno le seguenti caratteristiche:

1. violano sistematicamente i diritti dei "lavoratori del click", masse di tecnici -contrattati nel sud globale- costretti a lavorare per meno di 200 dollari al mese, in condizioni intollerabili, per fornire il lavoro umano che l'Ai strutturalmente richiede (e sta richiedendo sempre di più) per il suo "addestramento";

2. violano sistematicamente la privacy di allievi, docenti, personale ATA, scuola in generale, perché lo schema di guadagno di queste aziende lo impone, a ripagare il costo stellare delle operazioni di questa tecnologia;

3. promuovono la guerra, perché le commesse militari sono _indispensabili_ alla sopravvivenza delle Big Tech che hanno creato l'Ai, con debiti che non son in grado di ripagare, nemmeno con le commesse militari;

4. promuovono l'autoritarismo, sia intrinsecamente (vedi il meccanismo descritto da Tafani), che come precondizione per garantirsi la conferma delle commesse pubbliche indispensabili a ritardare il crack;

5. hanno un impatto sull'ambiente e le comunità che lo abitano a dir poco devastante, al punto da prosciugare corsi d'acqua e far alzare le bollette della luce per "concorrenza" rispetto alle utenze di intere città.

Spero sia chiaro che la "mitigazione" implica un impegno più serio che qualche parola di circostanza in una circolare che dice "e pertanto adottiamo l'Ai proprietaria di Google": si tratta di evitare queste soluzioni a favore di altre che siano almeno parzialmente sostenibili.

Trovate l'articolo qui:

https://lnkd.in/ddJE38P6

Pubblicato il 19 dicembre 2025

Stefano Borroni Barale

Stefano Borroni Barale / Professore, Ricercatore, Formatore sindacale