100 strategie analogiche per resistere al digitale (e allo smartphone)
Anno:
2017
Casa editrice:
Delos Digital

100 strategie analogiche per resistere al digitale (e allo smartphone)

Un manuale di facile e rapida lettura, ricco di spunti e sorprese, di provocazioni, di letture ironiche e autoironiche della realtà tecnologica e digitale che caratterizza la vita di nativi e immigrati digitali. Il testo elenca 100 suggerimenti da seguire per disconnettersi dalla Rete, liberarsi dalla schiavitù delle sue mitologie, droghe e ideologie, per disintossicarsi dalla tecnologia senza doverla abbandonare, per sottrarsi al magnetismo dei display, al solipsismo dei selfie e alla tirannia dei cinguettii, per evitare le trappole dei messaggi WhatsApp, delle immagini di Instagram e dei Mi piace di Facebook. 

Le tecnologie digitali hanno cambiato le vite di nativi e immigrati digitali, accomunati ormai da comportamenti d'uso e abitudini che stanno modificando i loro stili di vita, modi di pensare, di relazionarsi con sé stessi e con gli altri. Lo scenario che si è affermato vede giovani e adulti passare un tempo crescente in collegamento con i loro dispositivi, catturati dalle immagini che vi scorrono e in costante all'erta per catturare in tempo reale un cinguettio, un messaggio, una novità, una fotografia o un cambio di stato.

L'autore si rivolge a tutti i nuovi fedeli della religione tecnologica con un'attenzione particolare rivolta ai nativi digitali, sempre più rapiti dall'incantesimo della tecnologia e catturati dalle sue promesse mirabolanti.

Il rapimento fa loro vivere come reali i numerosi mondi virtuali che frequentano e dimenticare le altre realtà che stanno loro intorno e nelle quali continuano comunque a essere immersi.

I suggerimenti proposti nel libro costituiscono un invito a ribellarsi alla tirannia del click e dello smartphone, a riprendere il contatto con la realtà fattuale, lasciando perdere piattaforme, software e algorimi per connettersi con persone reali, conversare con loro, evitando la superficialità della comunicazione veloce e cinguettante, recuperando la capacità di dialogare e di elaborare pensiero complesso, e lasciandosi vincere dalle emozioni dello sguardo di un bambino o di un anziano, dalla fascinazione conturbante ed erotica di un corpo femminile o maschile o da un evento temporale che può cambiare la vita, il futuro e il tempo.

A tutti coloro che vivono con sofferenza la tirannia tecnologica, questo manuale offre 100 spunti di riflessione e di suggerimenti concreti per ritrovare la propria libertà e riscoprire la bellezza del mondo che li circonda ma utili anche per trovare più facilmente l'anima gemella o guidare e attraversare la strada più tranquilli e sicuri.

«Online si può facilmente abboccare all’amo tecnologico e alle sue esche potenti, trasparenti, invisibili e chewing gum per gli occhi. Una volta creato un profilo digitale online, tutti sono coinvolti e intrappolati, cognitivamente, emotivamente, socialmente e operativamente, all’interno di spazi tecnologici labirintici e rizomatici dalla forma di un grande acquario di cui si ha scarsa percezione temporale e geo-spaziale e la cui via di uscita sembra essere presto preclusa, molto ben camuffata o nascosta.»
— Vai a pesca per evitare di farti pescare online, SoloTablet

«Il tuo nuovo e-book, 100 strategie analogiche per resistere al digitale (e allo smartphone), ci fornisce istruzioni pratiche e concrete per disintossicarci dallo smartphone, ma anche dalla pervasività della connessione in generale. Addirittura 100 mosse, è quindi molto difficile?»
— Intervista a Carlo Mazzucchelli, Alberoni, L'accento di Socrate

«Dopo la lettura, io definirei Carlo Mazzucchelli, l’autore, un lucido tecnologo, proprio per la visione appassionata, ma disincantata della tecnologia e delle tecnologie, degli effetti non sempre positivi sulle nostre abitudini di vita.»
— Resistere allo smartphone in 100 mosse, Davide Betto, Educazione Tecnica

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Voglia di analogico

Tutti o quasi posseggono uno smartphone. Nessuno riesce più a immaginare di rimanere senza Wi-Fi e di essere disconnesso. Molti hanno account Facebook, Instagram e WhatsApp e non hanno alcuna intenzione di distaccarsene. Le indagini di mercato evidenziano però un crescente bisogno di analogico, associato a un fastidio emergente che porta a un diverso rapporto con la tecnologia. Negli ultimi tempi le librerie e gli store online si stanno riempiendo di libri che evidenziano gli effetti della tecnologia sulla vita delle persone mettendo in guardia da un uso acritico dei suoi prodotti.

Sta nascendo un inconscio digitale?

La pervasività dello smartphone e il suo essere diventato protesi tecnica, esattamente come lo è stata la mano nel passaggio dell'essere umano alla posizione eretta, sta creando una nuova realtà fatta di interconnettività, trasparenza, nuovi linguaggi e nuove forme di civiltà. Cambia anche la percezione della realtà e quella di se stessi. Il primo risultato ottenuto dai social network è la sparizione della privacy e con essa dell'intimità individuale. Un'identità postata online e raccontata attraverso un profilo digitale è una identità violata, invasa e il cui spazio di autonomia si è notevolmente ridotto. A determinare la nuova realtà è il tempo passato a interagire con il dispositivo tecnologico e le sue APP. Un tempo lungo e prevalentemente relazionale, dedicato all'interazione con entità all'esterno di noi stessi. Un tempo usato per esternalizzare pensieri che una volta eravamo abituati a tenerci dentro e a rielaborare con tempi e modi molto diversi a quelli tecnologici dei social network.