TESTI
Piattaforme, disincanto e falò digitali (digital campfire)
Viviamo l'era del disincanto tecnologico che si manifesta come disagio, la sensazione che qualcosa nella nostra relazione con i dispositivi e le piattaforme tecnologiche non funzioni più, esprime il bisogno di cambiamento nei rapporti con la tecnologia. Racconta la fine di un amore e la sparizione di una meraviglia, il venire meno dell’entusiasmo, la sparizione della scintilla iniziale che ci aveva spinto in uno dei tanti metaversi online, l’emergere di una stanchezza crescente legata alla insoddisfazione sperimentata nelle tante interazioni digitali che caratterizzano la nostra vita online. Non ci sono soluzioni all'orizzonte, ma semplici tentativi di fuga o di costruire forme alternative di stare insieme, dentro e al di fuori delle piattaforme tecnologiche. Una di queste forme alternative è rappresentata dai 𝐅𝐀𝐋𝐎' 𝐃𝐈𝐆𝐈𝐓𝐀𝐋𝐈 𝐞 𝐝𝐚𝐥 𝐅𝐄𝐃𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐎 o da iniziative che a questi concetti si richiamano.
Il business della solitudine
"Siamo oltre sette miliardi ma sempre più soli. Le tecnologie mobili e sociali e le applicazioni di social networking hanno moltiplicato i contatti tra le persone ma non sono ancora riuscite a sostituire la potenza di uno sguardo, la valenza di un gesto, il contatto faccia a faccia e le molte emozioni scatenate dai sensi e dagli affetti. Avvertiamo tutti le potenzialità delle nuove tecnologie ma anche il rischio di maggiore isolamento, del senso di solitudine e di nuove angosce. Argomenti affascinanti ma anche pieni di ambiguità che sollecitano riflessioni approfondite e producono opinioni antitetiche da analizzare." (Carlo Mazzucchelli, nel suo libro La solitudine del social netwroker). Il testo che segue fornisce spinti per una riflessione sulla solitudine e non solo del social networker
Vers un internet plein de vide ? Verso una internet piena di vuoto?
Des contenus générés par IA qui ânonnent des textes qui ne veulent rien dire. Des images stylisées qui nous déconnectent de la réalité. L’internet zombie colonise l’internet, par un remplissage par le vide qui n’a pas d’autre enjeu que de nous désorienter.