Ghost Workers in the AI Machine: U.S. Data Worker Big Tech’s Exploitation

Come ormai sempre accade nel mondo virtuale nel quale amiamo nuotare, pochi si interrogano sugli effetti e sulle conseguenze della diffusione delle nuove tecnologie, per come sono oggi pensate, realizzate, gestite e distribuite. Ciò sta accadendo anche con l’intelligenza artificiale, che richiede l’impiego di migliaia di esseri umani per garantire l’efficienza e l’efficacia che le viene richiesta. Pochi si sentono coinvolti dal lato oscuro delle IA caratterizzato da sfruttamento e bassi salari, delocalizzazioni selvagge e colonizzazione nei paesi più poveri. Mondo civile, intellettuali, mondo accademico, politica, ecc. dovrebbero riflettere e aprire dibattiti pubblici su una realtà di sfruttamento del lavoro e in un futuro prossimo venturo di disoccupazione di massa. Altro che sorti progressive e fantasmagorie varie della IA. La riflessione dovrebbe interessare sia i numerosi licenziamenti in corso, di cui non è responsabile la IA ma i proprietari delle aziende che licenziano dopo avere introdotto la IA in azienda, sia il fatto che per funzionare l’IA ha bisogno di una grande quantità di lavoro. Peccato che sia precarizzato, povero, sfruttato, per lo più in paesi poveri. Ma non solo, come il progetto qui segnalato racconta.