Ritorno sulla metafora della STULTIFERA NAVIS come zona libera(ta).
Libera(ta) da cosa?
Ad esempio, dall’individualismo e dal narcisismo che caratterizza molte frequentazioni delle piattaforme social.
Sicuramente da soggettività modellate (cotte a puntino) su valori competitivi, sulla comunicazione e sullo storytelling, sulla semplice informazione, sulla difficoltà all’ascolto, alla cooperazione e alla condivisione.
La hashtagSTULTIFERA NAVIS è fondata su valori in grado di cambiare le soggettività e le relazioni dominanti.
Le prime da competitive diventano cooperative, le seconde vanno coltivate, per trasformarle da semplici interazioni in relazioni dialogiche e perseveranti nel tempo.
I valori sono quelli dell’uguaglianza, della cooperazione, del senso della proporzionalità, del dialogo, dell’ascolto, della condivisione, della partecipazione, del linguaggio gentile, della generosità e della gratuità.
Praticare l’ascolto, il dialogo, il linguaggio gentile, lo scambio dialogico, rafforza la capacità di apprendimento reciproco, favorisce il passaggio dal linguaggio e dalla riflessione all’azione, così facendo ci cambia dentro.
“In un mondo in cui domina l’ignoranza, la follia è essere saggi. Nei tempi in cui ci si affanna a chiedere luce a intelligenze artificiali, la novità sta nell’affidarsi al lume del pensiero umano, della parola e della poesia. Non una rivista, non una piattaforma: un progetto aperto, uno spazio transdisciplinare per condividere conoscenza.”
Sulla hashtagSTULTIFERA NAVIS non c’è alcun tipo di autocompiacimento o ricerca di visibilità, si coopera insieme, si impara a farlo, si ricerca conoscenze e conoscenza, con l’obiettivo di arrivare preparati, pronti, a nuovi eventi e accadimenti, nei quali sperimentare la collaborazione collettivamente.
Salendo a bordo si incontrano altre persone, si impara a conoscersi, in modo da far crescere attenzione, rispetto e fiducia.
Anche se raccontata come arca, la nave non è un rifugio, neppure un tentativo di crearsi delle nicchie di sopravvivenza.
Non è un rifugio perché gli occhi non sono rivolti all’interno e gli oblò non sono chiusi, ma l’attenzione è sempre all’erta su quel che succede nel mondo, agli sviluppi raccontati come progressisti ma in realtà dannosi e forse catastrofici per il futuro della Terra e della specie umana su di essa.
Parlare della STULTIFERA NAVIS come spazio liberato non significa non sapere che anche gli spazi liberati non sono mai completamente liberi. Non essendolo presentano sempre delle crepe che permettono dall’esterno di seimnare zizzania, di metterne in discussione l’ambizione e la libertà.
Spesso la crisi si manifesta per carenza di risorse, un problema che non sussiste per la STULTIFERA NAVIS, che non ha alcuna organizzazione, si basa sulla gratuità e sulla generosità, su risorse condivise.
Dove arriverà la nave non si sa e neppure si può prevedere.
Si pone certo un problema di temporalità, capace di superare il presente, per andare avanti, attraversando metamorfosi continue ma tenendo saldi i valori che hanno portato al varo della nave.