Se ne Γ¨ scritto molto e si continua a scriverne. Abbiamo fuso, dentro l'altoforno del presente, passato e futuro con il presente, ne Γ¨ derivato un presentismo malato (π―π»πΈ π΅πΌπ’ π©πͺπ²) che ci impedisce di prefigurare scenari futuri ottimisti.
In questo presente sguazziamo come maialini appena nati, ignari della sorte a cui sono (siamo) destinati, nella piΓΉ assoluta inconsapevolezza di quello che sta giΓ emergendo come il "futuro" che verrΓ . Un futuro giΓ scritto ma che potrebbe essere piΓΉ accogliente se in molti si operasse giΓ da oggi per renderlo tale.
Questo pensiero mattutino mi ha ricordato Giogio Gaber e le innumerevoli sue canzoni anticipatrici. Mi sono ricordato soprattutto di una canzone nella quale invitava a vivere il PRESENTE. Non il presente sopraffatto dal surplus informativo, dalle infatuazioni per macchine, piattaforme e IA allucinatorie che, grazie a noi, quel surplus generano, ma un "presente" fatto di tante cose umane come l'ingenuitΓ , il respiro, la lentezza, il fluire del pensiero e della coscienza, la sensazione calda che il "destino" sia ancora nelle nostre mani.
Per chi non se la ricordasse:
π'π’π₯π₯π¨π π’ππ ππ₯π₯ππ π«π’π
Da solo
Lungo l'autostrada
Alle prime luci del mattino
A volte spengo anche la radio
E lascio il mio cuore incollato al finestrino
Lo so
Del mondo e anche del resto
Lo so
Che tutto va in rovina
Ma di mattina
Quando la gente dorme
Col suo normale malumore
ππ π₯πͺΓ² πππ¨π©ππ§π πͺπ£ π£πππ£π©π
ππ€π§π¨π πͺπ£ π₯ππππ€π‘π€ ππππ‘ππ€π§π
ππ£'ππ§ππ ππΓ π«ππ¨π¨πͺπ©π
ππ£ π₯πππ¨πππππ€ π€ πππ π£π π¨π€
π π¨π©π€ πππ£π
Io sto bene come uno quando sogna
Non lo so se mi conviene
Ma sto bene, che vergogna
Io sto bene
Proprio ora, proprio qui
Non Γ¨ mica colpa mia
Se mi capita così
Γ come un'illogica allegria
Di cui non so il motivo
Non so che cosa sia
Γ ππππ ππ πππππππππππππππ
π΄π πππππ πππππ ππ π
ππππππ
π«π ππππππ ππ ππππππππ
Io sto bene
Quest'illogica allegria
Proprio ora, proprio qui
Da solo
Lungo l'autostrada
Alle prime luci del mattino
π΅ππππ: πΌππππ‘πππππ