Quel pomeriggio babbo tornò a casa con un albero di ginepro col tronco rosso. Era bellissimo, gigante, alto e profumato. Un profumo che non dimenticherò mai più.
Gli schiamazzi in casa superano ogni limite acustico, iniziano le grandi manovre natalizie. La frenesia s'impossessa di noi bambini. Mamma piazza il grande albero, dentro un grande e vecchio vaso. Lo àncora bene e lo posiziona nell’angolo. Quello giusto si trova “nell’ingressino” così si chiama il disimpegno che da nella zona del salotto e del soggiorno in cui c’è la porta d’ingresso. Mamma lo piazza lì in modo che tutti quelli che entreranno in casa possano vederlo. L'organizzazione è quella di un cantiere delle grandi opere, tipo: EXPO, Ponte sullo Stretto, galleria del San Gottardo. Così, come per magia e come fossero delle sacre reliquie, sono state riesumate le scatole con dentro palline di vetro brillanti e le luminarie colorate. C’è anche il filo dorato e il cotone che servirà per simulare la neve, che da noi non cade mai. Anche il cotone è sempre lo stesso da tanti anni. In breve tempo tutto è pronto, l’albero è stato addobbato a festa, Babbo Natale o la Befana, o chi ne fa le veci potranno passare se vogliono, lasciarci un regalo. Tra noi fratellini facciamo ipotesi di quali siano i regali che potremmo ricevere. In questo uggioso e tardo pomeriggio pre natalizio pregno di profumi d'arance e mandarini misto all’odore di resina di ginepro, la fantasia non riesce a precederci, continuiamo a fantasticare sui regali, sulla slitta, sulla fatica che le renne fanno per traportare Babbo Natale, e il naso rosso di Rudolf. Finché non arriva la notte. L’eccitazione è alle stelle, mamma non sopporta più d'averci tra i piedi:”bambini questa sera a letto presto perché arriva BabbNnatale”.
Cosi, dopo un’attenta e ultima verifica, controlliamo che le nostre scarpe siano piazzate sotto l’albero e che siano tutte bene in vista.
- Perfetto! Tutto ok!
Alle nove siamo già nei nostri letti freddi, ma, il dibattito continua sui possibili regali, ed è esteso anche al contenuto delle nostre letterine. Sfiniti ci addormentiamo sperando.
… E' l’alba del venticinque dicembre, la curiosità è tanta.
- Allora! chi va giù a vedere cosa c’ha portato Babbo Natale?
E’ ancora buio, fa freddo, nel gruppetto non ci sono volontari. Decidiamo di andarci tutti (siamo in tre). La scala che porta al piano di sotto è illuminata a intermittenza dalle luci del grande albero. Sembra di essere a Las Vegas con le luci dei suoi Casinò e dei mega Hotel - oggi somiglierebbe all’insegna di un moderno sexi shop - .
Siamo arrivati sotto l’albero, ritiriamo le nostre scarpe con i regali che ci ha portato Babbo Natale o chi per lui. Il mio regalo: Due mandarini, una barretta di cioccolato e alcune caramelle. Quello delle mie sorelle? Idem. Qualcuno dice: ”fa freddo torniamo a letto”.