Pennacchi del reale e incontinenza del vuoto

Una breve riflessione emersa nella mia mente distratta mentre questa mattina, come ogni giovedì, mi dirigevo al mercato sotto casa (ho comprato dei cachi “bellissimi” e “carissimi”, alla faccia dell’inflazione che non c’è) e all’edicola di cui sono ancora uno dei pochissimi (forse tutti vecchietti) frequentatori (non acquisto però detersivi, bombole per la depurazione dell’acqua o altri prodotti!).

La riflessione si pone, come direbbe il filosofo Slavoj Žižek, negli interstizi fra diversi campi di riflessione (conoscenze, saperi), là dove emergono elementi di raccordo o pennacchi che emergendo aiutano, forse, a elaborare una qualche forma di comprensione della realtà, senza ricorrere a pensieri forti, duri, coerenti o profondi.

I pennacchi (pensieri) emersi questa mattina sono collegati alle elezioni americane, che hanno aumentato il senso di vuoto collegato alla perdita di senso percepita nei comportamenti elettorali (alienati, soprattutto nell’ordine simbolico) di molti americani.

Le riflessioni indotte dalla lettura dei giornali (se si comperano ancora, meglio non comperarne solo uno) sono innumerevoli, dall’ennesima figuraccia degli esperti di sondaggi, alla incapacità dei media cosiddetti “progressisti” di leggere la realtà e raccontarla in modo diverso da come è stata raccontata (penosa a mio parere la narrazione fatta dai media italiani), soprattutto alla stupefacente meraviglia di tanti politici (non solo di sinistra) che non hanno saputo cogliere l’emergente solo perché non ne hanno mai saputo capirne la sua profondità, la forza e la sua provenienza lontana nel tempo.

A questo proposito, tornando a casa e sempre con Slavoj Žižek in testa mi sono ricordato di una sua storiella, applicabile ai democratici americani e non solo:

“𝑳𝒂 𝒇𝒖𝒏𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒓𝒊𝒑𝒆𝒕𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 è 𝒓𝒆𝒔𝒂 𝒑𝒆𝒓𝒇𝒆𝒕𝒕𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒅𝒂 𝒖𝒏𝒂 𝒗𝒆𝒄𝒄𝒉𝒊𝒂 𝒃𝒂𝒓𝒛𝒆𝒍𝒍𝒆𝒕𝒕𝒂, 𝒓𝒊𝒔𝒂𝒍𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒂𝒊 𝒕𝒆𝒎𝒑𝒊 𝒅𝒆𝒍 𝒔𝒐𝒄𝒊𝒂𝒍𝒊𝒔𝒎𝒐, 𝒔𝒖 𝒖𝒏 𝒑𝒐𝒍𝒊𝒕𝒊𝒄𝒐 𝒋𝒖𝒈𝒐𝒔𝒍𝒂𝒗𝒐 (𝑺𝒍𝒂𝒗𝒐𝒋 Ž𝒊ž𝒆𝒌 è 𝒔𝒍𝒐𝒗𝒆𝒏𝒐) 𝒊𝒏 𝒗𝒊𝒔𝒊𝒕𝒂 𝒊𝒏 𝑮𝒆𝒓𝒎𝒂𝒏𝒊𝒂. 𝑴𝒆𝒏𝒕𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝒕𝒓𝒆𝒏𝒐 𝒔𝒖 𝒄𝒖𝒊 𝒔𝒕𝒂 𝒗𝒊𝒂𝒈𝒈𝒊𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒂𝒕𝒕𝒓𝒂𝒗𝒆𝒓𝒔𝒂 𝒍𝒂 𝒄𝒊𝒕𝒕à, 𝒊𝒍 𝒑𝒐𝒍𝒊𝒕𝒊𝒄𝒊𝒐 𝒄𝒉𝒊𝒆𝒅𝒆 𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒔𝒖𝒂 𝒈𝒖𝒊𝒅𝒂: <<𝑪𝒉𝒆 𝒄𝒊𝒕𝒕à è 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒂>>?. 𝑳𝒂 𝒈𝒖𝒊𝒅𝒂 𝒓𝒊𝒔𝒑𝒐𝒏𝒅𝒆 <<𝑩𝒂𝒅𝒆𝒏 𝑩𝒂𝒅𝒆𝒏>>. 𝑨𝒍 𝒄𝒉𝒆 𝒊𝒍 𝒑𝒐𝒍𝒊𝒕𝒊𝒄𝒐 𝒓𝒆𝒑𝒍𝒊𝒄𝒂 𝒔𝒆𝒄𝒄𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆: <<𝑵𝒐𝒏 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒖𝒏 𝒊𝒅𝒊𝒐𝒕𝒂, 𝒏𝒐𝒏 𝒄’è 𝒃𝒊𝒔𝒐𝒈𝒏𝒐 𝒅𝒊 𝒓𝒊𝒑𝒆𝒕𝒆𝒓𝒎𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒖𝒆 𝒗𝒐𝒍𝒕𝒆!>>

BIBLIOGRAFIA

• Slavoj Žižek, L'incontinenza del vuoto, Ponte alle grazie, 2019 - 107
• Slavoj Žižek, 107 storielle di Zizek, Ponte alle grazie, 2014

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