Go down

Sono sopravvissuta scegliendo di non essere arrabbiata, aggressiva, cattiva, spietata, scegliendo di non diventare disumana, decidendo di iniziare a vedere tutto quello che avevo ignorato per anni.



Anche se ho lavorato nei gangli del sistema economico-finanziario dell’innovazione per oltre un quarto di secolo.

Anche se ho alimentato con il mio lavoro retribuito, il sistema dell’informazione e della tecnologia, aderendo al concetto diffuso che il progresso viene dall’innovazione e dalla velocità con cui viene adottata per migliorare il tenore di vita del pezzo di mondo in cui vivo.

Anche se sono potuta crescere, in una parte di mondo che crede che il benessere delle persone venga da una posizione, da uno stipendio e dalle proprietà che si posseggono.

Ho sempre avuto la fortuna di vivere in una grande città piena di stimoli e contraddizioni.

Ho vissuto al caldo in inverno, al fresco in estate avendo a disposizione acqua, cibo, istruzione pubblica ed essendo in salute.

Da quando sono entrata nell’età adulta ho vissuto in case di proprietà riscaldate ed illuminate, acquistato beni e servizi che erano necessari, spostata utilizzando mezzi di trasporto di proprietà.

Ho avuto la fortuna di vivere nel periodo più lungo di pace del mio continente, l’Europa.

Eppure, so di essere una sopravvissuta

Perché?

Perché ho continuato a vivere nonostante la prematura morte di mia madre, nonostante sia stata umiliata, sminuita, svilita, toccata contro la mia volontà da altri esseri umani che dicevano di volere il mio bene.

Perché ho combattuto tutti i giorni della mia esistenza contro diverse forme di potere che schiacciano gli individui e la loro personalità.

Perché ho creduto, e fermamente ancora credo, che ognuno possa contribuire a risolvere i problemi di questa era di globalizzazione, nonostante i giorni di sconforto e di fragilità.

Perché ho capito che nascere in un paese senza guerra, riparata, con cibo e acqua era una fortuna, anche se mi sentivo poco valorizzata nel sistema economico e sociale in cui ero.

Perché continuo a cercare forme di collaborazione con altri individui e realtà nel mio lavoro quotidiano, nonostante la concorrenza ci metta gli uni contro gli altri.

E sono sopravvissuta scegliendo di non essere arrabbiata, aggressiva, cattiva, spietata, scegliendo di non diventare disumana, decidendo di iniziare a vedere tutto quello che avevo ignorato per anni.

Siamo individui, ma siamo interconnessi.

Siamo soli, ma siamo in un sistema che è fatto da ognuno di noi.

Siamo natura, anche se lo abbiamo dimenticato.

Siamo sapere, ma abbiamo smesso di approfondire e studiare.

Siamo gioia, dolore, amore, odio; siamo contraddizioni, ma siamo anche scelte.

E quando ho incominciato a vedere tutto questo, ho capito che i miei passi su questa terra dovevano farsi più lievi e che dovevo studiare molte cose che non sapevo.

Sono tornata sui banchi di scuola, conseguito master, ascoltato esperti, letto normative.

Ho iniziato a costruire la mia biblioteca personale per colmare i buchi.

Ho passato fine settimana e notti a scrivere per mettere a fuoco quanto è necessario fare e come dare, anche ad altri, strumenti che ho trovato per riscoprire cosa significa essere umani.

🌱 Oggi sto scrivendo un manifesto dal titolo: “Ecosofia applicata per futuri rigenerativi” È un invito aperto. Uno spazio di riflessione e azione per chi vuole contribuire. Stay tuned!


Pubblicato il 19 maggio 2025

Susanna Di Vincenzo

Susanna Di Vincenzo / CEO and CO-Founder at @17tons.earth

susanna.divincenzo@gmail.com