Ecosofista, biofila, autrice e imprenditrice del cambiamento, lavora da oltre trent’anni nell’innovazione sostenibile e nella trasformazione sistemica.

Ha operato in contesti multinazionali e startup, con un’attenzione particolare alla tecnologia, all’ambiente e all’equità sociale.

È fondatrice di 17tons, piattaforma per il monitoraggio e la rigenerazione del capitale naturale.

In prossima pubblicazione “Basta essere umani. Guida pratica per non estinguerci” All Around Edizioni."


L'economia della ciambella: un nuovo paradigma per l’umanità nel XXI secolo

Viviamo un momento storico cruciale, in cui i modelli economici tradizionali basati su crescita infinita e sfruttamento illimitato mostrano tutte le loro contraddizioni. Kate Raworth, con la sua teoria della "ciambella", ci offre una bussola preziosa per ripensare l’economia del XXI secolo, mettendo al centro la giustizia sociale e il rispetto per i limiti planetari. L'antropocene ci ricorda che il nostro metabolismo globale è in crisi: sovrasfruttiamo le risorse naturali e oltrepassiamo i confini che mantengono in equilibrio la vita sul pianeta. Ma c’è una via per prosperare entro uno spazio sicuro e giusto, dove nessuno sia privato di bisogni essenziali e dove si rispettino i limiti biofisici della Terra. Nel mio ultimo articolo approfondisco le 7 mosse di Raworth per un’economia rigenerativa, distributiva e inclusiva, fondata su una nuova antropologia economica che riconosce l’essere umano come socialmente interdipendente. Si apre così la sfida di superare la disuguaglianza sociale e il degrado ambientale come due facce di un’unica crisi sistemica. Solo con un cambio di paradigma culturale, politico ed economico potremo davvero costruire un futuro sostenibile e giusto per tutte le generazioni.

Capitalecene vs Antropocene: un'analisi critica della crisi ecologica attraverso la lente di Kohei Saito

L’Antropocene non è solo l’epoca in cui l’uomo impatta il pianeta, ma il regime metabolico in cui la crisi ecologica nasce e si riproduce attraverso il capitalismo globale. Nel mio ultimo articolo, ispirato dall’opera di Kohei Saito Il capitale nell’Antropocene, esploro come il sistema capitalistico sposti le crisi ambientali nel tempo, nello spazio e nella tecnologia, nascondendo disuguaglianze profonde.

La profezia di Illich: convivialità vs tecnocrazia nell'era dell'AI

Nel 1973, quando il mondo ancora credeva ciecamente nel progresso tecnologico come panacea universale, un ex-sacerdote di origine austriaca pubblicava un libro che oggi suona come una profezia inquietante. Ivan Illich, nato nel 1926 e figura controversa che rinunciò ai titoli ecclesiastici senza mai diventare completamente laico, ci consegnava con "La convivialità. Una proposta libertaria per una politica di limiti allo sviluppo" una chiave di lettura del nostro presente che fa tremare le certezze.

Storia di un piccolo uomo

Quella che voglio raccontarvi oggi è la storia di un piccolo uomo nato tra le montagne ispide ed inospitali dell’Appennino centrale italiano, nel lontano 1936.

Sono una sopravvissuta

Sono sopravvissuta scegliendo di non essere arrabbiata, aggressiva, cattiva, spietata, scegliendo di non diventare disumana, decidendo di iniziare a vedere tutto quello che avevo ignorato per anni.

Il tempo è adesso. Grazie, Papa Francesco

Oggi ho deciso di scrivere al Papa. Non solo per omaggiarlo, ma per ringraziarlo. Ora che ha lasciato questa vita terrena, sento il bisogno profondo di raccogliere il testamento civile che ci ha lasciato con le due encicliche Laudato si’ e Laudate Deum. In un mondo in fiamme – con 56 guerre in corso, una crisi climatica ignorata, e una società sempre più anestetizzata – ha avuto il coraggio di dire la verità con la forza mite della sua voce. «Tutto è connesso.» «Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale.» «La contemplazione della bellezza ci porta a uscire da noi stessi.» Parole che ci interrogano e che restano. ✍️ Ho trasformato queste riflessioni in una lettera aperta. È un gesto di memoria, ma anche un invito a non perdere la direzione.