Fusione, magneti e l’arte di contenere il mondo

Nuovi magneti superconduttori segnano un passo avanti verso la fusione e mettono in luce la questione centrale della nostra epoca: la concentrazione di potere che accompagna ogni conquista tecnica. Dalla corsa globale ai magneti, alla promessa di un’energia “perfetta”, il cuore dei futuri reattori diventa il luogo in cui si decide chi controllerà tempo, spazio e destino materiale delle società.

Scatole nere esimenti. Le intelligenze artificiali alla luce delle scienze umane

La cultura digitale, che ha nel concetto di Intelligenza Artificiale il suo emblema, appare una acritica articolazione della cultura STEM. Ciò che è è in grado di osservare lo sguardo delle scienze umane, e in particolare della sociologia, è in questo quadro ridotto all'irrilevanza. Invece, proprio lo sguardo sociologico permette di svelare ciò che si nasconde dietro l'immaginifico lessico che descrive e celebra la cosiddetta Digital Disruption. Non esiste in realtà nessuna rottura. Chiavi di lettura e vicende storiche di cent'anni fa appaiono la miglior via per descrivere il presente. L'informatica nasce come strumento per la gestione di sistemi politici e sociali totalmente organizzati. L'altra faccia dell'informatica -la computer science- appare l'estrema manifestazione del progetto logico-formale di ricerca dell'esattezza e di 'automazione della verità'. Nel clima libertario degli Anni Sessanta del secolo scorso appare però in scena un rovesciamento paradossale. Proprio tramite il codice digitale offerto dalla computazione, erede del logicismo; proprio tramite i computer, macchine progettate per assoggettare gli esseri umani al rispetto di un Libro delle Regole, abbiamo accesso allo sconfinato, sinistro, perturbante, spaesante -ma enormemente ricco- Web. Nel Web è impossibile separare nettamente le ‘credenze’ dalle ‘verità’. Ma sempre si tratta di conoscenze prodotte da esseri umani: Alles Material, tutto ciò che gli umani hanno scelto di conservare. Siamo così invitati a muoverci nella sterminata Rete privi di certezze, mossi, nella nostra ricerca di conoscenze da dunklen Ahnungen, oscure congetture. Una situazione esistenziale che non ci esime né da pericoli né dalla fatica implicita nel sondare l'ignoto, ma ci offre in cambio un esercizio di libertà e di responsabilità. Ciò che ci era difficile vedere, ciò che rimuovevamo, la macchina ci aiuta a vederlo. Con l'Intelligenza Artificiale Generativa questo spazio psichico e sociale torna ad essere negato. Una porzione arbitraria di ciò che il Web contiene è arbitrariamente estratta ed affidata ad una organizzazione interna regolata da algoritmi. Viene così costruita una scatola nera, le cui logiche interne -così prevede il progetto- sono destinate a restare occulte agli stessi progettisti del sistema. I progettisti, infatti, sono mossi dalla rimozione delle proprie pulsioni, dal tentativo di evitare la fatica del conoscersi e del conoscere. Affidano così il compito alla macchina. I problemi psichici dei progettisti si traducono in imposizione di regole ad ogni essere umano. Alla macchina dovranno essere chieste le risposte ad ogni domanda. Fin al punto che, si afferma, se la macchina non è in grado di rispondere, o fornisce risposte errate, ciò è dovuto ad un errore degli umani, incapaci di porre le domande corrette nel modo corretto. L'Intelligenza Artificiale Generativa, così, è un pallido velo che nasconde il ritorno di un'informatica strumento di dominio e di repressione istintuale. Ciò che avremmo potuto vedere, la macchina di esime dal cercare di vederlo.

Dopo la cancel culture woke di sinistra, una cancel culture di destra?

Da tempo scrivo sull'essere passati da una cultura della cancellazione woke associato alla sinistra, ad una di carattere diverso, perchè classificabile come di destra. In entrambi i fenomeni c'è il tentativo di riscrivere il passato per poter meglio cambiare e controllare il futuro. Sulla cultura della cancellazione di destra, fasciata, segnalo alla lettura il libro di Jason Stanley: 𝐂𝐚𝐧𝐜𝐞𝐥𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 - 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐢 𝐟𝐚𝐬𝐜𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐫𝐢𝐬𝐜𝐫𝐢𝐯𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐥 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨𝐥𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨

La mortalità delle civiltà. Una riflessione attraverso il pensiero filosofico orientale e arabo

Fulcenzio Odussomai scrive per attraversare, non per spiegare. I suoi testi sono appunti di viaggio dentro domande che non cercano risposte, ma percorsi. Questo è il primo di una serie. Fulcenzio Odussomai è un nome che cammina. Non firma per spiegare, ma per orientarsi scrivendo. Le sue parole nascono da una pratica riflessiva, a volte lenta, sempre esposta alla trasformazione. Ogni articolo nasce da appunti sparsi, raccolti come sassi su un sentiero. Questo è il primo passo di un itinerario aperto.

Machinery

Ritroviamo dunque nel senso originario di macchina il riferimento a una energia, una forza misteriosa, che gli umani riconoscono come separata da sé. La 'machinery' che oggi conosciamo si afferma in Inghilterra, all'inizio del 1800, come punto di incontro tra Illuminismo, Rivoluzione Industriale, Rivoluzione Scientifica e tecnica, liberismo e imprenditorialità. La machinery ci libera, allo stesso tempo ci minaccia. La differenza che separa la Rivoluzione Digitale dalla Rivoluzione Industriale dell'Ottocento sta nel fatto che oggi è concepibile e tecnicamente accessibile la sostituzione di qualsiasi tipo di lavoro umano con il work di una macchina.