𝐈 racconti del baule

Un 𝐁𝐀𝐔𝐋𝐄 nel quale mettere cose e togliere cose, mettere parole e racconti, scrivendo, ed estrarre quello che si trova o si vuole, leggendo.

Un 𝐁𝐀𝐔𝐋𝐄 pieno di buoni prodotti, di idee e di persone che si incontrano o che viaggiano sulla nave per incoraggiare e incoraggiarsi a vivere, in modo diverso, la realtà claustrofobica e asfittica che stiamo tutti vivendo.

Un 𝐁𝐀𝐔𝐋𝐄, non un archivio e neppure un armadio contenitore di oggetti. Un baule pieno di persone, delle loro esperienze e dei loro ricordi, del loro vissuto, disponibili a condividere le loro ricchezze, insofferenze, gioie e dolori.

Un 𝐁𝐀𝐔𝐋𝐄 pieno di cose da scoprire, segreti da disvelare, soprese di cui gioire come il vecchio baule riposto in cantina per contenere i giocattoli che poi un bambino prima o poi sarà in grado di scoprire e apprezzare.

Il 𝐁𝐀𝐔𝐋𝐄 è per sua natura disordinato, usato per nascondere e chiudere a chiave il disordine, per mettere in ordine la casa. Il baule metaforico è felice di essere disordinato, non vuole essere ordinato, è felice di essere aperto (non ci sono serrature o chiavi) e di lasciar venire fuori cose inverosimili.

In questo baule io ho iniziato a mettere cose che ho disseminato in giro “per casa”, intendendo per casa i luoghi da me abitati online, soprattutto quello che continuo a abitare ancora oggi come SoloTablet (www.solotablet.it) ma anche Retidivalore, creato come via di fuga da un luogo da me costruito e dal quale fui sfrattato.

Nel 𝐁𝐀𝐔𝐋𝐄 della tagSTULTIFERANAVIS ho aggiunto ieri una mia presentazione fatta a un convegno tenutosi a Firenze nel 2019.

Per chi fosse interessato:
𝐆𝐚𝐭𝐭𝐢, 𝐚𝐬𝐢𝐧𝐢 𝐞 𝐜𝐚𝐧𝐚𝐫𝐢𝐧𝐢. 𝐕𝐨𝐥𝐢𝐞𝐫𝐞, 𝐚𝐜𝐪𝐮𝐚𝐫𝐢 𝐞 𝐠𝐚𝐛𝐛𝐢𝐞 𝐝𝐢 𝐯𝐞𝐭𝐫𝐨. 𝐌𝐞𝐭𝐚𝐟𝐨𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐭𝐞𝐜𝐧𝐨𝐜𝐨𝐧𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐨𝐥𝐞𝐳𝐳𝐚