La tecnologia ha cambiato comportamenti e abitudini, modi di pensare, di relazionarsi agli altri e a sé stessi, il modo con cui classifichiamo la realtà di cui facciamo esperienza.
L'identità del proprio Sé non è un regalo del nostro codice genetico, neppure una destinazione finale. È un viaggio continuo, fatto di impegno e duro lavoro individuale. È un processo che inizia dall'infanzia e dura nel tempo, impegnando funzioni cognitive, emotive, relazionali e processi biologici profondi.
Dall’esito di questo viaggio discenderà la capacità del cucciolo umano di soddisfare nella vita, in modo indipendente, i suoi bisogni di fondo, ovvero salute e benessere. Il processo vede coinvolti genitori e figli, giovani e adulti, maschi e femmine. Inizia con il differenziare se stessi dagli altri e con il rispecchiarsi dentro uno specchio. Oggi lo specchio è diventato un display. Il viaggio che porta alla costruzione del Sé avviene in costante compagnia di tecnologie che disegnano nuove mappe mentali e relazionali. Creano al tempo stesso nuovi bisogni, sollecitando interrogativi pressanti e suggerendo nuove riflessioni.
Chiamati a una riflessione critica e consapevole sono soprattutto i genitori di bambini e bambine che stanno crescendo e sviluppando il loro Sé in stretta simbiosi con i dispositivi che i genitori hanno loro regalato.
Sempre connessi, i bambini digitali sono in realtà alla costante ricerca di rapporti solidi e duraturi. Per comprendere cosa i bambini vogliano veramente, i genitori devono essere in grado di identificare rischi e opportunità, adottando buone pratiche utili per prevenire o eliminare i primi e favorire le seconde.
Questo libro è rivolto principalmente ai genitori. Propone alcune regole, un prontuario di sopravvivenza attiva, da adottare per contribuire allo sviluppo psicobiologico sano ed equilibrato dei loro figli e per ridurre la fatica della genitorialità.