Go down

In un racconto di Julio Cortázar, il viaggio in autostrada: chiusi ognuno nella propria scatola, corriamo veloci in avanti immersi in un non-luogo. Se questa è la norma, l'evento è l'ingorgo stradale. Dove prima le vetture sfrecciavano, coda di automobili ferme che si snoda a perdita d'occhio. Il bloccarsi del flusso delle auto in corsa è una discontinuità sistemica. La velocità è bruscamente negata. Improvvisamente sbalzati, del tutto impreparati, in un inatteso, sconosciuto, differente spazio-tempo, ''passeggeri' costretti a scendere dall'auto e a vivere l'emergenza insieme, si riscoprono diversiNascono tra di loro nuove relazioni sociali. Quando finalmente, pian piano, le auto iniziano a muoversi di nuovo "a ottanta chilometri all'ora" verso le luci di Parigi "che crescevano a poco a poco", tutti rimpiangeranno l'esperienza vissuta. Resta aperta per tutti la domanda: "perché tanta fretta, perché questa corsa nella notte tra auto sconosciute dove nessuno sapeva niente degli altri, dove tutti guardavano fissamente in avanti, esclusivamente in avanti".


Julio Cortázar

Nasce a Bruxelles il 26 agosto 1914 da genitori argentini (suo padre svolgeva attività diplomatica). Durante la guerra la famiglia si trasferisce in Belgio prima e in Spagna poi; nel 1918 torna in Argentina. Dopo due anni il padre abbandona la famiglia. Julio non lo vedrà più. Trascorre l'infanzia in un sobborgo al sud di Buenos Aires. Fino al 1950 insegna: da maestro elementare fino a docente di letteratura francese. Nel 1951 una borsa di studio gli permette di recarsi in Francia. Contrario al regime peronista, si stabilisce a Parigi, dove lavora come traduttore per l'UNESCO. Nel 1962 è a Cuba ed il viaggio è fondamentale dal punto di vista della presa di coscienza politica. Muore a Parigi nel febbraio del 1984.

Per quanto riguarda la scrittura, o meglio la pubblicazione, Cortázar non è certo precoce. Dà alle stampe nel 1938, quindi ventiquattrenne, la raccolta poetica Presencia, ma a nome di Julio Denís, uno pseudonimo.

Successivamente scriverà un romanzo di seicento pagine, due romanzi brevi, due libri di racconti, alcuni saggi, moltissime poesie. Ma non li pubblicherà, ritenendoli prove immature.

Il vero esordio è del 1951, con Bestiario, una raccolta di racconti, dove appare subito sicuro detentore di uno stile già personalissimo. Anche in seguito il racconto (un racconto dove il fantastico si innesta misteriosamente nella quotidianità) resta il genere letterario più frequentato. Tipico di Cortázar è anche il libro composto con materiali eterogenei, bizzarra e personalissima composizione di testi saggistici poetici e narrativi, frammischiati con citazioni e plagi, ritagli di giornali, fotografie. Il romanzo Rayuela (in italiano Il gioco del mondo), geniale opera aperta in grande anticipo sui tempi, resta comunque la sua prova più significativa. E inimitabile resta lo stile: scioltissimo, privo di ogni fronzolo, attentissimo alla parola parlata, eppure allo stesso tempo sorvegliato e rigoroso.

Cortázar, argentino immigrato in Francia già alle soglie della mezza età, sapeva descrivere dall'interno la realtà francese meglio di un francese. Così anche nel racconto Autostrada del Sud: a metà degli anni sessanta un normale ritorno di massa dal week end si trasforma in un ingorgo infinito, che è l'occasione per una descrizione minuziosa di luoghi, sottoculture, ambienti socioeconomici.

E' la Francia di De Gaulle: post-coloniale, segnata da un grosso peso della provincia rurale, ma convinta della propria grandeur. La Francia di Sartre che rifiuta il Premio Nobel, del nuovo romanzo, del nuovo cinema (ma anche dei film di Tati). Un paese un po' ripiegato su se stesso (si risveglierà pochi anni dopo con il sessantotto), e orgoglioso della propria diversità, ben simboleggiata dall'originalità delle sue automobili: la Citroën Ds, la Dina Panhard.

Ma il racconto, al di là del contesto storico-economico, è una più generale metafora: l'ingorgo interminabile disumano assurdo è un luogo classico della fantasociologia -e qui Cortázar anticipa un tema che troveremo in diversi film: Week-end di Godard (1967), Trafic di Tati (1971), l'episodio del Raccordo Anulare in Roma di Fellini (1972), L'ingorgo di Comencini (1979).

Ed il racconto è, anche, in senso più tecnico, una rappresentazione metaforica ma esattissima di un sistema sociale: dal formarsi del gruppo alla crisi, dall'impossibilità di non essere organizzati all'insorgere dei conflitti, e poi la reazione progettuale all'emergenza, la solidarietà, la leadership, la stratificazione sociale, i ruoli e le deleghe, la devianza giovanile, l'assistenza agli anziani...

Recapitolazione della vita di un'organizzazione dove il paradosso permette osservazioni acutissime, e dove il realismo estremo sconfina, per concentrazione, nell'assurdo

Rientro

Uno poteva guardare il suo orologio ma era come se quel tempo stretto al polso destro o il bip bip della radio misurassero un'altra cosa, fossero il tempo di quelli che non hanno fatto la sciocchezza di voler tornare a Parigi sull'autostrada del Sud una domenica pomeriggio, e appena usciti da Fontainbleau, hanno dovuto mettersi a passo d'uomo, fermarsi, sei file a ogni lato (è noto che la domenica l'autostrada è integralmente riservata a chi torna alla capitale), accendere il motore, avanzare tre metri, fermarsi (...) (p. 145)

Gli anni cinquanta e sessanta vedono espandersi a macchia d'olio sul suolo europeo le reti autostradali. E' però singolare notare come la rete francese sia ancora nel 1967 notevolmente meno ampia (vedi la tabella allegata) di quella dei paesi confinanti. (La Francia è dotata di un efficiente sistema di trasporti ferroviari, ed è più resistente a modelli statunitensi di Germania e Italia).

Collasso

(...) ora la Dauphine era leggermente arretrata rispetto alla 404, e più tardi sarebbe stato il contrario, ma di fatto le dodici file si muovevano praticamente in blocco, come se un viglile invisibile in fondo all'autostrada imponesse di procedere simultaneamente senza che nessuno potesse guadagnare posizioni. (p. 150)

L'ingorgo autostradale appare esemplare illustrazione della fragilità dei grandi sistemi tecnologici. E', del resto, un esempio datato, legato alla tecnologia meccanica. (Esempi più attuali, tipicamente anni novanta, legati all'elettronica, sono i ripetuti collassi del sistema telefonico statunitense, causati da difetti nel software di gestione).

L'automobilizzazione di massa

(...) vedeva colori, forme, Mercedes Benz, ID, 4R, Lancia, Skoda, Morris Minor, il catalogo completo. (p. 148)

Cortazar coglie il fenomeno ai suoi albori, e cioè nel momento del suo maggior rilievo socio-culturale. Gli anni sessanta sono, in Europa, la stagione della definitiva affermazione dell'automobile non solo come asse intorno al quale ruota l'intero sistema dei trasporti, ma anche come modello sociale (dal '53 al '62, in Francia, le automobili per 1000 abitanti passano da 60 a 140). Le aziende produttrici, le marche e i modelli sono segnati da una forte impronta distintiva; e in questa impronta (che diventerà via via meno netta a partire dagli anni settanta, sotto il peso delle concentrazioni industriali e della standardizzazione dei modi di produzione), in questa impronta gli acquirenti possono riconoscersi. Stile di vita e di consumo si esprimono attraverso la scelta di una Citroën DS piuttosto che di una Peugeot 404 o di una Simca Ariane. L'automobile è simbolo di status, autorispecchiamento, affermazione di sé, protesi. Si è l'automobile che si possiede: nel racconto i personaggi sono anonimi, e prendono nome dall'automobile che hanno scelto di acquistare.

Diacronia

Al tramonto la colonna fece il primo avanzamento importante, di quasi quaranta metri; quando l'ingegnere guardò distrattamente il contachilometri, la metà del 6 era scomparsa e un accenno di 7 cominciava a staccarsi dall'alto. (p. 151)

Caddero alcune gocce, che coincisero con un avanzamento straordinario di quasi cento metri. (p. 158)

A mezzogiorno erano andati avanti di più di cinquanta metri, e si cominciava a vedere l'ombra di un bosco sulla destra della strada. (p. 160)

Ormai nessuno teneva più il conto di quanto erano andati avanti quel giorno o quei giorni; la ragazza della Dauphine pensava tra ottanta e duecento metri; l'ingegnere era meno ottimista ma si divertiva a prolungare e a complicare i calcoli (...) (p. 166)

Il sistema sociale può essere letto in termini diacronici, come 'cosa in movimento'. Qui, inopinatamente, il movimento è bloccato. E proprio da questa paradossale contingenza emerge, nel racconto, un elogio dell'opposto: il non-movimento, la sincronia, l'equilibrio interno, la corretta interazione degli elementi.

La realtà come costruzione sociale

Agli sposi della Peugeot 403 gli importava sopratutto non perdere il telequiz delle nove e mezzo; la ragazza della Dauphine aveva detto all'ingegnere che non le importava nulla di arrivare a Parigi più tardi ma si lamentava per principio, perché le pareva una cosa incivile costringere migliaia di persone in una situazione da carovana di cammelli. (p. 147)

Leggende autostradali

Nel pomeriggio si era via via saputo (...) dello scontro di una Floride con una 2 Cavalli nei pressi di Corbeil, tre morti e un bambino ferito, del doppio scontro di una Fiat 1500 con un furgone Renault che aveva schiacciato una Austin piena di turisti inglesi, il cappottamento di un autobus di Orly pieno di passeggeri scesi dall'aereo di Copenhagen. (p. 149)

(...) si parlava un po' di tutto quando un uomo con l'aria del viaggiatore di commercio uscì dalla DKW per raccontargli che qualcuno era arrivato un istante fa con la notizia che un Piper Club si era schiantato in piena autostrada, numerosi i morti. (p. 150)

A un certo punto (era già notte fonda) arrivarono stranieri con nuove notizie, tanto contraddittorie come le altre già dimenticate. Non era stato un Piper Club ma un aliante pilotato dalla figlia di un generale. Era vero che un furgone Renault aveva schiacciato una Austin, ma non a Juvisy ma quasi alle porte di Parigi; uno degli stranieri spiegò alla coppia della 203 che l'asfalto dell'autostrada aveva ceduto all'altezza di Igny e che cinque auto si erano rovesciate per aver messo le ruote nella crepa. (pp. 151-152)

Alla base del comportamento collettivo stanno credenze diffuse e condivise.

Nessun viaggiatore, bloccato in coda, metteva in dubbio che qualche incidente grave doveva essere successo, ma questa generica consapevolezza non è sufficiente: la credenza condivisa deve essere più precisa e più solida. E' sulla condivisione generalizzata di una qualche credenza che si fonda la solidarietà sociale.

Statu nascenti

Quando la bambina tornò a lamentarsi per la sete, all'ingegnere venne in mente di andare a parlare ai contadini dell'Ariane, sicuro che in quell'auto c'era una quantità di provviste. Con sua sorpresa i contadini si mostrarono molto gentili; comprendevano che in una situazione del genere era necessario aiutarsi, e pensavano che se qualcuno si incaricava di dirigere il gruppo (la donna faceva un gesto circolare con la mano, abbracciando la dozzina di che li circondava) non avrebbero patito ristrettezze prima di arrivare a Parigi. (p. 155)

Il gruppo si fonda su necessità materiali e su una base territoriale. Ma contiguità e bisogno ma non sono di per sé sufficienti a far nascere il gruppo, che esiste solo nella misura in cui emergono i ruoli. E' attraverso il ruolo che l'individuo partecipa a un mondo sociale.

Il leader e il suo intorno

All'ingegnere dava fastidio l'idea di erigersi ad organizzatore, e preferì chiamare gli uomini della Taunus per confrontarsi con loro e con gli sposi dell'Ariane. Un attimo dopo consultarono uno dopo l'altro tutti quelli del gruppo. Il giovane soldato della Volkswagen fu subito d'accordo, e gli sposi della 203 offrirono le poche provviste che gli restavano (la ragazza della Dauphine aveva trovato un bicchiere di granatina con acqua per la bambina, che rideva e giocava). (p. 155)

Uno degli uomini della Taunus, che era andato a consultare i ragazzi della Simca, ottenne un assenso scherzoso: l'uomo pallido della Caravelle alzò le spalle e disse che che per lui era indifferente, che facessero come gli pareva meglio. Gli anziani della ID e la signora della Beaulieu si mostrarono visibilmente contenti, come se si sentissero più protetti. I piloti della Floride e della DKW non fecero osservazioni, e l'americano della De Soto li guardò meravigliati e disse qualcosa sulla volontà di Dio. (pp. 155-156)

All'ingegnere riuscì facile proporre che uno degli occupanti della Taunus, nel quale aveva una fiducia istintiva, si facesse carico di coordinare le attività. (p. 156)

La scelta del leader è condizionata dalla cultura: nel contesto della Francia anni sessanta pare ovvio che siano presi in considerazione solo soggetti maschi, e del resto la cultura contadina si fonda su un modello familistico dove anche la donna partecipa al processo decisionale.

La leadership è articolata: l''organizzatore' raramente è il leader formale. Più spesso l'eminenza grigia, il consigliere del principe.

Lavoro e tempo libero

L'ingegnere non aveva sonno e giocò a dadi con Taunus e il suo amico; a un certo punto venne anche il contadino dell'Ariane e parlarono di politica bevendo qualche sorso di acquavite che il contadino aveva consegnato a Taunus in mattinata. (p. 158)

Si è lavorato tutto il giorno a organizzare la sopravvivenza, in condizioni di grande disagio. Ma, verificata dagli attori la propria capacità di muoversi in questo quadro ostile, lo straordinario torna ad apparire ordinario. Sull'emergenza torna a sovrapporsi una nuova, consolante quotidianità.

Nuova quotidianità

Si decise che i ragazzi della Simca avrebbero ceduto i materassini pneumatici alla anziana della ID e alla signora della Beaulieu; la ragazza della Dauphine gli portò due plaid e l'ingegnere offerse la sua auto, che chiamava scherzosamente il vagone letto, a chi lo desiderasse. (p. 159)

Quella mattina la colonna cominciò a muoversi molto presto e ci fu tutto un correre ed un agitarsi per recuperare i materassini e le coperte, ma siccome dovunque stava probabilmente succedendo la stessa cosa quasi nessuno si spazientiva e faceva suonare il clacson. (p. 160)

Proprietà e possesso si ridefiniscono in funzione del contesto. E sempre in funzione del contesto si ridefiniscono i comportamenti.

Devianza

Nel dormiveglia all'ingegnere sembrò di sentire grida lontane e vide un bagliore indistinto; (...) trenta auto più avanti c'era stato un principio di incendio su un Estafette, provocato da qualcuno che aveva voluto bollire clandestinamente dei legumi. Taunus scherzò sull'accaduto mentre andava di auto in auto per vedere come avevano passato tutti la notte, ma a nessuno era sfuggito quello che voleva dire. (p. 159-160)

L'ingegnere stava raccontando alla ragazza della Dauphine delle sue esplorazioni nella zona circostante quando lei lo interruppe con un gesto e gli indicò la Simca. In un baleno l'ingegnere arrivò fino all'auto e prese per il gomito uno dei ragazzi, che si era sdraiato sul sedile per bere a grandi sorsate dalla borraccia che teneva nascosta nella giacchetta. (p. 156-157)

Ma c'è chi non riesce, o non vuole, corrispondere ai comportamenti attesi.

Controllo sociale

Il soldato venne subito di corsa e le grida delle suore misero sull'avviso Taunus e il suo compagno; Taunus si informò sull'accaduto, si avvicinò al ragazzo della bottiglia, e gli dette un paio di di ceffoni. Il ragazzo gridò e protesto piagnucolando (...) L'ingegnere gli tolse la bottiglia e la porse a Taunus. (p. 157)

Ed ecco che si presenta, necessario, l'esercizio legittimo della repressione.

Servizi socio-assistenziali

Taunus, che era appena arrivato fino alla ID, venne a cercare le donne più giovani perché si prendessero cura della anziana che non si sentiva bene. (...) L'ingegnere, che aveva seguito con ironica benevolenza gli sforzi dei ragazzini della Simca per farsi perdonare la loro scorrettezza, capì che era il momento di dargli un'opportunità. Con i teli di una tenda da campeggio i ragazzi coprirono i finestrini della 404, e il vagone letto si trasformò in ambulanza dimodoché l'anziana riposasse in una relativa oscurità. Suo marito si stese al suo lato, tenendole la mano, e furono lasciati soli con il medico. (p. 160)

In tutti i modi, Taunus decise che la 404 rimanesse abilitata in permanenza come ambulanza; i ragazzi della Simca, per divertirsi, fabbricarono una bandierina con una croce rossa e la fissarono all'antenna dell'auto. (p. 162)

Gestione del consenso

C'era tanta elettricità nell'aria che Taunus, con un istinto che l'ingegnere ammirò senza commenti, lasciò il gruppo in pace fino alla notte, come se temesse gli effetti della stanchezza e del calore. (p. 158)

Acculturazione

Taunus era andato di persona a parlare con i capi degli altri quattro o cinque gruppi vicini. (p. 159)

I capi avevano parlato con i responsabili dei gruppi più lontani, in un raggio di ottanta o cento automobili, e avevano la sicurezza che la situazione era analoga da tutte le parti. (p. 161)

Il gruppo ha raggiunto, al suo interno, un equilibrio. Ma questo non è sufficiente. Sopravvivenza e prosperità sono legate alla capacità di interagire positivamente con i gruppi vicini.

Circolazione dei beni materiali

A nessuno sarebbe mancato da mangiare per il momento, ma era necessario trovare acqua; il capo, che i ragazzi della Simca chiamavano Taunus e basta per divertirsi, chiese all'ingegnere, al soldato e a uno dei ragazzi di esplorare la zona circostante offrendo alimenti in cambio di bevande. (p. 156)

Lo scambio economico: I, Astuzia e apprendimento

Alle nove di mattina arrivò uno straniero con buone notizie: avevano chiuso le crepe e presto si sarebbe potuto circolare normalmente. (...) L'ingegnere si disse che la notizia era tanto improbabile come quelle del giorno prima, e che lo straniero aveva approfittato dell'allegria del gruppo per chiedere e ottenere un'arancia che gli fu data da1lla coppia dell'Ariane. Più tardi arrivò un altro straniero con la stessa storia, ma nessuno volle dargli nulla. (p. 154)

Lo scambio economico: II, Nascita del mercato

A nessuno era venuto in mente di meravigliarsi per il modo con cui si ottenevano le provviste e l'acqua. L'unica cosa che poteva fare Taunus era amministrare i fondi comuni e e cercare di trarre il maggior vantaggio possibile (...) (p. 168)

Ford Mercury e un Porsche venivano ogni notte a trafficare con le vettovaglie. (p. 168)

Dalla brusca sparizione di Ford Mercury si parlò a lungo senza che si riuscisse a sapere quello che gli era potuto capitare, ma Porsche continuò a venire e a controllare il mercato nero. (pp. 169-170)

La mano invisibile del libero scambio regola le transazioni. Non è dal buon cuore di Porsche che i membri del nostro gruppo avranno il loro pane quotidiano. Taunus, nel superiore interesse del gruppo, deve fare buon gioco ai comportamenti prevaricatori.

Ma la definizione di norme di comportamento non potrà essere rinviata a lungo: il liberismo senza regole genera violenza e termina nel monopolio.

Crisi

Verso le due di notte scese la temperatura. (...) Visto che la colonna non si sarebbe mossa fino all'alba (era qualcosa che si sentiva nell'aria, che veniva dall'orizzonte di auto immobili nella notte) l'ingegnere e Taunus si sedettero a fumare e a conversare con il contadino e il soldato. I calcoli di Taunus non corrispondevano alla realtà, e lo disse francamente; la mattina si sarebbe dovuto fare qualcosa per ottenere altre provviste e bevande. Il soldato andò a cercare i capi dei gruppi vicini, anche loro svegli, e si discusse il problema a voce bassa per non svegliare le donne. (p. 161)

Il sistema è fragile: ogni notte il pensiero della crisi incombente si riaffaccia.

Mutamento

Tutto accadde all'improvviso, in un momento imprevisto; la cosa più importante cominciò quando ormai nessuno se l'aspettava più, e a rendersene conto per primo fu il più irresponsabile. Arrampicato sul tetto della Simca, l'allegra vedetta ebbe l'impressione che l'orizzonte fosse cambiato (era l'ora del tramonto, un sole giallognolo faceva scivolare la sua luce radente e meschina) e che qualcosa di inconcepibile stava succedendo a cinquecento metri di distanza, a trecento metri, a duecentocinquanta. Lo gridò a 404 e 404 lo disse a Dauphine che si spostò rapidamente sulla sua auto quando ormai Taunus, il soldato e il contadino stavano correndo e dal tetto della Simca il ragazzo indicava l'orizzonte davanti a sé e ripeteva interminabilmente l'annuncio come se volesse convincersi che quello che stava vedendo era vero. (pp. 170-171)

Se è veramente tale, il cambiamento sociale -discontinuità, rottura di equilibrio- è per definizione improvviso e imprevisto.

Ritorno alla velocità

Dietro la Volkswagen, la Caravelle, la 203 e la Floride a loro volta si mettevano in moto, un tratto in prima, poi in seconda, interminabilmente in seconda ma senza dover staccare la frizione come tante volte, con l'acceleratore schiacciato, in attesa di mettere la terza. (p. 171)

L'ingorgo -pausa, metafora- si è sciolto. E con l'ingorgo si scioglie il gruppo sociale elementare che solo in questo quadro poteva esistere.

Corsia parallela

Assurdamente si aggrappò all'idea che alle nove e mezza si sarebbero distribuiti gli alimenti, ci sarebbe stato da visitare gli infermi, e da esaminare la situazione con Taunus e il contadino dell'Ariane; e poi la notte, e Dauphine salendo silenziosamente sulla sua auto, le stelle o le nubi, la vita. Sì, doveva essere così, non era possibile che tutto fosse terminato per sempre. (pp. 174-175)

(...) e si correva a ottanta chilometri all'ora verso le luci che crescevano a poco a poco, ormai senza che si sapesse bene perché tanta fretta, perché questa corsa nella notte tra auto sconosciute dove nessuno sapeva niente degli altri, dove tutti guardavano fissamente in avanti, esclusivamente in avanti. (p. 175)

Se le condizioni di vita nel mondo reale sono insoddisfacenti, resterà la nostalgia di un mondo parallelo più caldo e solidale.

E' criticabile, e perennemente sull'orlo del collasso, un sistema sociale che non sappia porsi 'limiti di velocità'. E che guardi 'in avanti, esclusivamente in avanti'.

Riferimenti bibliografici:

Autopista del Sur sta nella raccolta Todos los fuegos el fuego, Buenos Aires, Editorial Sudamericana, 1966. Le citazioni (qui tradotte dall'originale spagnolo) sono tratte da Reunión y otros relatos, Barcelona, Seix Barral, 1985. In italiano: "Autostrada del Sud" può essere letto in Julio Cortázar, I racconti, Biblioteca della Pléiade, Einaudi-Gallimard, 1995.


Nota:

Questo testo è apparso sulla rivista Sviluppo & Organizzazione, Settembre-ottobre 1994, nella rubrica da me curata Il Principe di Condé. E poi nel libro Romanzi per i manager. La letteratura come risorsa strategica, Marsilio, 2000.

Pubblicato il 21 aprile 2025

Francesco Varanini

Francesco Varanini / ⛵⛵ Scrittore, consulente, formatore, ricercatore - co-fondatore di STULTIFERA NAVIS

fvaranini@gmail.com https://www.stultiferanavis.it/gli-autori/francesco