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La vera rivoluzione sta nel comprendere che ogni libro, ogni insegnamento, ogni idea non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Non è un gioiello da custodire, ma un attrezzo da usare. Non è un fine, ma un mezzo per attraversare i fiumi della nostra esistenza verso una comprensione più profonda, una consapevolezza più autentica, più vissute della vita stessa.

"𝘊’è 𝘤𝘩𝘪 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘢 𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘢 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦𝘳𝘦 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘮𝘢𝘪 𝘳𝘪𝘶𝘴𝘤𝘪𝘳𝘦 𝘢𝘥 𝘢𝘯𝘥𝘢𝘳𝘦 𝘢𝘭 𝘥𝘪 𝘭à 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘭𝘦𝘵𝘵𝘶𝘳𝘢, 𝘳𝘦𝘴𝘵𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘢𝘱𝘱𝘪𝘤𝘤𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘢𝘨𝘪𝘯𝘢, 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘦𝘱𝘪𝘳𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘰𝘭𝘦 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘴𝘰𝘭𝘵𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘪𝘦𝘵𝘳𝘦 𝘮𝘦𝘴𝘴𝘦 𝘥𝘪 𝘵𝘳𝘢𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘳𝘳𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘧𝘪𝘶𝘮𝘦: 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘭ì 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘧𝘢𝘳𝘤𝘪 𝘢𝘳𝘳𝘪𝘷𝘢𝘳𝘦 𝘢𝘭𝘭’𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢 𝘴𝘱𝘰𝘯𝘥𝘢, 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩é 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘢 è 𝘭’𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢 𝘴𝘱𝘰𝘯𝘥𝘢" (José Saramango).

Nella riflessione di Saramago si nasconde una verità tanto semplice quanto rivoluzionaria sulla natura stessa dell'apprendimento e della crescita umana. Non è una critica alla lettura in sé, ma all'illusione che il sapere nozionistico sia sufficiente per la trasformazione personale.

Le "pietre messe di traverso nella corrente del fiume" sono una metafora straordinariamente potente: ogni libro, ogni concetto, ogni idea che incontriamo è come una di queste pietre. Ma il dramma della nostra epoca è che molti hanno trasformato queste pietre in oggetti da collezione, dimenticando la loro vera funzione: essere punti d'appoggio per un attraversamento più profondo.

Restare "appiccicati alla pagina" significa rimanere prigionieri della comfort zone della conoscenza teorica. È come avere una mappa dettagliata di un territorio ma non averci mai messo piede, conoscerne ogni curva di livello ma non aver mai sentito il terreno sotto i piedi. È il rifugio di chi preferisce parlare di avventure piuttosto che viverle.

L'altra sponda, quella che "conta", è il regno della conoscenza incarnata, dove le parole si sono trasformate in esperienza viva, dove la teoria è diventata pratica consapevole. È il luogo dove non citiamo più le grandi verità, ma le viviamo. Dove non parliamo più di compassione, ma la pratichiamo. Dove non leggiamo più di coraggio, ma lo esercitiamo.

Il vero paradosso è che molti credono di crescere accumulando sempre più pietre, costruendo pile sempre più alte sulla riva, senza mai usarle per quello che sono: strumenti per l'attraversamento. La saggezza non sta nel numero di pietre che conosciamo, ma nel coraggio di metterci in gioco, di rischiare il passo successivo, di accettare anche l'incertezza di qualche pietra traballante nel nostro percorso.

È un invito potente a chiederci: stiamo davvero usando la conoscenza per trasformare la nostra vita, o stiamo solo costruendo una biblioteca sempre più grande su una sponda che non abbiamo mai veramente intenzione di lasciare?

La vera rivoluzione sta nel comprendere che ogni libro, ogni insegnamento, ogni idea non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Non è un gioiello da custodire, ma un attrezzo da usare. Non è un fine, ma un mezzo per attraversare i fiumi della nostra esistenza verso una comprensione più profonda, una consapevolezza più autentica, più vissute della vita stessa.

StultiferaBiblio

Pubblicato il 01 marzo 2025

Camilla Scatena

Camilla Scatena / Direttore Aziendale (per hobby) - Bibliofila (di professione)

camilla.scatena@gmail.com