𝗦𝗼𝗻𝗼 𝗼𝘀𝘀𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗹𝗲𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮. Non è un modo di dire: è proprio un'ossessione, quella che ti fa perdere il senso del tempo, che ti spinge a leggere anche quando dovresti fare altro, che trasforma ogni momento libero in un'occasione per divorare pagine. 𝗘 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗮𝗽𝗽𝗮𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮. Scrivo perché non so stare zitta davanti ai pensieri che si formano, perché le parole mi aiutano a capire quello che penso davvero, perché scrivere è l'unico spazio dove non devo fingere di avere tutte le risposte. 𝗡𝗼𝗻 𝗮𝗺𝗼 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗼𝗿𝗺𝗶𝘀𝗺𝗼. Non tollero l'omologazione. Non mi piace quando tutti dicono la stessa cosa, quando tutti fanno le stesse scelte, quando tutti seguono la stessa strada senza chiedersi perché. Non mi accontento di soluzioni pronte e non mi faccio bastare le risposte altrui. Forse è per questo che ho sempre scelto percorsi diversi, anche quando erano più difficili. Ho fatto il 𝗹𝗶𝗰𝗲𝗼 𝗰𝗹𝗮𝘀𝘀𝗶𝗰𝗼 quando ancora era di moda. Mi sono laureata in 𝗚𝗶𝘂𝗿𝗶𝘀𝗽𝗿𝘂𝗱𝗲𝗻𝘇𝗮 quando ancora credevo che il diritto potesse cambiare il mondo. Per quasi trent'anni ho fatto il 𝗱𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗱'𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝗱𝗮, ho guidato team, ho portato avanti progetti complessi e preso decisioni che contavano. Ho imparato cosa significa avere responsabilità vere, quelle che ti tengono sveglia la notte. Da poco ho deciso di cambiare passo per dedicarmi a quello che conta di più per me: lo studio, la scrittura e il dialogo. Non so ancora bene dove mi porterà questa scelta. So che ascolto molto. So che faccio domande scomode. So che affianco chi scrive, chi dirige e chi studia. So che questo aiuta le persone a pensare diversamente, a vedere quello che non vedevano e a trovare soluzioni nuove. Non ho un titolo preciso per quello che faccio. Non ho un metodo da vendere. Non ho ricette pronte. Ho solo la voglia di sporcarmi le mani con chi ha davvero qualcosa da dire o da costruire, che sia un manager alle prese con decisioni difficili o uno studente che cerca la sua strada. Ho la convinzione che le domande giuste valgano più di mille risposte sbagliate e che la qualità del fare nasca sempre dalla qualità dell'essere. Forse un giorno capirò cosa faccio davvero. Per ora mi basta sapere perché lo faccio.

Viaggiare è leggere con l'anima

Il viaggio più straordinario che possiamo intraprendere è quello che trasforma un paesaggio in un testo, un volto in una poesia, un gesto in un racconto. I libri ci preparano al mondo, ma il mondo è un libro infinitamente più complesso e vitale.

L'umanità perduta

"I crimini peggiori sono stati osati da pochi, voluti da molti e tollerati da tutti" (Tacito).

Lego ergo sum: leggo, dunque sono

Ogni libro che leggiamo ci cambia, ogni interpretazione ci modifica. Non siamo gli stessi dopo aver letto un testo significativo: le parole degli altri diventano parte del nostro tessuto mentale, modificano la nostra comprensione, espandono i nostri orizzonti.

Amo chi legge e leggo chi amo

C'è un legame profondo tra l'amore e la lettura, tra chi sa abitare le pagine di un libro e chi sa leggere l'anima degli altri. Io amo chi legge perché riconosco in lui il coraggio di mettersi in discussione e cercare il senso nascosto tra le righe. E leggo chi amo perché le persone che lasciano un segno sono quelle che diventano per me storie da attraversare, enigmi da decifrare e presenze da comprendere.

Il peccato originale dell'Europa

C'è qualcosa di profondamente sbagliato nell'attuale momento storico. Mentre i nostri smartphone ci connettono al mondo e la medicina allunga la vita, l'Europa sceglie di investire massicciamente nel riarmo, ignorando milioni di giovani senza certezze e un tessuto sociale che si sta logorando. Ogni missile comprato è un reparto di oncologia negato, ogni aereo una borsa di studio persa. Questa è la cruda realtà di una politica che, in nome della "sicurezza", disinveste nell'unica vera garanzia per il futuro: il benessere collettivo.

Siamo ciò che ci plasma (?)

Ti sei mai chiesto se stai ancora scegliendo con la tua testa o se hai semplicemente imparato ad adattarti? La velocità ci ha resi superficiali. L'abbondanza ci ha tolto profondità. Ci somigliamo sempre di più, ma pensiamo sempre di meno. Abbiamo smesso di leggere, dubitare, ascoltare. Eppure il pensiero critico, la lettura e l'autenticità non sono scomparsi, sono solo più difficili da trovare. L'importante è essere consapevoli di non aver perso la propria coscienza.

Quando la poesia è un bisturi per l'anima

Si dice spesso che la poesia non sia una necessità. Forse non lo è per la sopravvivenza fisica, eppure, come il battito di un cuore invisibile, la poesia può diventare essenziale. Non per accrescere la nostra conoscenza, ma per espandere la nostra capacità di sentire. Non ci rende più colti in senso accademico, ma ci rende indubbiamente più umani, scavando in profondità dove la logica e la ragione faticano ad arrivare.

"Mens sana in libro sano"

Mens sana in libro sano. Questo antico adagio, rivisitato per l'era moderna, non è solo un gioco di parole, ma la chiave per comprendere una profonda verità sul benessere della nostra mente. Mentre la saggezza classica legava la salute mentale a quella fisica, la nostra epoca ci obbliga a riconoscere un'altra essenziale fonte di nutrimento: il libro. Attraverso un'analisi lucida e profonda, esploreremo il concetto di "libro sano" e il suo ruolo vitale nella nostra dieta intellettuale. Scopriremo che la lettura non è un semplice passatempo, ma una vera e propria forma di terapia, un esercizio di resistenza cognitiva e uno strumento potente per la nostra autotrasformazione