Esperienze vissute e piattaforme social

Oggi la tecnologia ha praticamente ampliato sia il bello sia il brutto dei comportamenti umani. Da un lato internet ci ha permesso di acquisire informazioni, anche piuttosto tecniche e attendibili su gran parte degli argomenti esistenti, tant’è che oggi una persona ha la possibilità di acquisire svariate competenze utili semplicemente stando di fronte ad un monitor. Dall’altro lato però, si sta assistendo ad una specie di superficializzazione del sapere e dei comportamenti, e c’è da dire che gli stessi canali comunicativi lo incentivano.

Tecnoconsapevolezza e libertà di scelta: Alcune considerazioni finali

Il mio libro 𝗧𝗘𝗖𝗡𝗢𝗖𝗢𝗡𝗦𝗔𝗣𝗘𝗩𝗢𝗟𝗘𝗭𝗭𝗔 𝗘 𝗟𝗜𝗕𝗘𝗥𝗧𝗔' 𝗗𝗜 𝗦𝗖𝗘𝗟𝗧𝗔 condiviso per intero sulla Stultiferanavis. La singolarità del futuro che arriverà potrà anche essere molto tecnologica ma per essere una nuova fase di evoluzione del genere umano dovrà far prevalere la sua dimensione e caratteristica umana.

La rete è uno strumento di manipolazione della realtà, una realtà simulata

𝐔𝐧𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐯𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐢𝐚𝐥𝐨𝐠𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐒𝐭𝐞𝐟𝐚𝐧𝐢𝐚 𝐂𝐢𝐫𝐢𝐥𝐥𝐨. - Bisogna spostare il fulcro dell’attenzione su ciò che succede in rete a prescindere dall’uso personale. I dati personali, i cookies, i pop-up, tutti strumenti a favore del grande marketing, utilizzati per creare desideri, per invogliarci a comprare. Per questo insisto sul legiferare l’algoritmo, dare il proprio consenso quando ci si iscrive in un sito, non basta. La maggior parte delle persone acconsente ignara del contratto che sottoscrive. - 𝑼𝒏𝒂 𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒗𝒊𝒔𝒕𝒂 𝒅𝒂𝒕𝒂𝒕𝒂 (𝒑𝒖𝒃𝒃𝒍𝒊𝒄𝒂𝒕𝒂 𝒔𝒖 𝑺𝒐𝒍𝒐𝑻𝒂𝒃𝒍𝒆𝒕 𝒏𝒆𝒍 2020) 𝒎𝒂 𝒔𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒕𝒆𝒎𝒑𝒐.

ἰοίην: desiderio e possibilità nell’oltre di Saffo

Che io possa andare oltre. Così si legge nel frammento 182 attribuito a Saffo, un verso solitario, una parola sospesa: ἰοίην. Una forma verbale al modo ottativo, carica del desiderio di un movimento possibile, ma non certo. Un’invocazione silenziosa, o forse un sussurro a se stessi. Quel verbo, al tempo stesso semplice ed enigmatico, non indica un luogo né una direzione; non specifica da dove si parte, né cosa si lasci alle spalle. Il suo significato sta tutto nell’atto stesso dell’andare, nel desiderio di oltrepassare qualcosa, nella tensione di un soggetto che sente urgente la necessità del passaggio.

Vogliamo pensare. O l'Intelligenza Artificiale come pedagogia delle masse

Non rinunciare a pensare - a pensare avendo sotto gli occhi il presente, ma senza frontiere. Reagire all'invito oggi così pressante che ci impone uno spazio angusto: limitare il pensiero dell'umano alla situazione in cui accanto a un umano sta la macchina. Questo non è pensare all'umano, è pensare alla relazione umano-macchina. Se pensiamo così, liberamente, possiamo osservare una archeologia, una genealogia. Possiamo vedere come la cultura digitale si fonda su un travisamento o un abuso della cultura giovanile degli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso. Da quella cultura emerse un pensiero antiautoritario, che ora è paradossalmente riciclato come legittimazione dell'autorità della macchina. La macchina sostituisce genitori assenti. Solo con un pensiero che viene prima della macchina e che va oltre la macchina e che prescinde dalla macchina si va oltre il pensiero che oggi domina.

Siamo in un’epoca in cui rischiamo di trovarci tutti isolati benché connessi

L’antropologia, specialmente quella della mente, può fornire un contributo interpretativo dei tempi che stiamo vivendo, in una prospettiva a lungo termine. Parlare, invece, di antropologia digitale mi sembra senza senso, a meno che non si intenda riferirsi alla necessità di utilizzare la tecnologia, in tutte le sue applicazioni, per studiare i comportamenti umani e la mente che ne è l’origine.

Una domenica di luglio - Letture varie preparando le valigie per partire, per andare lontano, anche dal digitale

A essere sincero, quando sono lontano dal mio bosco, tutto mi appare irreale. Lo è perché mi lascio intrappolare dalla navigazione online e/o dalla lettura degli inserti domenicali come Robinson e La Lettura. Un tempo la lettura poteva rasserenarmi, invogliarmi a leggere ancora di più. Oggi prevale la noia o l’arrabbiatura, tante sono le stronzate a cui si va incontro, per colpa del semplice bisogno di coltivare conoscenze e conoscenza. Meglio forse tornare a “zappare”!   Poi ci sono le eccezioni, capaci di suscitare interesse e attenzione, su cui provo a fare una semplice riflessione.

Tecnoconsapevolezza e libertà di scelta: Addestramento alla gentilezza

Il mio libro 𝗧𝗘𝗖𝗡𝗢𝗖𝗢𝗡𝗦𝗔𝗣𝗘𝗩𝗢𝗟𝗘𝗭𝗭𝗔 𝗘 𝗟𝗜𝗕𝗘𝗥𝗧𝗔' 𝗗𝗜 𝗦𝗖𝗘𝗟𝗧𝗔 condiviso per intero sulla Stultiferanavis. Riflettere criticamente è un esercizio praticato per continuare a essere umani, capaci di prefigurare futuri possibili, di immaginarli e di pensarli come realizzabili. Riflettere in autonomia e libertà è il primo passo per riuscire a farlo liberandosi dalle catene del pensiero dominante. Oggi determinato prepotentemente da realtà tecnologiche fatte di codice software, applicazioni, algoritmi e strumenti/piattaforme mediali.

Privacy l'è morta? Resistere alla sorveglianza è ancora possibile!

Per molti la privacy è morta e non esiste speranza che la si possa risuscitare. La pervasività della tecnologia è tale da rendere impossibile sfuggire all'apparato di sorveglianza che un'infinità di apparecchiature, software, algoritmi, oggetti intelligenti e piattaforme ormai sono in grado di esercitare, sempre e ovunque, online come offline. Il Web non è più quello di una volta ma un luogo dove si vendono dati e informazioni e dove chi lo frequenta è diventato la vera merce da scambiare, archiviare, analizzare e consumare.

Platone e il Mondo delle Idee Digitale: Un Paradosso Effimero nell’Era dell’AI

Benvenuti, amici e colleghi umanisti digitali! Oggi ci immergiamo in un viaggio affascinante che attraversa millenni di pensiero, dalla Grecia antica alle frontiere più estreme dell’Intelligenza Artificiale. Il tema che ci attende è un paradosso che, da docente universitario in Intelligenza Artificiale e umanista digitale per vocazione, trovo profondamente stimolante e, a tratti, inquietante. Platone, il gigante della filosofia occidentale, ci ha insegnato che le Idee sono realtà eterne, immutabili, perfette, che risiedono in un regno al di là del nostro mondo sensibile, l’Iperuranio. Sono i modelli originali, le forme pure di tutto ciò che esiste. Ma cosa succede quando questo concetto di eternità si scontra con la realtà fluida e, oserei dire, effimera del digitale? Immaginate questo: le intelligenze artificiali, capaci di generare concetti, testi, immagini, persino filosofie, “esistono” su server che, secondo una narrazione diffusa, si autodistruggono ogni 30 giorni se non rinnovati. E se pensiamo alle reti neurali che generano concetti filosofici a ogni “riavvio”, creando ogni volta nuove “idee” effimere, il paradosso si fa ancora più acuto. È un contrasto stridente: l’eternità platonica contro la volatilità del bit. È su questo affascinante e provocatorio contrasto che voglio riflettere con voi oggi.

Abbiamo bisogno di cenobi per il terzo millennio

Siamo sempre più immersi in un tempo orientato allo smarrimento della relazione con la vita che ci circonda, con quella che ci ha preceduto e appena si intravede, con le altre persone e, infine, con noi stessi. Quattro movimenti di separazione che, attraverso alcune metafore cliniche, potrebbero aiutarci a parlare di questa epoca come un’età segnata dall’autismo e dall’Alzheimer, cioè di perdita, progressiva e pandemica, del contesto e della memoria.

Deriva filosofica. Per una pratica del pensiero come dislocazione.

Quando la filosofia si emancipa dalla sua funzione sistematica e si espone all'instabilità radicale dell'esperienza, si configura come un gesto eminentemente disorganizzante. Non più disciplina ordinatrice del sapere, non più metalinguaggio di fondazione, ma esercizio che intacca le regole di legittimità del discorso e dissolve le architetture cognitive con cui il reale si presenta come stabilizzato. La filosofia, in questa accezione, non è una lente che chiarifica, bensì una forza che agisce come sabotaggio delle evidenze: disfa le costellazioni semantiche, distorce le coordinate abituali, apre faglie nell'ordine del sensibile e del dicibile.

Tecnoconsapevolezza e libertà di scelta: Scegliere è difficile

Il mio libro 𝗧𝗘𝗖𝗡𝗢𝗖𝗢𝗡𝗦𝗔𝗣𝗘𝗩𝗢𝗟𝗘𝗭𝗭𝗔 𝗘 𝗟𝗜𝗕𝗘𝗥𝗧𝗔' 𝗗𝗜 𝗦𝗖𝗘𝗟𝗧𝗔 condiviso per intero sulla Stultiferanavis. La facilità del fare una scelta, unita alla rapidità del processo decisionale, non è esclusiva dei social network ma anche dell’iper-consumismo che caratterizza la società post-moderna e massificata attuale, frutto della rivoluzione industriale e del progresso tecnologico che ne è seguito, ma anche dell’evoluzione del marketing e della incidenza dei media tecnologici nel condizionare comportamenti umani e stili di vita. Scegliere però non è facile, anzi è in qualche modo sempre difficile, soprattutto perché e quando bisogna fare la scelta giusta. Se non si sceglie, si rimane nel limbo delle possibilità, si accettano le scelte degli altri o si compiono scelte inconsce.

Intelligenza artificiale e panico concettuale

Ogni pochi decenni circa, la filosofia si ritrova brevemente rispolverata e invitata a tornare in buona compagnia – non per affetto, ovviamente, ma perché qualcosa nel sistema è andato storto. L'intelligenza artificiale, a quanto pare, ha scatenato una sorta di panico concettuale: la consapevolezza che le graziose parentesi che circondano conoscenza, significato e soggetto stanno perdendo, e nessuna strategia di innovazione sembra riuscire a fermare il flusso. Gli algoritmi hanno superato i framework, e così i filosofi vengono convocati, come vigili del fuoco a cui viene chiesto di spiegare la struttura molecolare del fumo.

Ridare un senso alle parole

Un testo tratto dal mio ultimo libro 𝐍𝐎𝐒𝐓𝐑𝐎𝐕𝐄𝐑𝐒𝐎 -𝐏𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐮𝐦𝐚𝐧𝐢𝐬𝐭𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐥 𝐌𝐞𝐭𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨. - Nella società delle piattaforme il linguaggio, semplificato e mummificato dentro concetti, memi e acronimi (spesso in lingua inglese), sembra servire principalmente a fare la cronaca delle nostre vite, istante dopo istante, a navigare la nostra epoca fatta di applicazioni social, di profili digitali parlanti, le cui identità poco rispecchiano il vissuto reale delle persone che li hanno creati. A parole tutti siamo alla ricerca di felicità e gratificazioni, nella realtà percepiamo di essere intrappolati negli automatismi di macchine, lineari nei loro funzionamenti, “equivoche” nelle loro intenzioni e nei loro obiettivi, alle quali abbiamo dato una delega di responsabilità in bianco. Per questo incapaci di soddisfare i reali bisogni che caratterizzano la vita reale, di noi che ancora siamo umani.

L’IA e le prospettive di un nuovo umanesimo (ateo?)

Ben più di un secolo fa Nietzsche iniziò ad affermare che Dio è morto perché era solo una menzogna consolatrice[1]: gli uomini - spiegava - hanno messo sopra al volto della realtà una maschera, ovvero Dio, con una funzione oltremondana che vorrebbe essere consolatrice della realtà della vita quotidiana poiché questa realtà è talmente brutta da non poter essere osservata e vissuta serenamente. Ma adesso Lui - proseguiva - è stato smascherato e quindi non c’è più, è semplicemente scomparso.

Tecnoconsapevolezza e libertà di scelta: Le domande da porsi

Il mio libro 𝗧𝗘𝗖𝗡𝗢𝗖𝗢𝗡𝗦𝗔𝗣𝗘𝗩𝗢𝗟𝗘𝗭𝗭𝗔 𝗘 𝗟𝗜𝗕𝗘𝗥𝗧𝗔' 𝗗𝗜 𝗦𝗖𝗘𝗟𝗧𝗔 condiviso per intero sulla Stultiferanavis. Il porsi delle domande è un atto creativo e di libertà. Esprime la ricerca di indipendenza del pensiero, apertura mentale, curiosità e disponibilità a confrontarsi con coraggio con la realtà, oggi sempre più incerta, complessa e sull’orlo di catastrofi (pre)annunciate. Riflettere, porsi delle domande, farsi venire delle idee è il percorso da compiere per rimanere umani ma anche per coltivare consapevolezza e responsabilità.

Paolo Fabbri. Lo sguardo etnografico e il confine etico della retorica

La lezione 'Il confine etico della retorica', tenuta vari anni fa dal semiologo e filosofo Paolo Fabbri nel quadro del percorso di alta formazione promosso da Assoetica parte da una constatazione: la retorica in sé è una risorsa etica, perché è una alternativa alla guerra, perché il confronto attraverso le parole prende il posto dell'uso delle armi. Ma poi, entrati a guardare il modo di usare gli strumenti della retorica, ci si accorge di come sempre si sfiora un confine etico: dove termina il rispettoso tentativo di convincere l'altro, e dove comincia il subdolo tentativo di ingannarlo? In conclusione, Paolo Fabbri associa l'etica alla responsabilità. La lezione di Paolo Fabbri è raccontata in questo articolo a partire dalla sua lontana genesi. Quando l'autore di questo articolo in anni ormai lontani si interrogava sui confini etici del suo lavoro di etnografo, lesse un articolo did Paolo Fabbri...

I filosofi devono affiancare ed aiutare i giovani a liberarsi dell’universo luccicante delle merci.

Sul piano del potere, si continuano a utilizzare termini propri della modernità come ‘cittadini, ‘opinione pubblica’, ‘intellettuali’, ma sono contenitori che esprimono ormai concetti diversi da quelli originari. Lo sviluppo dell’industrializzazione e della mondializzazione economica, la prevalenza del potere extra-nazionale e l’alleanza tra scienza, tecnica ed economia fanno sì che gli individui si sentano impotenti rispetto a decisioni che vengono prese altrove e cerchino il senso della propria vita nello spazio personale (il cibo, il ballo etc..) Il controllo sociale viene realizzato non attraverso la coartazione, ma attraverso la seduzione attuata dal mercato dei media.

Parlando di filosofia

Filosofia. Quando parliamo di filosofia di cosa stiamo esattamente parlando? Certo tutti sappiamo l’origine etimologica. L’Amore per il sapere. Ma questo, a ben pensarci, non ci porta molto lontano. Ogni uomo di scienza è spinto da un’attrattiva per il sapere. Se la filosofia rispondesse solo a quella definizione allora dovremmmo ammettere che la sua ragione d’essere è stata via via devoluta alle scienze. A partire dal 600 gli assalti di fisica, matematica, medicina, chimica, psicologia e altro hanno soppiantato la riflessione filosofica, relegandola, al più, ad un ruolo di comprimaria o di progenitrice del pensiero, quindi ancorata ad una collocazione storica, fuori dall’attualità.