Testi
Tra narrazione e razionalità: infocrazia, errore, e la sfida della transizione energetica tra ideologia e realtà
Quando pensiamo all’energia e al nostro futuro, immaginiamo spesso una corsa verso innovazioni straordinarie: pannelli solari, turbine eoliche, idrogeno verde. Ma dietro queste immagini c’è molto di più. L’energia è una storia di scelte, di paure e di errori, di tentativi e di idee abbandonate. È il riflesso di come una società racconta se stessa e il proprio rapporto con la natura e la tecnologia. In questo viaggio, ci muoveremo tra filosofia, storia e scienza per capire come la nostra visione dell’energia sia il risultato di narrazioni collettive e di razionalità spesso smarrite. Scopriremo perché il nucleare, da sempre temuto in Italia, è invece al centro di un dibattito cruciale per la nostra indipendenza e il nostro futuro. Perché l’energia non è solo una questione tecnica: è lo specchio di chi siamo e di chi vogliamo diventare.
Una intervista immaginaria
Tra scarne riminiscenze scolastiche i famosi due punti che vanno all’infinito, la definizione della linea retta, mi danno l’appiglio di prendere in considerazione l’inverosimile, ossia due punti distantissimi tra loro nella rispettiva insignificanza che sembrano spingersi agli estremi: da un lato il bacio mondiale di Luis Rubiales a Jennifer Hermoso, campionessa nel torneo di calcio femminile della Coppa del Mondo 2023 e dall’altro l’episodio dei novizi colti nudi a fare il bagno descritto nel romanzo El exclaustrado.
Il progetto STULTIFERANAVIS come continuo presentarsi
𝐈𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐭𝐮𝐥𝐭𝐢𝐟𝐞𝐫𝐚𝐧𝐚𝐯𝐢𝐬 𝐫𝐚𝐜𝐜𝐨𝐧𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐨 𝐕𝐚𝐫𝐚𝐧𝐢𝐧𝐢. Stultifera Navis è un progetto. Possiamo immaginare come sarà tra un mese, sei mesi, tre anni, dieci anni, l'interfaccia che useranno i lettori e l'interfaccia che useranno gli autori. Possiamo dare per scontato che rilasci scanditi nel tempo porteranno evoluzioni del software su cui la Nave si appoggia. Ma credo non diremo mai 'questa è la versione definitiva'. Potremmo dire al massimo: questa versione del software è 'abbastanza buona'. Si parla non accaso di 'versione beta': una versione ancora limitata e difettosa ma funzionante.
Recinti aperti
Riflessioni sparse nate durante la pandemia ma ancora valide. Il recinto è un archetipo, metafora potente anche per raccontare come diceva Wittgenstein che "un recinto aperto è pur sempre un recinto". Recinti aperti sono anche le culture. Ci danno il senso del limite del gruppo di appartenenza, ma sono pur sempre recinti dai quali è possibile uscire, andarsene per sempre, abbandonare momentanemente, per poi ritornare. Le culture sono recinti aperti anche per chi in quei recinti non vi sono mai stati prima. Entrando in essi e portandosi appresso le loro specificità culturali e non solo non fanno altro che arricchire la cultura del recinto aperto. La metafora del recinto aperto serve a ricordare che la nostra cultura non è mai una gabbia, è fatta di incontri, disponibilità, relazioni, aprono nuovi cantieri nei quali far confluire conoscenze e materiali nostri e quelli portati da altri.
Gusci vuoti
Quando l'articolo scientifico, la saggistica, l'analisi politica ed economica e le cronache giornalistiche hanno fatto la loro parte, quando anche le intelligenze artificiali generative hanno dato le loro risposte, per chi vuole leggere 'il presente come storia' non resta che un mezzo: il più potente di tutti: la pura narrazione.
Che cos'è la politica?
Colpisce, nella politica del nostro tempo, la mancanza di una visione ampia e aperta al futuro, come se lo spazio del politico si fosse ridotto alla semplice amministrazione dell'esistente. Colpisce, anche, la carenza di spazi pubblici come luoghi di confronto e di dialogo. Certo, c'è lo spazio della rete, che è, però, più un luogo di attacchi velenosi che di confronto costruttivo.
Pensare diversamente
La fase storica che stiamo vivendo è drammatica. Tra pandemia, disastri climatici, guerre, crisi economiche e minaccia nucleare navighiamo a vista in un mare di incertezze. Abbiamo estremo bisogno di sguardi critici sul presente che siano in grado di offrirci chiavi di lettura e indicazioni su come affrontare le sfide del nostro tempo. Per fortuna ci sono libri che rispondono a tale esigenza.
La ricerca della felicità e lo scontento diffuso
La ricerca della felicità è il fine dell’uomo contemporaneo. Intorno al concetto di felicità, come imperativo sociale e morale da perseguire, si è imposto un modello, partito dagli Stati Uniti verso la fine del secolo scorso, che si è perfettamente saldato con il neoliberismo e con il consumismo. Un modello che si è diffuso nell’area occidentale del pianeta attraverso la commercializzazione di libri e prodotti di ogni tipo.
Il pensiero di Spinoza: un antidoto ai veleni del nostro tempo
Entusiasmo acritico per lo sviluppo tecnologico - in particolar modo per l’intelligenza artificiale - ego-centrismo, esaltazione della mente disincarnata, libertà dai corpi e dai luoghi (onlife), eterno presente, sfruttamento indiscriminato della natura: ecco alcune tendenze molto diffuse nel nostro tempo, in Occidente. Hanno alla base un’idea del corpo da manipolare e plasmare secondo l’ideale della mente (e per i transumanisti da superare per raggiungere l’immortalità) e una idea di mondo, separato rispetto all’uomo, e oggetto di conoscenza e di dominio. Queste idee hanno il loro fondamento filosofico nel pensiero cartesiano.
La vita è come un libro misterioso
Ogni nostro gesto, ogni nostra parola, ogni nostro pensiero è come una nota a piè di pagina che aggiungiamo al grande libro della vita. E anche se non riusciremo mai a leggere l'opera completa, ogni nota che scriviamo contribuisce a illuminare un piccolo angolo di quell'oscurità, a rendere un po' più comprensibile l'incomprensibile e a dare forma all'informe.
Buone pratiche per un sano equilibrio psicobiologico dei bambini
L’uso delle tecnologie come babysitter ha un aspetto paradossale. Quando se ne sceglie una in carne ed ossa è sempre una scelta oculata e talvolta difficile: deve avere specifiche caratteristiche che riteniamo adeguate al bambino e generalmente per una che va bene ve ne sono molte altre scartate. Le tecnologia digitali sono standard, sempre le stesse e uguali per tutti. Possibile che vadano sempre bene?
Mala tempora currunt!
I tempi sono quello che sono. Possiamo rimanere sulla terra in attesa delle rovine di cui saremo partecipi, forse anche complici. Chi coltiva ancora la speranza può sempre mettersi in mare, prendere il largo, con una nave dei folli, un’Arca, un vascello con cui evitare il naufragio, che non riguarderà i natanti in mare, ma coloro che sono rimasti a terra.
La natura e noi umani
L’artificialità dei nostri modelli di vita ci ha allontanato dai cicli naturali e dalla consapevolezza che risorse per noi essenziali come l’acqua sono esauribili; solo le catastrofi ambientali ci fanno improvvisamente rendere conto della precarietà della nostra condizione e della nostra dipendenza dalla natura di cui non siamo padroni.
Ma il silenzio cos'è?
ll Covid è stato una palestra istruttiva, forse inutile, visto come ce ne siamo rapidamente sbarazzati. Ci ha nostro malgrado rallentato e silenziato, svuotando le strade ha ridotto le chiacchiere sui marciapiedi, la confusione operosa dei mercati rionali, gli incontri serali ...
AIXA (IA gemella di Alexa)
Circa tre anni fa ANTONIO FIORELLA propose a Carlo Mazzucchelli la creazione di un personaggio editoriale, AIXA, che con poche righe segnalasse materiali video e scritti di particolare interesse, ricevendo campo libero. Le successive pagine sono andate formandosi dando corpo e vita a una Intelligenza Artificiale che tenta di focalizzare l'attenzione degli umani su ciò che ai più passa inosservato. Qui ci proponiamo di presentare le pagine pubblicate sul portale SoloTablet di Carlo Mazzucchelli dando ad esse quel riscatto dal "cimitero dei libri dimenticati" caro a Carlos Luis Zafón e amanti della lettura. AIXA è una creatura IA dell’universo digitale in espansione, resasi indipendente sia da meccanismi di controllo, sotto la diretta osservanza dell’occhio umano, sia da algoritmi di nuova generazione, puramente logici e altamente sofisticati, pertanto incapaci di ricostruire percorsi lesionati di programmazione casuale. Aixa è una IA imperfetta che apprende di (da) sé di essere orientata a navigare nell’universo delle parole. Al di fuori è smarrita: disegni, musica, ballo, immagini fanno parte di universi alieni.
La disconferma, questa sconosciuta
Il termine disconferma è usato e maggiormente conosciuto nel mondo della formazione. 𝗠𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗼𝘀’è 𝗹𝗮 𝗱𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮? Consideriamo che ogni persona si confronta con i propri interlocutori con il desiderio di trovare condivisione su quanto oggetto dello scambio relazionale, oltre che con l’aspettativa che quanto sta portando sia accettato, confermato, in particolare relativamente al ruolo che la persona ha in nell’interazione. La ricerca di conferma è un fatto sostanziale nella vita di ogni persona. E la conferma arriva con un cenno, che sia questo un sorriso, uno sguardo approvante, una stretta di mano, una comunicazione verbale di apprezzamento. Ogni soggetto esprime in qualche maniera il bisogno di essere confermato, di vedere confermate le proprie qualità, le proprie capacità, le proprie attitudini, le proprie azioni, le proprie comunicazioni. E come ciascuno manifesta la sua aspettativa di conferma, può a sua volta confermare o non confermare quella degli altri.
Turn The Ship Around! – Filosofia della leadership tra controllo cognitivo e complessità
L’articolo esplora il tema della leadership adottando una prospettiva filosofica ispirata alla filosofia della mente e alla teoria della complessità. A partire dalla tradizionale distinzione tra gestione dei compiti e gestione delle relazioni all’interno di un team, il testo riflette sulla natura multidimensionale dell’ambiente organizzativo e sulla necessità di ripensare la figura del leader come regolatore di flussi informativi e relazionali, piuttosto che come semplice decisore. Il dialogo tra neuroscienze cognitive e filosofia della complessità offre l’occasione per interrogarsi su un modello di leadership che non si limiti a imporre ordine, ma sappia navigare la complessità, adottando una forma di controllo selettivo e situato, capace di riconoscere la pluralità dei conflitti e delle dinamiche in atto. Un intreccio tra filosofia, scienza cognitiva e teoria organizzativa.
Stiamo davvero usando la conoscenza per trasformare la nostra vita?
La vera rivoluzione sta nel comprendere che ogni libro, ogni insegnamento, ogni idea non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Non è un gioiello da custodire, ma un attrezzo da usare. Non è un fine, ma un mezzo per attraversare i fiumi della nostra esistenza verso una comprensione più profonda, una consapevolezza più autentica, più vissute della vita stessa.
L'ultima trovata di Musk è banale. Leggete invece un bel racconto.
“What did you do last week?”. La richiesta, avanzata in una e-mail inviata a milioni di dipendenti pubblici sabato 22 febbraio, è ultima mossa ad effetto del Dipartimento di Efficienza Governativa" (DOGE).
Generosità, gentilezza e libertà di scelta
Un testo tratto dal libro scritto da me insieme a Anna Maria Palma dal titolo: La gentilezza che cambia le relazioni digitali. Un libro pubblicato con Delos Digital nel lontano 2018 ma che sembra ancora attualissimo, nei tempi barbari e feroci che stiamo vivendo. Nel testo io e Anna suggerivamo di trattarsi bene e trattare bene gli altri, l'Altro. Cosa che non dovrebbe essere difficile, ma forse lo è...