Ho passato trent'anni a progettare sistemi, gestire processi, portare ordine nella complessità. Ufficiale dell'Aeronautica in gioventù, poi project manager, consulente, formatore. Ho attraversato organizzazioni pubbliche e private, visto funzionare o implodere decine di strutture, imparato che il metodo serve solo se sa adattarsi al disordine reale.
Scrivo su Stultifera Navis perché credo che il pensiero organizzativo non possa essere separato dal pensiero critico. Troppo spesso il management si riduce a ripetizione di formule vuote, e la riflessione filosofica resta sospesa in aria senza toccare il mondo concreto. Io cerco di tenere insieme rigore operativo e profondità di analisi: capire come funzionano le organizzazioni, perché falliscono, cosa significa davvero "governare" processi fatti di persone, non solo di procedure.
Non ho modelli da vendere né verità da difendere. Mi interessa osservare, smontare, ricostruire. Vedere cosa resta in piedi quando togli le retoriche.
Qui scrivo di metodo e caos, di governance e resistenza, di come si naviga la complessità senza fingere che sia semplice. Se cerchi ricette preconfezionate, non è il posto giusto. Se ti interessa capire come stanno davvero le cose, forse sì.
Tra razionalità e narrazione: riflessioni sull’infocrazia
Viviamo in un’epoca che Heidegger avrebbe definito di Gestell, dove l’essere umano è ridotto a risorsa tecnologica e il suo rapporto con il mondo è mediato dall’informazione.
Ma tu, amico mio, sai perché stai zappando?
Ti sei mai fermato a riflettere sul significato delle tue azioni quotidiane? In questa semplice domanda si cela una profonda riflessione. Perché facciamo ciò che facciamo? Perché ci alziamo ogni mattina e affrontiamo la nostra routine? Nel mondo aziendale, frenetico e scandito da obiettivi, scadenze e riunioni, fermarsi a riflettere sembra quasi un lusso.
Il sapere sommerso: le tesi di laurea come base per l’intelligenza artificiale?
Un’analisi del potenziale nascosto delle tesi di laurea italiane come base di conoscenza per l’intelligenza artificiale, tra barriere legali, opportunità tecnologiche e il sogno di un sapere finalmente accessibile a tutti.
DevOps e la rivoluzione del “saper fare”: filosofia, tecnologia e pragmatismo
Immaginate di essere al volante di un’auto d’epoca, impeccabile e affascinante. Ogni dettaglio è curato, il motore gira come un orologio svizzero, ma ora vi trovate su una superstrada moderna, circondati da auto elettriche che sfrecciano veloci e silenziose. Questa immagine illustra perfettamente il rapporto tra i modelli tradizionali di gestione IT, come ITIL o SDLC, e le necessità del mondo attuale, dominato da velocità, agilità e imprevedibilità.
Sette modi di pensare al pensiero: una riflessione filosofica ed epistemologica
L’arte di pensare è una delle caratteristiche più distintive dell’essere umano, ma al tempo stesso una delle più complesse. Riflettere sul pensiero significa affrontare una duplice sfida: capire come formuliamo idee, decisioni e strategie, e comprendere i limiti e le distorsioni insite nel nostro modo di ragionare. Questo articolo, ispirato sia alla pratica manageriale sia alla tradizione filosofica, esplora sette elementi fondamentali del pensiero, connettendoli a riflessioni epistemologiche e filosofiche di ampia portata.
Imparando dalle piante
“Il mondo vegetale, descritto da Stefano Mancuso come una rete decentralizzata e collaborativa, si rivela essere un modello perfetto per i team Agile. In un progetto software, infatti, non c’è un’unica entità che prende tutte le decisioni: ogni membro del team, dal Product Owner agli sviluppatori, contribuisce attivamente, in una sorta di intelligenza collettiva.”
Dall’invidia al momento presente: filosofia e intelligenza emotiva sul lavoro
La vita, con tutte le sue imperfezioni, è una continua ricerca di significato. E in questo viaggio, anche un’emozione come l’invidia o una tempesta inaspettata possono guidarci verso una maggiore consapevolezza e una serenità più profonda.
Il paradosso del cambiamento: Agile come l’“eterno ritorno” di Nietzsche
Le metodologie Agile e Scrum hanno rivoluzionato la gestione dei progetti, soprattutto in ambito software, proponendo un modello basato sull’adattabilità e sul cambiamento continuo. Tuttavia, da una prospettiva filosofica ed epistemologica, questi metodi lasciano emergere una serie di interrogativi profondi.