NOVITA'[1219]
Data Trash e Internet Pollution
Che Internet possa essere una discarica, una pattumiera a cielo aperto, non lo scopriamo da oggi. Lo sanno da sempre coloro che la spazzatura su Internet la generano e la diffondono, come si fa su molte strade, piazze e sentieri del nostro paese. Lo sanno coloro che navigano da sempre la Rete delle reti con (tecno)consapevolezza, senso etico e responsabilità. Lo sanno gli algoritmi che questa spazzatura spesso creano, utilizzano e diffondono.
[còr·po]
còrpo [latino cŏrpus «corpo, complesso, organismo»]. Termine generico con cui si indica qualsiasi porzione limitata di materia. La struttura fisica dell’uomo e degli animali. Con più preciso riferimento all’uomo, è in genere considerato, soprattutto in concezioni e dottrine religiose, l’elemento corruttibile, e come tale contrapposto all’anima e allo spirito. Parte principale, sostanziale di una cosa, o la parte di mezzo, la parte più grossa. Insieme di cose simili che formano un tutto omogeneo, un gruppo. Raccolta delle opere di un autore o di opere connesse per materia. Complesso di persone che formano un organismo ben determinato in sé. (Vocabolario Treccani)
Intervista ImPossibile a Friedrich Nietzsche (IIP #07)
L’AI e la morte di Dio (e dell’uomo) Quale potrebbe essere oggi la risposta di Friedrich W. Nietzsche di fronte alla rapida affermazione dell’Intelligenza Artificiale? Filosofo tedesco tra i più influenti del XIX secolo, Nietzsche (1844–1900) ha rappresentato un punto di svolta nel pensiero moderno, elaborando il concetto di superamento dell’uomo e denunciando la profonda crisi dei valori occidentali. Critico severo della morale convenzionale e “profeta” della figura del superuomo, Nietzsche ha messo in luce le illusioni dell’Occidente, proclamando la “morte di Dio” e il conseguente senso di vuoto che ne deriva.
Corpo e identità
Nel dibattito contemporaneo attorno all’identità si confrontano visioni profondamente diverse, che raramente trovano un terreno comune.
On The Epistemological Barrier to a Science of (Artificial) Intelligence
Artificial intelligence is nonsense, so let us begin with a word on nonsense. In what follows, nonsense per se is not meant as equivalent to stupid, or silly. Rather, nonsense is a string of words that make no sense. What is said contains no meaning. An example of nonsense (by philosopher Peter Hacker): the number 3 married number 2 on planet number 2. What would lead to stupidity or silliness, however, was if someone were now to insist that it is intelligible that numbers can actually marry, and that they were engaged in scientific research that might prove this.
Cosa c’entrano le mele e le arance con la scienza e la filosofia?
𝐔𝐧𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐯𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐢𝐚𝐥𝐨𝐠𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐨 𝐒𝐚𝐥𝐮𝐜𝐜𝐢. - Dopo avere esplorato Il problema mente-corpo (sottotitolo: Da Platone all’intelligenza artificiale) nel suo libro del 2019, il filosofo Marco Salucci porta in libreria un altro volume (Dalla mela di Newton all’arancia di Kubrik – La scienza spiegata con la letteratura) ricco di spunti per chiunque voglia continuare a riflettere criticamente e intellettualmente sulla realtà contemporanea.
Sapere e sapori
La fame è un 'patire' e questa 'passione' rivela che noi siamo innanzitutto una manifestazione del corpo e la fame è la forma della nostra esistenza. Una fame che può essere rivolta al cibo, al sesso, al mondo, al trascendente, perché se la fame è ciò che ci incalza è anche ciò che ci spinge verso direzioni diverse che siano in grado di soddisfare il nostro desiderio. Una volta appagata, la fame torna di nuovo, sempre. Siamo vivi fino a quando abbiamo fame dell'altro da noi.
L’università applaude l’inutilità dell’essere umano
La presenza fisica, la voce reale, il confronto autentico sono essenziali. L’università non può trasformarsi in un teatro virtuale dove la tecnologia prende il posto della persona, svuotando di significato l’intero percorso formativo.
Lavorare oggi: tra tecnica, distanza e comunità. Come il lavoro cambia nell’epoca dell’ibrido.
Una soglia da attraversare Oggi la linea tra vita e lavoro, tra tempo libero e tempo produttivo, è più sfumata che mai. Ma forse proprio questa incertezza può diventare un’opportunità. Ripensare il lavoro non come obbligo, ma come possibilità di fare qualcosa insieme che abbia senso. Un lavoro umano, non solo utile. Che cos’è oggi il lavoro? Dove avviene, con chi, attraverso quali strumenti? Sono domande che non possiamo più dare per scontate. Fino a pochi anni fa, il lavoro era associato a un luogo fisico – l’ufficio, la fabbrica, il negozio – e a un tempo preciso, scandito da orari e presenze. Oggi, tutto questo si è fatto più incerto. Il lavoro “ibrido”, cioè a metà tra presenza e distanza, è diventato la norma per molti. Ma cosa comporta davvero?