Immaginazione e memoria digitale (POV #07)

Aleida Assmann e Lev Manovich: Chi decide cosa ricordiamo? Memoria culturale e archivi algoritmici Ogni periodo storico costruisce la propria memoria. Il nostro la affida a server, piattaforme e reti neurali. Le immagini, i testi e i suoni che produciamo ogni giorno alimentano un archivio globale, sempre accessibile, potenzialmente infinito, ma in gran parte sconosciuto. Possiamo davvero chiamarlo ancora “memoria”, o è ormai solo un flusso di dati senza organizzazione? Due studiosi offrono chiavi di lettura complementari. Aleida Assmann, storica della memoria culturale, considera il ricordare come un atto di selezione e responsabilità collettiva. Lev Manovich, teorico dei media digitali, osserva invece come la memoria contemporanea venga continuamente riorganizzata dagli algoritmi che governano i nostri archivi. Chi controlla il nostro passato, e quindi il nostro futuro?

Méditation sur la mémoire

Un saggio sulla memoria, in forma di meditazione, di Pierre Levy, filosofo e Membro della Société Royale du Canada (2025). Un testo denso, che richiede attenzione e concentrazione, ma che può soddisfare lettori diversi, interessati ad approfondire più che a scorrere velocemente un testo, a riflettere su concetti che servono a comprendere la nostra realtà di umani che, a differenza delle macchine artificiali, mostrano una complessità inarrivabile anche nel modo con cui fanno esperienza della memoria. Una memoria che, dice il filosofo Pierre Levy, è un elemento centrale dell’esperienza temporale, dell’identità e della creatività.