STULTIFERA NAVIS co-founder.

A former business director, philosopher and technologist, he is the founder of SoloTablet, a Web project that since 2010 has promoted critical reflection on technology and its effects, aimed at (Techno)awareness, knowledge and responsibility. An expert in marketing, communication and management, he has worked in managerial and executive roles in Italian and in multinational companies with international responsibilities.

Focused on innovation, he has implemented programs aimed at change and innovation, increasing the strategic value of the company's relational capital and customer loyalty, through cutting-edge technologies and innovative approaches. Journalist and storyteller, author of twenty-two books, trainer, speaker at conferences, seminars and conventions. He is an expert in the Internet, social networking (analysis), collaborative environments on the network and social network analysis tools. Always available to discuss and dialogue. 

🐞 🐞 𝐋𝐄𝐆𝐆𝐎, 𝐒𝐂𝐑𝐈𝐕𝐎, 𝐕𝐈𝐀𝐆𝐆𝐈𝐎, 𝐃𝐈𝐀𝐋𝐎𝐆𝐎, 𝐀𝐒𝐂𝐎𝐋𝐓𝐎 𝐋𝐀 𝐑𝐀𝐃𝐈𝐎 𝐄 𝐌𝐈 𝐑𝐈𝐓𝐄𝐍𝐆𝐎 𝐅𝐎𝐑𝐓𝐔𝐍𝐀𝐓𝐎 𝐍𝐄𝐋 𝐏𝐎𝐓𝐄𝐑𝐋𝐎 𝐅𝐀𝐑𝐄.  "Per me stesso - che altro potrei fare? - scrivo e leggo; faccio qualcosa, oltre a pensare di pensare che penso, e che quindi esisto. Essere è fare" (Ipse mihi - quid enim faciam? - scriboque legoque) - Ovidio

I libri di Carlo Mazzucchelli

Con Elon Musk ha vinto la tecnocrazia

Una riflessione critica sulle elezioni americane che hanno evidenziato il ruolo della tecnocrazia nel disegnare e controllare gli scenari futuri del mondo. Con effetti collaterali tutti da scoprire, analizzare e valutare. La riflessione critica è necessaria perché la rivoluzione tecnocratica in atto non è stata compresa nella sua radicalità, potenza e profondità.

Pennacchi del reale e incontinenza del vuoto

𝗨𝗻𝗮 𝗿𝗶𝗳𝗹𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗻𝗮𝗿𝗰𝗵𝗶𝗰𝗮 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗲 𝗲𝗹𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗮𝗺𝗲𝗿𝗶𝗰𝗮𝗻𝗲 del 5 novembre 2024.

L’epoca della tristezza

Viviamo da tempo una realtà fatta di passioni tristi, di insicurezza e incertezza che si trasformano in tristezza. Una tristezza per molti insopportabile che genera sofferenza, malessere psichico, angoscia e incapacità di ritrovare (la luce) la speranza.

Ci hanno rubato l'attenzione e con essa molto altro!

L’attenzione umana, si sa, è una risorsa scarsa, cruciale. Lo è anche perché è diventata merce altamente contendibile, dentro un’economia digitale che sull’attenzione, oltre che sull’informazione, ha investito moltissimo, con l’obiettivo di agire sull’architettura cognitiva del cervello, per sfruttarne al meglio le capacità neuro-plastiche, sociali (neuroni a specchio e non solo) e mimetiche, in modo da poter coltivare un’economia dell’attenzione che possa essere misurabile oltre che forza lavoro e profittevole.

Semplici numeri, consumatori, merci

Ho letto da qualche parte che in Svizzera, per allineare le mucche e per tranquillizzarle prima della mungitura, venisse loro suonata della musica popolare (oggi negli allevamenti intensivi la pratica è stata abbandonata, sono cambiati i tempi, non serve più). La pratica continua ad avere un suo senso e ad essere esercitata, in ambiti diversi, umani. Considerando quanto siano oggi allineate moltitudini di esseri umani, viene da chiedersi quale sia la musica che viene usata per rilassarli, tranquillizzarli, impedire loro di pensare, per prepararli a essere munti. E non solo nelle giornate calde dei numerosi Black Friday che non ci abbandonano mai.

AI: la mancata consapevolezza favorisce posizioni ideologiche

L’Intelligenza Artificiale deve aiutare, non sostituire. Non vorrei mai arrendermi ciecamente alla visione logico formale che le macchine danno del mondo, ma prenderne spunto, ispirazione come farei col parere di qualsiasi altra persona esperta. Non vorrei mai un giudice robot, come quello sviluppato a Pudong, un distretto della città cinese di Shangai, che giudichi, ma che consigli. Il segreto è vedere l’AI come una estensione delle nostre capacità. Sarebbe da stupidi rifiutare il parere di un AI nell’identificazione dei carcinomi mammari, ma sarebbe ancora più stupido farne totale affidamento.

Superficiale pensare che umani e intelligenza artificiale siano due fazioni contendenti

Le macchine sono un mezzo, come il bastone, la pietra o il jet supersonico, per consentirci di raggiungere i nostri obiettivi. Così come un direttore d’orchestra non è irrilevante solo perché i musicisti suonano il loro rispettivo strumento meglio di quanto lui mai saprebbe fare, anche la specie umana non perderà il suo ruolo fintanto che sarà in grado di dirigere gli strumenti che ha creato. Gli esseri umani devono prepararsi a un futuro da direttori d’orchestra, senza però perdere quell’insieme di conoscenze e competenze che ci potranno consentire di rimediare velocemente qualora uno degli strumenti iniziasse a essere stonato.

Camminare, pensare, sentire

Una breve riflessione sul cammonare ispirata dalla lettura dell’ultimo libro di Vittorio Lingiardi (Corpo, u,amo). un libro che riporta il corpo al centro della scena, letteralmente, con tutti i suoi organi: cervello, cuore, polmoni, fegato, pelle, reni, mani, piedi, e tutto il resto

La tecnologia deve essere centrata sull'uomo

"[...] stiamo entrando nello stadio ultimo della tecnologia, intesa non più come discorso sulla tecnica, ma in quanto termine che prende atto della sua facoltà di proferire verbo, proferire logos, al solo scopo però di garantire il vero. Questo potere costituisce la principale caratteristica di quella che viene definita intelligenza artificiale e che determina poi tutte le funzioni che le vengono attribuite. [...] la tecnologia riveste un potere ingiuntivo [...] l'umanità si sta rapidamente dotando di un organo che la spossessa di sè stessa, del suo diritto di decidere, con coscienza e responsabilità, le cose che lo riguardano ...l'intelligenza artificiale è la punta dell'iceberg di tutte le tecnologie.." - Éric Sadin

Leggendo e riflettendo

Chi, di fronte alla realtà malata odierna, ha un rigetto esistenziale, può rivolgersi alla lettura, sia essa intensiva o estensiva.

Come e perchè svegiiarsi dal coma

Una breve da cui scaturiscono due domande: stiamo forse vivendo tutti (riferito a persone che ancora usano l’intelletto e sanno ascoltare con sincerità le loro emozioni) una forma di coma profondo? e se la paralisi non finisse neppure quando ci svegliassimo dal coma?

Carezzare le parole che cambiano, noi con loro

Chi è capace di entrare in connessione empatica con gli altri, è abituato all’ascolto, e a guardare negli occhi il suo interlocutore o la sua interlocutrice, sa che con le parole è possibile ferire un corpo così come accarezzarlo dal di dentro, armonizzando mente e cuore, emozioni e pensieri. - Un capitolo intero da me scritto, tratto dal libro OLTREPASSARE - Intrecci di parole tra etica e tecnologia, scritto insieme a Nausica Manzi e pubblicato nel 2022.

Viaggiare e pensare

Il viaggio in generale (ma anche il camminare) è metafora potente del pensare. Almeno per me.

Invecchiando senza ChatGPT

A volte mi interrogo sulla mia indifferenza e mancanza di entusiasmo verso le nuove intelligenze artificiali generative, come un segno di invecchiamento. È la prima volta che provo scarso interesse a sperimentare una nuova tecnologia. Eppure, con le IA ci ho giocato agli inizi degli anni 90. Risale a quel tempo anche la lettura del libro di Marvin Minsky, La società della mente, e di altri testi che hanno preparato la strada alle IA odierne.

Online, onlife, offlife

Esausti, estraniati, iperconnessi, schiacciati dal surplus informativo e cognitivo, online molti hanno scoperto di annoiarsi. Tutti o quasi hanno capito che la felicità non sta online, il problema è come fare a cercarla e a realizzarla offline. Un sogno quasi impossibile visto che dal sonno tecnologico non ci si sveglia mai.

Non dialoghiamo mai abbastanza

Il dialogo è l’antidoto più forte a ogni forma di aggressività e violenza. Dovrebbe essere adottato e praticato da tutti, ma è un antidoto che molti non vogliono sperimentare, così come molti rifiutano il vaccino che potrebbe contribuire a debellare i numerosi virus in circolazione.