Testi
Il planetario, la divulgazione e la cultura della meraviglia
I planetari sono nati per soddisfare la curiosità umana verso l’infinito e l’ignoto attraverso la contemplazione e lo studio della volta celeste che ha sempre generato stupore e meraviglia: hanno consentito a un vasto pubblico di non addetti ai lavori di osservare il cielo in modo realistico e dettagliato senza necessariamente possedere delle attrezzature e delle competenze che nei tempi passati erano esclusive di pochi scienziati.
Sette modi di pensare al pensiero: una riflessione filosofica ed epistemologica
L’arte di pensare è una delle caratteristiche più distintive dell’essere umano, ma al tempo stesso una delle più complesse. Riflettere sul pensiero significa affrontare una duplice sfida: capire come formuliamo idee, decisioni e strategie, e comprendere i limiti e le distorsioni insite nel nostro modo di ragionare. Questo articolo, ispirato sia alla pratica manageriale sia alla tradizione filosofica, esplora sette elementi fondamentali del pensiero, connettendoli a riflessioni epistemologiche e filosofiche di ampia portata.
Online, onlife, offlife
Esausti, estraniati, iperconnessi, schiacciati dal surplus informativo e cognitivo, online molti hanno scoperto di annoiarsi. Tutti o quasi hanno capito che la felicità non sta online, il problema è come fare a cercarla e a realizzarla offline. Un sogno quasi impossibile visto che dal sonno tecnologico non ci si sveglia mai.
AI: la mancata consapevolezza favorisce posizioni ideologiche
L’Intelligenza Artificiale deve aiutare, non sostituire. Non vorrei mai arrendermi ciecamente alla visione logico formale che le macchine danno del mondo, ma prenderne spunto, ispirazione come farei col parere di qualsiasi altra persona esperta. Non vorrei mai un giudice robot, come quello sviluppato a Pudong, un distretto della città cinese di Shangai, che giudichi, ma che consigli. Il segreto è vedere l’AI come una estensione delle nostre capacità. Sarebbe da stupidi rifiutare il parere di un AI nell’identificazione dei carcinomi mammari, ma sarebbe ancora più stupido farne totale affidamento.
Computazione
SOMMARIO: Origine del termine ‘digitale’. Calcolatori come macchine che trattano informazioni espresse tramite numeri. Tuttavia, il termine più usato è computer. Differenza tra il calcolare e il computare. Il ruolo di Alan Turing nel passaggio dal calcolare al computare. Passaggio non solo matematico, logico, tecnico, ma anche filosofico, psicosociologico, politico. Differenza tra pensiero aperto alla complessità e pensiero computazionale. Le parole chiave: Digitale, calcolare, computer, computazione, matematica, formalismo, intuizionismo, complessità. Origin of the term 'digital'. Computers as machines that process information expressed through numbers. But the more commonly used term is computer. Difference between calculate and compute. Alan Turing's role in the transition from calculating to computing. Shifting not only mathematical, logical, technical, but also philosophical, psychosociological, political. Difference between thinking open to complexity and computational thinking. Keywords: Digital, calculate, computers, computation, mathematics, formalism, intuitionism, complexity.
Sorpresi di essere sorpresi?
Complessità, incertezza e fragilità dominano il nostro quotidiano, hanno distrutto le nostre illusioni postmoderniste, forse anche la nostra immaginazione. Eppure, le crisi attuali sono per tutti una grande opportunità. Di ripensamento e di riflessione, di presa di coscienza e consapevolezza con l’obiettivo di recuperare la complessità dell’umano e provare a (re)immaginare nuovi scenari futuri, diversi da quelli ai quali ci siamo quasi rassegnati.
La forza del ricercatore debole
Il ‘ricercatore debole’ è vicino al ‘poeta romantico’. Per entrambi l’idea di un ordine riconducibile a schemi è una costrizione che esclude porzioni troppo grandi del sistema vivente (Whitehead 1925). Per entrambi ciò che conta innanzitutto è l’abduzione, l’incessante riformulazione di ipotesi interpretative, di nuove letture del mondo. Per entrambi il punto di partenza sta nell’affermare il valore della diversità. Per entrambi la sensibilità soggettiva, che si manifesta come scostamento dalla regola, è la principale ricchezza. Per entrambi gli strumenti di osservazione non sono dati a priori, ma sono da scoprire di volta in volta a seconda della situazione, strettamente legati all’oggetto di indagine. Entrambi sono disposti a lasciarsi sorprendere. Entrambi accettano e tentano di comprendere il mistero, il segreto, l’occulto, il crimine.
L'organizzazione come rete di storie e lo storytelling come furto
Personalmente, credo di poter stimolare altri a scrivere, e a dare valore ai propri scritti, solo perché mi sento scrittore. Non perché sono socialmente riconosciuto come scrittore: questo non importa. Importa il rapporto tra scrittura e autobiografia. Ognuno ha un’autobiografia, e ha il diritto a narrarla. Così ho fatto, per me stesso, quando, non potendo farmi altrimenti ragione della situazione di angosciose situazioni di lavoro che stavo vivendo, mi sono trovato a esprimermi in versi.
OLTREPASSARE – Intrecci di parole tra etica e tecnologia
Dentro mondi virtuali, in assenza di corpo, di volti e di sguardi, viviamo pseudo-vite digitali, determinate dal volere di codici stranieri, algoritmi prepotenti e servitù volontarie. Il disincanto tecnologico emergente suggerisce il distacco dal tempo presente per andare oltre e altrove, per mettersi in viaggio, oltrepassare, alla ricerca esperienziale di nuove formule esistenziali utili a vivere dentro le innumerevoli crisi di questo mondo. Obiettivo di questo viaggio, tra etica e tecnologia, è la riscoperta del valore umano dell’esistenza e di nuovi orizzonti di senso, è il recuperare una socialità incarnata che permetta di incontrare ed entrare in contatto con l’Altro nella sua alterità e unicità, inteso come persona con la quale ritrovarsi. Lungo questo cammino, il primo passo consiste nel tornare a porre attenzione alle parole, al linguaggio, al parlare comune.
In viaggio con la Stultifera Navis, dopo il suo varo
Una riflessione sull'andar per mare, solcando le onde, non sempre calme, anzi spesso nere e procellose, dei nostri tempi di crisi e di vuoto. Il mare della STULTIFERA NAVIS è potente metafora del viaggio che ha da poco intrapreso.
Riflessioni (tecno)consapevoli sparse
Le trasformazioni digitali da tanti reclamate e decantate ci hanno trasformato, come esseri umani e come cittadini. Dentro un liberismo sfrenato le tecnologie hanno favorito l’individualismo, la ricerca costante del soddisfacimento di interessi singoli, promuovendo una illusoria autosufficienza nella quale uno vale uno e ognuno può affrontare i propri problemi in solitudine, da solo. Abituati a esprimerci liberamente online, abbiamo disimparato a dialogare, smesso di agire come collettività, frammentato i legami sociali e fatto emergere come comportamento primario quello della prevaricazione, dell’imposizione, delle certezze di verità, ecc.
La lunga notte del mondo di oggi
Stiamo vivendo un’epoca definita dai filosofi come liquida, ibrida, gassosa, triste, vuota, stanca, ma forse un altro termine utilizzabile per definirla è: (iper)consumista. E' una società piena di ansie, incertezze, insicurezze e paure, tutte passioni tristi che hanno oscurato il mondo.
Ci hanno rubato l'attenzione e con essa molto altro!
L’attenzione umana, si sa, è una risorsa scarsa, cruciale. Lo è anche perché è diventata merce altamente contendibile, dentro un’economia digitale che sull’attenzione, oltre che sull’informazione, ha investito moltissimo, con l’obiettivo di agire sull’architettura cognitiva del cervello, per sfruttarne al meglio le capacità neuro-plastiche, sociali (neuroni a specchio e non solo) e mimetiche, in modo da poter coltivare un’economia dell’attenzione che possa essere misurabile oltre che forza lavoro e profittevole.
La formazione come arte letteraria. Ovvero la Morfosfera
La formazione come arte letteraria. La letteratura è un unico complesso dai confini sfumati, è materiale informe tendente a prendere forma, è rete che connette. La letteratura prende forma attraverso il lavoro di un attore sociale, che è al contempo autore e lettore. E’ qui che possiamo stabilire l’analogia. L’attore sociale della formazione è al contempo ‘formatore’ e ‘formato’.
Disorientati e in fuga nel Metaverso
Il Metaverso è già qui e non se ne andrà perché viviamo già dentro mondi virtuali scambiati per reali. Dobbiamo imparare a conviverci, provare ad abitarlo e sperimentarlo, in tutte le forme nelle quali si materializzerà. Conviene però farlo con disincanto, (tecno)consapevolezza, capacità critica, ricordandosi sempre di essere umani. Ibridati e aumentati tecnologicamente, trasformati digitalmente, ma sempre esseri umani, persone prima ancora che individui, capaci di libero pensiero e di libertà di scelta. Il Metaverso prossimo venturo in formazione come ambiente proprietario spingerà verso mondi disincarnati, (f)utilitaristici e individualisti, ma non potrà mai essere separato dal mondo reale.
Come e perchè svegiiarsi dal coma
Una breve da cui scaturiscono due domande: stiamo forse vivendo tutti (riferito a persone che ancora usano l’intelletto e sanno ascoltare con sincerità le loro emozioni) una forma di coma profondo? e se la paralisi non finisse neppure quando ci svegliassimo dal coma?
Il mio gatto e il giardino dell'Eden
Che cosa può aver spinto l’essere umano a trasgredire il precetto divino e a disobbedire a Dio? Nel racconto di Genesi 3, stupefacente e paradossale, possiamo ritrovare qualche elemento capace di farci riflettere sulla nostra disobbedienza, sulla condizione dell’uomo e sulla libertà. Me lo ha spiegato mio gatto, facendomi capire come un recinto dopotutto non può essere il Paradiso, ma solo un limite da varcare, a patto di voler vivere davvero.
La bellezza che ammonisce ed interroga
Lavoriamo, pur con tutti i nostri limiti, cercando di educare noi stessi, e gli altri, a scoprire, a intendere, ad apprezzare la bellezza.
Frammenti da un mondo improduttivo (raccolta di poesie)
Una selezione di poesie tratte da un'opera poetica e letteraria che si alimenta e cresce nel tempo. Un lavoro perseverante per dare voce a ciò che il mondo attuale ritiene superfluo, non necessario, ma proprio per questo assolutamente vitale da raccontare e condividere.
Sentirsi diversi e all’antica
La consapevolezza di essere diversi può portare a ricercare l’anonimato. O semplicemente a sognare un mondo diverso, all’antica, non ancora governato dalle macchine e dalla loro pervasiva penetrazione nella vita di ogni giorno. Ecco che allora, mentre tutti ormai sognano Metaversi mirabolanti, ChatGPT dall’attrattiva e ambigua parlantina, c’è chi si ritrova a sognare mondi all’antica, abitati da diversi, persone solitarie, amanti della solitudine e dell’isolamento, refrattari a ogni forma di celebrazione e visibilità online, persi dentro libri di filosofia, in ascolto di Arvo Part, Leonard Cohen, David Darling e Jan Garbarek.