La danza rosa dell'aurora borale: una notte di San Silvestro indimenticabile!

L'aurora boreale che ha danzato nei cieli italiani proprio nell'ultima notte dell'anno rappresenta un raro dono della natura, un ponte tra cielo e terra che si manifesta raramente alle nostre latitudini. È come se il cosmo stesso avesse voluto celebrare con noi il passaggio al nuovo anno, regalandoci uno spettacolo che normalmente è riservato alle terre del Nord del globo.

Emilio

Nell'era dello storytelling rumoroso e della narrazione vuota, dominata da impulsi marketing e propagandistici, viviamo la crisi dell'esperienza narrativa, evidenziata dalla scomparsa di racconti, con il loro contenuto (contributo) di senso, di vissuto, e di orientamento. Quello che segue è un vecchio racconto di formazione dell'autore. Un racconto ìn senso proprio, con una sua durata nerrativa che nulla ha a che fare con la tanta informazione a cui siamo oggi tutti costantemente eposti. Ferrsi a leggere, prendersi tempo, prestare attenzione è un modo salutare per vivere il presente e rilassare la mente, ormai occupata dalla molteplicità, ripetitività e occupazione psichica delle cosiddette narrazioni.

Voli notturni tra pagine e comignoli

Nelle ore più silenziose della notte dell'Epifania, quando il mondo dorme e i confini tra reale e incantato si dissolvono, due antiche magie si intrecciano in una danza segreta. La Befana non è solo portatrice di doni materiali, ma una vera messaggera che, come i libri, custodisce qualcosa di infinitamente più prezioso: la capacità di trasformare l'ordinario in straordinario.

Capitoli della mia storia

Mi sono fermata davanti allo specchio questa mattina, osservando quelle sottili linee che attraversano il mio viso come sentieri tracciati dal tempo. Non sono imperfezioni, ma capitoli della mia storia.

La vita tra le righe

Leggere tra le righe non è solo un'abilità, ma un modo di vivere: un'apertura costante verso i significati più profondi dell'esistenza, una ricerca continua di quelle verità che, come i migliori colpi di scena letterari, si nascondono proprio là dove sembrava non ci fosse nulla da vedere.

Chi è il papà del gatto con gli stivali?

Le favole che abbiamo ascoltato fin da bambini, quelle che ci facevano sognare e rimanere a bocca aperta, contengono significati profondi e insegnamenti nascosti che possono aiutarci a capire chi siamo e a rendere più completa la nostra conoscenza. Ma chi le ha inventate? Da dove arrivano? Conoscere le loro origini ci aiuta a comprenderle meglio e ci fa conoscere una parte di storia della letteratura e della nostra storia che spesso trascuriamo. Partendo dal racconto de “Il gatto con gli stivali”, andiamo a ritroso nel tempo fino a scoprire la sua origine. A sorpresa, scopriamo che il “papà” del racconto è…

Leggevo e rileggevo lo stesso libro molte volte

La vera magia della lettura: non solo un'attività mentale, ma un'esperienza che coinvolge tutti i sensi, che ci fa sentire vivi e connessi con qualcosa di più grande di noi. È una gioia semplice ma profonda, che solo chi ama veramente i libri può comprendere fino in fondo.

La vita è un libro e ogni pagina un'opportunità

Il gesto di voltare pagina è molto più di un semplice movimento meccanico: è un atto di coraggio, di speranza e di rinascita. Così come in un libro, dove ogni pagina girata svela nuove storie, prospettive e avventure, anche nella vita il cambiamento richiede la volontà di lasciare andare ciò che appartiene al passato. Non voltare pagina significa rimanere intrappolati in un capitolo già scritto, precludendosi la possibilità di scoprire nuovi orizzonti, nuove emozioni e nuove opportunità.

Capitoli di speranza

In questo nuovo anno, mentre il mondo ancora risuona di echi di conflitti, sogniamo una metamorfosi universale: che ogni esplosione di guerra si trasformi in fuochi che illuminano cieli di pace, che ogni lacrima di dolore diventi rugiada di gioia mattutina.

Cultura STEM e cultura umanistica devono dialogare

Il sapere scientifico deve innestarsi su un pensiero di base umanistico che consenta di fare scelte più consapevoli sui problemi e i valori in gioco. Perché la cultura STEM, da sola, nulla ci dice sul perché valga la pena vivere.

L'arte di essere se stessi

Una delle cose che mi affascina di più è proprio parlare di fronte ad un gruppo di ragazzi e ragazze, così diversi eppure così incredibilmente uniti dalla curiosità. Ed è stato proprio durante uno dei miei corsi che uno studente mi ha rivolto una domanda che ho trovato quasi ascetica per la sua giovane età: ”Dottoressa, ma secondo lei cosa vuol dire fare la differenza”? Bellissima domanda mi sono detta, però.

La magia di una comunicazione perduta

La scomparsa graduale delle cassette postali sta segnando la fine di un'era romantica di comunicazione. Questi simboli di connessione umana, un tempo punti di incontro tra pensieri personali e distanze geografiche, stanno lentamente sbiadendo nel paesaggio urbano. Le lettere scritte a mano, le cartoline dai colori sbiaditi, i francobolli accuratamente scelti, stanno cedendo il passo alla rapidità fredda delle email e dei messaggi digitali.

Leggo...

"𝘕𝘰𝘯 𝘴𝘪 𝘤𝘳𝘦𝘥𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘪 𝘭𝘪𝘣𝘳𝘪 𝘷𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘭𝘦𝘵𝘵𝘪 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩é 𝘴𝘦𝘳𝘷𝘰𝘯𝘰 𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘤𝘰𝘴𝘢. 𝘓𝘢 𝘴𝘰𝘭𝘢 𝘳𝘢𝘨𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪 𝘱𝘶𝘰 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘳𝘦 è 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘪𝘣𝘳𝘪 è 𝘮𝘦𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘪𝘣𝘳𝘪" (𝘐𝘵𝘢𝘭𝘰 𝘊𝘢𝘭𝘷𝘪𝘯𝘰).

Miguel Cervantes

Miguel de Cervantes Saavedra avrebbe voluto essere un poeta e scrisse bellissimi versi ma è diventato celebre come romanziere grazie al suo capolavoro, il “Don Chisciotte”, che è stato anche il primo romanzo mai pubblicato. Esso venne edito in due parti a distanza di parecchio tempo l’una dall’altra, il primo volume nel 1605 quando Cervantes aveva 58 anni, il secondo nel 1616 quando ne aveva 68.

L'organizzazione come rete di storie e lo storytelling come furto

Personalmente, credo di poter stimolare altri a scrivere, e a dare valore ai propri scritti, solo perché mi sento scrittore. Non perché sono socialmente riconosciuto come scrittore: questo non importa. Importa il rapporto tra scrittura e autobiografia. Ognuno ha un’autobiografia, e ha il diritto a narrarla. Così ho fatto, per me stesso, quando, non potendo farmi altrimenti ragione della situazione di angosciose situazioni di lavoro che stavo vivendo, mi sono trovato a esprimermi in versi.

Notte di Natale 1967

...Dal campanile della chiesa arrivava una musica evocativa del periodo. Fuori piovigginava fastidiosamente.

Il lavoro del lettore

Non è una colpa e non bisogna nemmeno criticare coloro che non amano leggere. Probabilmente non lo hanno mai fatto e non sanno neanche cosa si perdono.