NOVITA'[1255]
Tecnoconsapevolezza e libertà di scelta: Gatti, asini e canarini, voliere, acquari e gabbie di vetro
Il mio libro 𝗧𝗘𝗖𝗡𝗢𝗖𝗢𝗡𝗦𝗔𝗣𝗘𝗩𝗢𝗟𝗘𝗭𝗭𝗔 𝗘 𝗟𝗜𝗕𝗘𝗥𝗧𝗔' 𝗗𝗜 𝗦𝗖𝗘𝗟𝗧𝗔 condiviso per intero sulla Stultiferanavis. Chi sta fermo, immobile e compiaciuto dei tanti benefici e vantaggi offerti dalla tecnologia, rischia di rimanere asino, nel senso negativo del termine. Chi si muove, rivendicando spazi di libertà, è l’asino simbolo di ambiguità, ma anche di fluidità, apertura al cambiamento e alla complessità. Chi dentro una voliera, una gabbia di vetro o un acquario limita i propri movimenti, rivolgendo sguardi e attenzione ai molteplici diversivi creati appositamente per tenerli chiusi in gabbia, rischia di rimanerci a lungo. Chi al contrario deciderà di interrogarsi sul significato della propria esistenza e su quanto ha barattato in cambio di un banale panem et circenses, riuscirà a prendere il volo, seppure nella forma temporanea e pericolosa di un novello Icaro dalle ali di cera.
Raccapezzarsi, con o senza l'ausilio di una macchina
Dai difetti mostrati da ChatGPT in uno specifico uso: la ricerca dell'etimo di una parola, è possibile passare ad un giudizio generale su difetti mostrati dai chatbot basati su intelligenza artificiale generativa. Di qui si può prendere spunto per una riflessione sull'umano 'cercare' e 'domandare'. Si può chiamare in causa in questa riflessione la proposizione 123 delle 'Ricerche Filosofiche' di Wittgenstein: 'Ich kenne mich nicht aus', 'Ich kenne mich nicht aus'. Per questa via si arriva a ragionare sul verbo italiano 'raccapezzarsi'. Il sapersi 'raccapezzare' è una importante capacità che rischiamo di perdere se proseguiamo nella strada dell'affidarci alla macchina, 'domandando' a lei, invece di 'cercare' da soli.
L'Illusione della giovinezza eterna
In questo nostro peregrinare attraverso le tortuosità del tempo digitale e le ambiguità del valore umano nel mercato del lavoro, forse non sarà inutile volgere lo sguardo a quelle voci che, attraverso i secoli, hanno saputo offrire un faro di lucidità e di serena fermezza. Tra queste, risplende con particolare intensità l'eco dei pensieri di Marco Aurelio Antonino, imperatore romano e filosofo stoico, raccolti nella sua opera immortale, "Le Meditazioni". Questo testo, lungi dall'essere un trattato sistematico, si presenta come un intimo dialogo che tocca le corde profonde dell'esistenza: la natura effimera delle cose terrene, l'importanza ineludibile della virtù come unico vero bene, la necessità di accettare con distacco ciò che non dipende dal nostro volere, e la preminenza della ragione come guida nel labirinto delle passioni e delle avversità.
(Nr. 3) - Ottimismo tecnomimetico e orizzonte del sapere
Questo mio testo prova a fornire una mia visione di come grandi personalità della scienza e del pensiero abbiano fornito, ciascuno per proprio conto e nel proprio tempo, un tassello fondamentale alla comprensione dei limiti della narrazione odierna delle moderne tecnologie di IA e fari illuminanti della loro fondamentale inadeguatezza intrinseca a rappresentare la conoscenza umana nella sua complessa interezza.
Filosofia perenne
Il filosofare è il pensiero che va oltre limiti e costrizioni, cercando il sapere al di là di ogni conoscenza settoriale. Per questo si arriva a proclamare la morte della filosofia: di fronte al proliferare di discipline scientifiche e tecniche, una conoscenza multidisciplinare appare oggi inattingibile. Ma più che di morte della filosofia, possiamo parlare di resa dei filosofi. Vediamo sulla scena 'filosofi' che si adeguano a un ruolo ancillare, ponendosi in posizione di sudditanza e di servizio si specifici ambiti scientifici e tecnici. Eppure la figura del filosofo acquista oggi, nell'Era Digitale, una nuova importanza. Servono oggi liberi pensatori tesi oltre ogni conoscenza settoriale, specialistica, disposti a svelare il senso nascosto, complessivo, quel senso che ogni scienza nomina e descrive nel suo modo parziale. Servono pensatori disposti al rischiaramento: l'illuminazione che rende chiaro l'oscuro.
FILOSOFIA IPNOCRATICA
In tempi nei quali proliferano filosofi pop e guru di intelligenze artificiali generative varie, la filosofia sembra sempre più morta, azzerata. Però forse non lo è, la filosofia è pur sempre una pratica che si porta dietro attività di lettura e di scrittura, favorisce l’immaginazione, spinge a vivere la vita come uno spartito musicale, come una danza (“forma di pensiero e di espressione che va oltre la dimensione umana” diceva Nietzsche).
Il peso della leggerezza: quando ridere non è solo una questione di superficie
Ridere è una di quelle azioni che facciamo senza pensarci troppo. Un gesto semplice, spontaneo, quasi automatico. Ma dietro quella leggerezza si nasconde qualcosa di più complesso. Perché non tutte le risate sono uguali, e non tutte ci portano nello stesso posto. C’è la risata che ci distrae e quella che ci rivela qualcosa. La differenza? Sempre la stessa: il significato che scegliamo di darle.
La memoria e il futuro: un caso interessante di eterotopia a Copenaghen
Il concetto di eterotopia, introdotto da Michel Foucault nel saggio Des espaces autres (1967), designa luoghi fisici e simbolici che si collocano ai margini dell’ordine normativo, funzionando come specchi deformanti della società.
Tecnoconsapevolezza e libertà di scelta: Alimentare il dubbio
Il mio libro 𝗧𝗘𝗖𝗡𝗢𝗖𝗢𝗡𝗦𝗔𝗣𝗘𝗩𝗢𝗟𝗘𝗭𝗭𝗔 𝗘 𝗟𝗜𝗕𝗘𝗥𝗧𝗔' 𝗗𝗜 𝗦𝗖𝗘𝗟𝗧𝗔 condiviso per intero sulla Stultiferanavis. Un modo per iniziare a riflettere è alimentare il senso del limite, non cedere alle proprie certezze, accettare l’ambiguità e le possibilità tra loro incompatibili, lasciarsi guidare dalla bussola della curiosità, leggere e informarsi, porsi delle domande, pretendere delle risposte, consultare e nutrire il dubbio, non lasciandosi spaventare da quello che dubitare comporta.
Mythos e logos
Nella sua storia, il pensiero occidentale ha privilegiato il logos, il discorso razionale, ma non è sempre stato così. All’inizio del percorso filosofico, in Grecia, i due termini, mythos e logos, erano affini. Il mito di Orfeo mostra, infatti, come poesia, musica e divina follia fossero armonizzate e come il caos fosse da Orfeo mutato in cosmos. Ed è proprio questa in fondo la funzione del logos: portare ordine. Orfeo, infatti, suona la lira e canta; pur essendo seguace di Dioniso si serve delle armi di Apollo, della divinità che, attraverso la parola, concede agli uomini la sapienza. Nei versi a noi rimasti del poema di Parmenide ‘Intorno alla natura’, mythos è riferito al discorso che la dea comunica ed è sinonimo di verità, sempre connesso con un orizzonte sovrumano; logos indica, a volte, il discorso certo, altre, quello falso ed erroneo.
Tecnoconsapevolezza e libertà di scelta: Gli strumenti che servono
Il mio libro 𝗧𝗘𝗖𝗡𝗢𝗖𝗢𝗡𝗦𝗔𝗣𝗘𝗩𝗢𝗟𝗘𝗭𝗭𝗔 𝗘 𝗟𝗜𝗕𝗘𝗥𝗧𝗔' 𝗗𝗜 𝗦𝗖𝗘𝗟𝗧𝗔 condiviso per intero sulla Stultiferanavis. Gli strumenti che servono non sono tecnologici ma umani. Non sono soluzioni software o protesi hardware, e neppure intelligenze artificiali ma capacità e abilità umane, forse a rischio o poco usate nella realtà attuale ma sempre a disposizione, per essere esercitate, riattivate e applicate.
Progetti di felicità: design, architettura, moda
Medito sulle parole di Italo Rota, grande architetto e costruttore di mondi, pensando a quanto possono continuare a parlarci. Da quando la casa in cui è nato è stata demolita, scrive, "tutto ciò che faccio è volutamente e inconsciamente effimero, introverso, portatile, rinchiuso in una valigia, un mondo interno opposto all'ossessione della nostra cultura occidentale che è stata quella di cambiare il mondo esterno".
Monachesimo aziendale
Tra le promesse più celebrate dei paradigmi Agile e Scrum vi è quella di ridurre l’inerzia burocratica e favorire la snellezza dei processi organizzativi, abilitando le squadre di lavoro a concentrarsi sull’attuazione concreta e sulla consegna continua di valore. Tuttavia, l’applicazione quotidiana di tali metodologie, lungi dal rappresentare un’alternativa realmente efficace alla rigidità organizzativa, rivela spesso una deriva diametralmente opposta.
L’Intelligenza Artificiale nel Project Management: pensiamo ancora, o solo eseguiamo?
Viviamo un tempo in cui la velocità è diventata virtù e l’ottimizzazione una fede. Il project management, che un tempo era arte di mediazione tra visione e realtà, oggi rischia di ridursi a un’esecuzione cieca di flussi automatizzati. Ma dietro dashboard perfette e algoritmi intelligenti, resta una domanda cruciale: che cosa stiamo perdendo, mentre crediamo di guadagnare efficienza? Questo non è un rifiuto della tecnologia, né un elogio nostalgico dell’imperfezione umana. È una chiamata al pensiero critico, alla responsabilità, alla capacità di interrogare il contesto prima di aderirvi. Perché non basta prevedere un rischio: bisogna anche comprenderlo. Non basta riallocare una risorsa: bisogna sapere perché lo si fa, e con quali conseguenze. Per dare profondità a questa riflessione, ho selezionato dieci libri che accompagnano e rafforzano il mio punto di vista. Non sono semplici “fonti”: sono compagni di strada. Ogni testo, a suo modo, interroga il rapporto tra sapere, azione, potere e tecnologia. Alcuni parlano di project management, altri di filosofia, altri ancora di etica o di organizzazione. Tutti, però, ci aiutano a mantenere viva una domanda essenziale: vogliamo diventare più rapidi o più consapevoli? La risposta non si trova nei manuali. Ma nella pratica quotidiana del pensiero.
Tecnoconsapevolezza e libertà di scelta: Sentirsi liberi
Il mio libro 𝗧𝗘𝗖𝗡𝗢𝗖𝗢𝗡𝗦𝗔𝗣𝗘𝗩𝗢𝗟𝗘𝗭𝗭𝗔 𝗘 𝗟𝗜𝗕𝗘𝗥𝗧𝗔' 𝗗𝗜 𝗦𝗖𝗘𝗟𝗧𝗔 condiviso per intero sulla Stultiferanavis. Il paradosso dell’era della post-modernità (ben raccontata dai concetti di liquidità e voglia di comunità del sociologo Zygmunt Bauman) è che la libertà individuale, anarchica e libertaria del singolo, rispetto a sistemi, chiese, corporazioni, collettività, potentati e istituzioni, è aumentata ma è stata regalata, quasi buttata via, nei mondi virtuali della Rete.
Un mondo fuori asse
In un mondo “fuori asse dai contorni indiscernibili, un mondo guasto che sembra andare a rotoli, nel quale le certezze di molti sono minacciate, 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐢 (𝐩𝐬𝐞𝐮𝐝𝐨)𝐟𝐢𝐥𝐨𝐬𝐨𝐟𝐢, molti praticano la filosofia e ne frequentano i festival, numerosi professionisti che la esercitano lo fanno in maniera pop, divulgativa e mediatica, inconsapevoli forse che, giocare a fare i filosofi, non fa diventare filosofi, tantomeno a vivere filosoficamente.
L’angoscia e il simbolo
Un dialogo tra Franco Fornari e Byung-Chul Han sulla crisi dell’umano contemporaneo
Comprendere il funzionamento della democrazia è sempre più necessario, per difenderla
Negli ultimi decenni, le democrazie occidentali hanno attraversato trasformazioni profonde e spesso turbolente. L’entusiasmo per l’espansione della democrazia dopo la Guerra Fredda ha lasciato il posto a una fase più complessa, segnata dall’ascesa dei populismi, dalla crisi della rappresentanza politica e dal crescente scetticismo nei confronti delle istituzioni. I partiti tradizionali faticano a mantenere il consenso, mentre i nuovi movimenti politici – spesso caratterizzati da un forte uso dei social media e da una retorica anti-establishment – ridisegnano il panorama politico.
Emergenze, “normalità” e nichilismo Riflessioni sulla psicologia odierna
L’emergenza si configura come un meccanismo di malafede collettiva durante il quale continuiamo a sperare di “tornare alla normalità”. Se ci piacesse la normalità, però, non avremmo bisogno delle emergenze per andare avanti. Abbiamo costruito una casa che non vogliamo abitare, quindi salpiamo per l’emergenza.
Fuoco, tecnologia, guerra
Nell’era in cui tutti ci siamo eletti a novelli Titani, capaci grazie alla tecnologia di sfidare gli Dei dei nostri tempi psico-malati, Prometeo, colui che regalò agli umani il fuoco, che Zeus non voleva dare loro, sembra vergognarsi del suo generoso gesto e provare dei rimorsi. Prometeo, che secondo l’etimologia usata da Esiodo era colui che sapeva prevedere, sembra oggi rendersi conto, vergognandosi, di non avere previsto nulla di ciò che sta succedendo. La Terra si è riempita di fuochi (guerre, combustioni da sottosuolo e mobilità, e non solo) che poco hanno a che fare con il Fuoco oggetto del suo dono. La saggezza che insieme al fuoco doveva servire a guidare lo spirito di iniziativa umano si è deteriorata fino a scomparire.