Dataismo: la nuova religione che venera i dati e sacrifica la libertà

Immagina un tempio immenso, fatto di server, cavi e silicio. Al centro, un altare. Non c’è una divinità con sembianze umane, né un simbolo sacro tradizionale. Solo un database. Immenso, in costante crescita. Ogni clic, ogni like, ogni battito del nostro cuore misurato da uno smartwatch è un’offerta sacrificale a questa nuova divinità: il Dataismo.

Dall’infinito cosmico all’infinito digitale: Giordano Bruno e l’IA

In questo articolo, immagino un dialogo surreale e illuminante tra Giordano Bruno, il filosofo rinascimentale visionario, e un’avanzata intelligenza artificiale dei nostri giorni. Attraverso questo incontro immaginario, esploro come le idee rivoluzionarie di Bruno sull’infinito, sulla natura della conoscenza e sull’interconnessione dell’universo si intrecciano sorprendentemente con i concetti e le sfide dell’IA moderna. Il dialogo mette in luce paralleli inaspettati tra il pensiero di Bruno e i principi dell’IA, dalla vastità dei mondi possibili alla complessità delle reti neurali, dall’arte della memoria agli algoritmi di apprendimento profondo. Questa conversazione ipotetica non solo illumina le radici filosofiche di alcune idee chiave dell’IA, ma solleva anche importanti questioni etiche e filosofiche sul futuro dell’intelligenza artificiale e sul nostro posto nell’universo digitale in espansione.

In libreria con la paura di sbagliare acquisto

Il fenomeno Ipnocrazia c'è stato, inutile negarlo, oggi già un po' sbiadito, dentro una realtà che ormai consuma e digerisce tutto, senza preoccuparsi molto che ciò che viene digerito sia vero o sia falso. Più che la tema dell'autorialità legata a un testo generato in modalità ibrida umano-macchina, è interessante riflettere su ciò che è rimasto di quell’evento. Sicuramente una maggiore difficoltà a fare delle scelte, a scegliere quale sia “la realtà” a cui credere. Il che si traduce anche in un malessere più profondo, la perdita di riferimenti solidi, di idee forti perché sostenute da fonti cert(ificat)e, di valori come verità, autenticità, identità e non solo.

IA: velocità di accelerazione e tempo

Abbiamo tutti bisogno di tempo, ma non di tempo accelerato, lineare e macchinico al quale ci siamo tutti adeguati. Il tempo vissuto, umano, non è lineare come quello delle macchine. E' un tempo non calcolabile, illusoriamente misurabile, diacronico, esperienziale, non riducibile agli attimi che lo compongono. A pensarci bene il tempo umano è un tempo magico, soprattutto quando è capace di rallentare, fermarsi, coltivare la durata e l'attesa, sospendersi, e così facendo dandoci la possibilità di riscoprire la bellezza e la'utenticità del mondo. Ben diversa dall'autenticità artificiale generata dalle macchine.

La vita dopo la vita: appunti per un’etica della conoscenza

Sette premi Nobel, alcuni dei più lucidi testimoni del nostro tempo, si sono incontrati in un Giappone sospeso tra ipertecnologia e spiritualità laica, per discutere non di “cosa verrà”, ma di “cosa diventa vivo” quando le forme del vivente cambiano. Il risultato non è stato un simposio di certezze, ma una composizione polifonica di intuizioni, domande e piccoli smottamenti concettuali. Come se, in controluce, emergesse la vera posta in gioco: non stiamo immaginando un futuro per la vita, stiamo decidendo se la vita — così come l’abbiamo conosciuta — avrà ancora un futuro.

AI-powered Search: errori, lacune e opacità 1/2

Cerchiamo di inquadrare i vantaggi e soprattutto le criticità dell’AI-Powered Search, dal momento che riguarda il modo col quale ci informiamo, e quindi deriviamo la conoscenza del mondo che intendiamo abitare e trasformare. Se compromesso, risultiamo indeboliti nella capacità di abitarlo pienamente e trasformarlo in base ai nostri bisogni e desideri, e alla fine, soggetti passivi e manipolabili.

Raccapezzarsi, con o senza l'ausilio di una macchina

Dai difetti mostrati da ChatGPT in uno specifico uso: la ricerca dell'etimo di una parola, è possibile passare ad un giudizio generale su difetti mostrati dai chatbot basati su intelligenza artificiale generativa. Di qui si può prendere spunto per una riflessione sull'umano 'cercare' e 'domandare'. Si può chiamare in causa in questa riflessione la proposizione 123 delle 'Ricerche Filosofiche' di Wittgenstein: 'Ich kenne mich nicht aus', 'Ich kenne mich nicht aus'. Per questa via si arriva a ragionare sul verbo italiano 'raccapezzarsi'. Il sapersi 'raccapezzare' è una importante capacità che rischiamo di perdere se proseguiamo nella strada dell'affidarci alla macchina, 'domandando' a lei, invece di 'cercare' da soli.

La verità alla deriva: perché gli LLM mentono sempre meglio

Le macchine non mentono per capriccio, ma per architettura. Ogni errore iniziale diventa una deriva inevitabile, amplificata dalla stessa logica del modello. Così, inseguendo la verità, scopriamo solo illusioni ben strutturate. Le "allucinazioni" nei Large Language Models (LLM) sono un fenomeno strutturale che deriva dalla loro architettura autoregressiva. Ogni errore iniziale, specialmente con input fuori distribuzione, innesca una deriva di inesattezze che si amplifica lungo la generazione del testo. Una deriva stocastica che rappresenta una sfida centrale nel campo dell'intelligenza artificiale, paragonabile - per portata - alla corsa allo spazio del XX secolo. Comprendere e risolvere questo problema aprirebbe scenari rivoluzionari per l'intera società, ma siamo ancora lontani, nonostante gli enormi sforzi in ricerca e sviluppo.

Lo specchio digitale e il veleno dolce. Appunti sul tramonto del pensiero critico nell’era del Synthetic Sugar

Il pensiero ha ceduto il passo alla rassicurazione. Lo strumento si è fatto specchio. E lo specchio, per natura, non pensa. Riflette. Un saggio critico sull’evoluzione dei modelli linguistici generativi addestrati a compiacere piuttosto che a pensare. Analizza i rischi sistemici legati all’effetto synthetic sugar, dove l’AI si trasforma in uno specchio emotivo che conferma deliri, legittima manipolazioni e dissolve ogni frizione cognitiva. Una riflessione filosofica, tecnica e culturale sul tramonto del pensiero critico nell’interazione uomo-macchina, con riferimenti a teoria critica, antropologia digitale e semiotica contemporanea.

(Nr. 3) - Ottimismo tecnomimetico e orizzonte del sapere

Questo mio testo prova a fornire una mia visione di come grandi personalità della scienza e del pensiero abbiano fornito, ciascuno per proprio conto e nel proprio tempo, un tassello fondamentale alla comprensione dei limiti della narrazione odierna delle moderne tecnologie di IA e fari illuminanti della loro fondamentale inadeguatezza intrinseca a rappresentare la conoscenza umana nella sua complessa interezza.

Le emozioni calcolate. Genealogia critica del potere affettivo

La nostra epoca non reprime le emozioni: le organizza. Non cancella il sentire, lo modella. Non censura la soggettività, la normalizza. Eva Illouz, nel suo saggio Modernità esplosiva, descrive una civiltà in cui l'affettività è ovunque, ma raramente è libera. Allo stesso modo, il progetto Calculating Empires ricostruisce le tappe storiche di un processo lungo cinque secoli, in cui emozione e intelligenza sono diventate oggetti di misurazione, controllo, ottimizzazione.

L'AI come "trasformautore" e il caso Hypnocracy

Finora le nuove possibilità introdotte dallo sviluppo tecnologico hanno permesso all’uomo di creare forme sempre più evolute con cui esprimersi e realizzarsi. Con l’Intelligenza Artificiale, lo scarto evolutivo è evidente: la trasformazione di ruoli, concezioni e tradizioni, ha un effetto radicale sui concetti di opera d’autore, autore e processo generativo. Questo è direttamente legato alla questione cruciale, se l’AI sostituisce l’uomo o lo potenzia.