Testi
Come e perchè svegliarsi dal coma?
Una riflessione nata all'improvviso, come reazione alle tante notizie che raccontano una realtà dalle molteplici sofferenze e crisi.
Superficiale pensare che umani e intelligenza artificiale siano due fazioni contendenti
Le macchine sono un mezzo, come il bastone, la pietra o il jet supersonico, per consentirci di raggiungere i nostri obiettivi. Così come un direttore d’orchestra non è irrilevante solo perché i musicisti suonano il loro rispettivo strumento meglio di quanto lui mai saprebbe fare, anche la specie umana non perderà il suo ruolo fintanto che sarà in grado di dirigere gli strumenti che ha creato. Gli esseri umani devono prepararsi a un futuro da direttori d’orchestra, senza però perdere quell’insieme di conoscenze e competenze che ci potranno consentire di rimediare velocemente qualora uno degli strumenti iniziasse a essere stonato.
Io, Io, Io, e il mondo
La nostra mente è il luogo in cui si manifestano processi emergenti di informazione semantica che alimentano e guidano le strategie cognitive [come] la capacità di utilizzare come risorse l’incertezza, il caso, i colori emotivi, e che ci permettono di vincere a scacchi in un modo meno noioso di quanto riesce a fare [una IA] (ignazio Licata)
Dove va il nostro sguardo?
La situazione di incertezza, insicurezza, precarietà e crisi, porta molti di noi a chiedere di essere lasciati in pace, a sfuggire ogni racconto di guerra, anche per non farsi guardare da immagini capaci di colpire i nostri sensi, farci stare male, far emergere domande e dubbi che obbligano a interrogarsi, umanamente, civilmente, politicamente, se è questo il mondo nel quale vogliamo vivere, se e quando saremo in grado di smettere di voltare lo sguardo da un’altra parte per agire.
La tempesta perfetta - Riflessioni sull'evento tragico del suicidio del giovane Sewell Setzer
La Tecnica si rivela non più solo come portatrice di possibili nuove forme di emancipazione ma, anche, come ciò attraverso il quale emergono nuove forme di alienazione e asservimento molto più subdole e pericolose delle precedenti perché fondate su un potere pervasivo, anonimo e impersonale.
Il paradosso del cambiamento: Agile come l’“eterno ritorno” di Nietzsche
Le metodologie Agile e Scrum hanno rivoluzionato la gestione dei progetti, soprattutto in ambito software, proponendo un modello basato sull’adattabilità e sul cambiamento continuo. Tuttavia, da una prospettiva filosofica ed epistemologica, questi metodi lasciano emergere una serie di interrogativi profondi.
Intelligenza artificiale e anima
Impegnarsi a ritrovare un’anima è tanto più necessario quanto più siamo ormai ibridati tecnologicamente. Tutti percepiscono di vivere un’era alla fine dei tempi, e non solo per le sue crisi ricorrenti. Il momento è cruciale, serve una trasformazione culturale profonda. Unico modo per iniziarla è tornare a investire pesantemente (“whatever it takes”) sull’umano e sulla sua complessità.
(AI) - Addio Internauti
Tutti possono oggi operare per favorire conoscenza, consapevolezza, responsabilità e cittadinanza attiva. Più le voci minoritarie faranno massa e maggiore sarà la possibilità che la pioggia diventi nuovamente cristallina, capace di rinfrescare un suolo ormai da tempo inaridito e bruciato dal sole.
Elogio della lentezza
La lentezza permette di capire che non è necessario andare di corsa, neppure di accelerare, che è tempo al contrario di decelerare e frenare.
Serve una fiducia incarnata che la tecnologia non può dare
Una intervista di Carlo Mazzucchelli a Valeria Bizzari, Postdoctoral Researcher presso Husserl Archives Leuven, Katholieke University
Eticamente insensibili
Una breve riflessione su quanto siamo diventati insensibili alla sofferenza lontana da noi (in realtà anche a quella a noi vicina), incapaci di prendere in considerazione e di riflettere sul modo con cui questa sofferenza ci viene (rap)presentata e raccontata.
La tecnologia deve essere centrata sull'uomo
"[...] stiamo entrando nello stadio ultimo della tecnologia, intesa non più come discorso sulla tecnica, ma in quanto termine che prende atto della sua facoltà di proferire verbo, proferire logos, al solo scopo però di garantire il vero. Questo potere costituisce la principale caratteristica di quella che viene definita intelligenza artificiale e che determina poi tutte le funzioni che le vengono attribuite. [...] la tecnologia riveste un potere ingiuntivo [...] l'umanità si sta rapidamente dotando di un organo che la spossessa di sè stessa, del suo diritto di decidere, con coscienza e responsabilità, le cose che lo riguardano ...l'intelligenza artificiale è la punta dell'iceberg di tutte le tecnologie.." - Éric Sadin
La società del vento e dell'ombra
Senza il soffio del vento (dell’anima) abbiamo crescenti difficoltà a mantenere l’integrità fisica e sensoriale così come quella psichica del Sé, a valorizzare i capitali relazionali, emozionali ed affettivi di ognuno, a gestire in modo intelligente le capacità immaginative che servono a sopravvivere emotivamente e intellettualmente, a prefigurare nuovi scenari mentali, tecnologici, ambientali ed economici, dentro le crisi che viviamo.
Tornare a leggere Gustav Jung
Non siamo macchine che eseguono un programma. Siamo esseri umani che accettano di rivolgere lo sguardo alle ombre, che sondano le zone oscure.
Sempre più addomesticati
Macchine e umani, umanesimo e scienza, intelligenza umana e intelligenza artificiale sono solo alcuni dei temi di dibattito, conflitto e confronto dei giorni attuali. Su tutto domina il grande cambiamento provocato dall’accelerazione della tecnologia che ha cambiato ogni cosa.
Tecnologia critica
Il parlare d’altro serve a distrarre l’attenzione da un evento epocale, le ultime elezioni politiche, destinato a cambiare tutti gli equilibri, politici, istituzionali e sociali che hanno caratterizzato la geografia politica italiana fino ad oggi. Serve anche a stare lontano da prese di posizione riconducibili a ideologie, opinioni o narrazioni che poco aiuterebbero, al momento, a risollevare l’umore o a facilitare la presa d’atto che qualcosa si è rotto, è accaduto e non è velocemente riparabile.
Destinazione ultima (e)speranza
Una destinazione condivisa dalla STULTIFERANAVIS che sulla responsabilità e sulla speranza, ispirandosi al libro di Hans Jonas (Il principio responsabilità. Un'etica per la civiltà tecnologica) e a quello di Giuseppe Goisis (Speranza), ha scelto di investire per il suo essere un “tonico capace di moltiplicare le energie umane”.
Non c'è discorso
La mente è assai complessa Divina, umana e quel che resta Non si copia non c’è discorso Questo gioco è troppo grosso!
Una esistenza umana tamagotchi
Una riflessione sulle intelligenze artificiali. La vita reale non è quella raccontata. Parole, descrizioni, testi, segni e immagini prodotti dalle IA non configurano la realtà, sono limitate alla componente simbolica. Mancano il vissuto, la materialità, l’esperienza dentro il racconto, manca la soggettività.
Il cervello non viene modificato dalla tecnica ma da essa plasmato
Una intervista filosofica del 2017 di Carlo Mazzuchelli con il filosofo Pietro Montani. "Nell'incrocio tra mondo online e mondo offline si va via via ricostituendo, in modo nuovo e imprevedibile, il tessuto stesso del 'politico', lo spazio proprio della polis!"