Trattarsi bene e trattare bene non dovrebbe essere né difficile né complicato. Neppure quando la relazione è digitale.
Molti fenomeni sociali indicano come urgente un intervento maieutico sulla gentilezza, compresa quella che si manifesta nelle interazioni digitali dei social network. L'urgenza è dettata dalla difficoltà relazionale e di ascolto, dal proliferare di cattive pratiche che evidenziano carenza di sensibilità e attenzione, comportamenti odiosi e umanamente cattivi, dalla difficoltà relazionale e dal bisogno grande di trattarsi bene. Una pratica molto umana, dimenticata, utile nel coltivare relazioni autentiche, assertive, compassionevoli e amicali.
Una pratica oggi mediata tecnologicamente, vissuta con profili digitali, prepotenti alter ego narcisistici, con i quali si rincorre una felicità illusoria. La difficoltà a essere gentili come persone si somma a quella di una gentilezza digitale associata ai profili digitali, entità con vita propria e delle quali spesso abusiamo, con comportamenti che sono l'esatto opposto della gentilezza.
Essere gentili online è possibile, anzi conviene! È un passo necessario per liberarci dalla sudditanza al mezzo tecnologico, dalle sue catene fatte di gratificazioni artificiali, risposte immediate e manipolazioni. Si può staccare la spina ritornando a privilegiare l'incontro umano, faccia a faccia, come occasione di gentilezza, oppure ci si può impegnare nell'esercizio della gentilezza online. Per farlo bisogna recuperare la lentezza, l'attenzione verso gli altri e verso sé stessi, forme di educazione dimenticate ma sempre più necessarie.
La gentilezza, anche quella digitale, è un valore, un percorso, un viaggio da compiere, con sé stessi e insieme agli altri. Chi è alla ricerca di gentilezza potrebbe trovarla anche in questo breve testo.
La gentilezza per le relazioni nell’era digitale, per recuperare lentezza, attenzione verso sé stessi e gli altri, la buona educazione e le buone maniere.